GROTTAFERRATA (politica) - L'analisi storica dei 'figli politici' dell' ex sindaco missino e poi civico
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Il passaggio della Lista Ghelfi nella Giunta di un sindaco del PD, Mirko Di Bernardo, rappresenta un cambiamento da sottolineare nel panorama politico dei Castelli Romani. Un percorso già iniziato, non senza polemiche, un anno fa, considerando il passato politico dello stesso Mauro Ghelfi, il primo sindaco di destra (1993) del territorio castellano (Msi-Dn), che ha governato per dodici anni e che, indipendentemente dalle valutazioni storiche sulle sue amministrazioni, è riuscito nell'impresa di vincere tre elezioni dirette su tre sconfiggendo sempre il centrosinistra ai ballottaggi.
Negli ultimi decenni, dopo la conclusione dell'ultima giunta guidata da Mauro (2010), i ghlefiani sono rimasti attivi, provando diversi tentativi falliti di elezione a sindaco, da Marco Bosso in poi, passando per Magnani e Paolucci, fino all'emergere dell'ultima candidatura di Luigi Spalletta.
Spalletta, dopo essere entrato in maggioranza spostandosi dalla minoranza, ha fatto ora ingresso nella giunta comunale, segnalando una svolta politica radicale rispetto al passato. Questo cambiamento potrebbe indicare una strategia per rafforzare la maggioranza di Di Bernardo, anche se persistono problemi che potrebbero riemergere in futuro. Questa evoluzione riflette una trasformazione nelle alleanze politiche locali. La risposta definitiva sulla direzione e il successo di questa nuova coalizione emergerà solo col tempo.
Intanto si annota il dato storico. Mauro Ghelfi, in tutta la sua militanza politica e di amministratore, non è stato mai alleato del centrosinistra, nè ha mai cercato alleanze su quella sponda. La parabola dei ghelfiani, invece, di coloro che si sono posti come eredità del suo ricordo, è compiuta: in trenta anni di storia sono passati dall'allineamento con il Msi e Alleanza nazionale, successivamente al civismo e ora alla giunta di centro-sinistra del sindaco PD. Una capriola. Anzi: una vera e propria mutazione.
