Pubblicato: Giovedì, 22 Agosto 2024 - redazione

ROMA (attualità) - Qualche utile consiglio

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Non chiamateli solo sacchetti riutilizzabili. Oggi le shopper sono articoli di tendenza, utili sì ma anche particolari e di stile. Non sono solo una alternativa ecologica e sostenibile per la spesa, ma a tutti gli effetti borse che si possono adattare a qualsiasi occasione d’uso.

Per questi motivi sono articoli perfetti per diventare gadget aziendali con un alto valore nelle strategie di marketing. Personalizzando le shopper con il marchio e il logo dell’azienda è semplice ed economico e permette di aumentare, a costi decisamente bassi, la propria brand identity.

Attenzione però: i clienti sono sempre più attenti ed esigenti e una borsa di tela bianca con un semplice logo non basta più per distinguersi. Per fortuna la soluzione c’è: basta investire un po’ di tempo per creare shopper personalizzati divertenti e intriganti, giocando su colori, immagini e scritte. I clienti li terranno in grande considerazione e li useranno molto spesso, sentendoli propri e aumentando il rapporto di fedeltà con l’azienda.

E ogni volta che li userà, farà pubblicità gratuita al brand.

Da quando esistono le shopper

L’attenzione alla sostenibilità e ai materiali riciclabili dell’ultimo decennio potrebbe fare credere che le shopper in tessuto siano nate da pochi anni. In realtà esistono da circa un secolo, solo che per un lungo periodo sono state oscurate dai sacchetti di plastica usa e getta. A essere precisi la prima antenata in carta vide la luce nel 1844, quando un tessitore di origine tedesca, un certo Friedrich Gottlob Keller, ricavò dal legno una pasta che permetteva di produrre carta resistente a prezzi molto economici rispetto ai costi dell’epoca.

Per arrivare alla shopping bag come la conosciamo dobbiamo attendere il 1926, quando Walter H. Deubner, si ispirò all’idea di Keller realizzando un sacchetto a due manici in corda. Tutti apprezzarono la novità e si cominciò a usare shopper riutilizzabili, prima dell’avvento della plastica.

 

I mille utilizzi delle shopper

 

Oggi le shopper tornano di moda per la tematica ambientalista, ma anche per la loro versatilità. Esistono borse di tutte le forme e colori, impiegate per gli usi più disparati: dalla spesa quotidiana ai viaggi in auto, fino alle giornate in spiaggia. Tra i vantaggi, quello di essere facilmente piegata, così da stare nello zaino o addirittura in tasca quando è vuota.

La personalizzazione del modello 

 

Per le aziende, la shopper è una scelta conveniente per il marketing, in quanto è uno dei gadget più personalizzabili che esistano. Si può scegliere tra diversi materiali per la sua realizzazione, come cotone, juta, poliestere e carta. Questi materiali, oltre a essere versatili, sono anche ecologici e sostenibili, essendo meno inquinanti della plastica e riutilizzabili. Le shopper realizzate con cotone, juta e carta sono prodotti green, poiché possono essere usati più volte, riducendo la quantità di rifiuti e l’impatto ambientale.

 

Inoltre, le shopper offrono una vasta gamma di colori e opzioni per i manici, che possono includere tasche, cerniere o essere rinforzati. I brand possono, a costi bassi, regalare un oggetto utile e duraturo per i clienti, che li accompagna nel quotidiano. È quindi logico che ormai sia quasi un obbligo per le attività che si occupano di vendita al dettaglio, personalizzare le shopper da dare ai propri clienti.

I tessuti sostenibili

Tra i materiali più utilizzati per realizzare borse riutilizzabili c’è il cotone organico, coltivato senza l'uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, che riduce l'impatto ambientale e garantisce la salute dei lavoratori agricoli. Inoltre la shopper in cotone può essere lavata più volte in lavatrice, allungandone il ciclo di vita.

Un altro materiale green è la canapa, resistente e biodegradabile, che richiede meno acqua rispetto al cotone e cresce rapidamente senza necessitare di pesticidi. Il lino anche è un'ottima opzione, sostenibile ed elegante al tempo stesso: coltivato principalmente in Europa, ha un basso impatto ambientale grazie alla sua coltivazione che richiede poche risorse idriche e chimiche. Anche la juta, nota per la sua robustezza e biodegradabilità, è utilizzata per produrre shopper resistenti e durevoli.

Un'innovazione recente è rappresentata dai tessuti riciclati, come il poliestere ottenuto da bottiglie di plastica riciclate. Questo materiale riduce la quantità di rifiuti plastici e l'uso di risorse non rinnovabili. Infine, il bambù, una pianta a crescita rapida che non richiede pesticidi, viene trasformato in una fibra morbida e resistente.


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