Pubblicato: Venerdì, 06 Settembre 2024 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - Con la "conquista" del PD da parte di #farerete e la scomparsa fattuale de "La Città al Governo" resta il mistero su dove siano finiti tutti gli altri

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Nel lungo, lento, torrido dipanarsi della politica di Grottaferrata, in particolare dopo i fatti del 13 luglio scorso, un elemento che appare ormai il trend dominante merita di essere analizzato.

In attesa di capire chi sta con chi, chi lascia il posto in Aula a chi e quanto ancora durerà l'attuale maggioranza allargata (perché è chiaro che "Siamo Grottaferrata" è destinata a lasciare, ma anche su questo punto torneremo nei prossimi giorni), appare evidente che ci sia da riflettere su cosa sia oggi il centrosinistra a Grottaferrata.

Il Partito democratico, da mesi completamente infiltrato ed invaso da #farerete che ne ha svuotato il pluralismo, occupato posizioni e che ne ha accompagnato l'approdo presso lidi romani, vuole ancora fare la parte di quel leone che non è più da tempo.

Nelle passate settimane, sotto Ferragosto, quelli del PD di Grottaferrata rispondendo alla nostra testata avevano tentato di fare i muscoli di quelli grandi vestendosi, come al solito, da clamidosauro (LEGGI Politica Grottaferrata | Dal pendolo di Newton al clamidosauro, passando per il PD). Gli amici del PD, avevano voluto evidenziare lo straordinario successo ottenuto alle recenti elezioni Europee, tralasciando un dato: ogni volta che alle urne si erano presentati, nelle ultime tornate, rappresentanti locali, erano arrivati sonori schiaffoni. Tanto che se alle Europee 2024 i voti sono stati 2393 (e vedi che feste!), nel 2021 con Di Bernardo sindaco erano stati 788. Un terzo.

Insomma, c'è poco da fare i leoni se in Consiglio comunale oggi il PD conta 1 solo consigliere. Ci torneremo a nei prossimi giorni.

Ma il centrosinistra, vivaddio, non è solo PD e la domanda vera è: che fine hanno fatto tutti gli altri?

Intanto sfatiamo da subito un possibile mito: di centrosinistra, #farerete ha davvero ormai pochissimo.

Il dilemma riguarda dunque tre componenti: la prima è il resto del PD (oggi apparantemente sparito ed appiattito dietro la triade Franzoso-Coromaldi-Bisegni), la seconda è la pangea delle forze sparse di centrosinistra, la terza - e più intrigante - è l'ex Città al Governo.

Perché che l'assessore Massimo Roncati rappresenti in Giunta il consigliere (di ritorno) Michele Mazza e che Michele Mazza rappresenti in Consiglio l'assessore Roncati è un'evidenza stucchevole: sarebbe interessante capire che fine hanno fatto tutti gli orfani politici del glorioso movimento di Rita Consoli, quest'ultima uscita completamente alla scena politica criptense.

Tutti dispersi? Tutti ridotti al silenzio? La Città non governa più?

Tanto più che oggi gli eredi di quella esperienza politica - che ora a palazzo Consoli si chiama in altro modo - hanno nuovamente in mano dopo l'interregno dell'architetto Santini, pensate un po', proprio l'Urbanistica.

C'è dunque da aspettarsi, nel solco della bandiera verde da sempre sventolata, una Grottaferrata sempre più sostenibile e sempre più a consumo di suolo zero e a cemento sottozero. O no?

Il tema è politico ma anche amministrativo ed il dilemma sulla sparizione di un centrosinistra di valori è centrale. Perché la deriva appare sbilenca ed azzittita.

Vale la pena citare ancora Newton. "Ciascun corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, salvo che sia costretto a mutare quello stato da forze applicate ad esso", primo principio della Dinamica.

Basta sostituire la parola "corpo" con "gruppo politico" e la declinazione su Grottaferrata del principio diventa immediata.


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