Pubblicato: Giovedì, 20 Giugno 2024 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - Le prestazioni ottimali della caldaia sono legate anche alla manutenzione dell'impianto

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Ti ricordi ogni quanto devi fare manutenzione o revisione della caldaia? Un appuntamento che è facile dimenticarsi soprattutto perché trascorrono anni ed anni da un intervento di controllo all’altro.

Per avere prestazioni ottimali della caldaia è necessario preoccuparsi della sua pulizia e della verifica della bruciatura oltre che dell’analisi dei fumi. Tuttavia non è un intervento che si deve fare sempre. Alcune caldaie hanno bisogno di una manutenzione programmata a causa delle sue impostazioni. Altre invece rispettano le richieste di legge.

Un certificato necessario, obbligatorio, è la revisione. La revisione di una caldaia avviene dopo il 4 anno di funzionamento. Questo è il primo appuntamento da non mancare.

Trascorsi poi 8 anni di vita è necessario aumentare i controlli. Le caldaie che sono inferiori ai 35 kW di potenza, con alimentazione a gas, debbono fare una manutenzione completa ogni 2 anni, per avere poi il certificato di idoneità e il famoso bollino blu. Per i modelli a pellet oppure a biomassa, che bruciano un combustibile solido, si debbono fare annualmente. Queste manutenzioni sono necessarie a causa dei grandi depositi di cenere e fuliggini che rimangono all’interno del dispositivo poiché derivanti da un combustibile solido.

Mentre per i modelli di caldaie che sono con potenza superiore ai 35 kW e arrivano a 100 kW (per esempio le caldaie con impianto di riscaldamento centralizzato), qualsiasi sia la loro combustione, debbono fare tale manutenzione annualmente.

Notate quindi che gli “appuntamenti” hanno una cadenza specifica che permette di conservare le prestazioni adatte per il riscaldamento. Un ottimo servizio è appunto quella della Manutenzione programmata caldaie.

POTENZA DELLA CALDAIA

La potenza di questi dispositivi consente di capire quale sia la quantità di assorbenza elettrica necessaria per farla funzionare. Grazie ad essa è possibile gestire al meglio le funzionalità di tali elettrodomestici. Solo che alla fine si tratta comunque di elettrodomestici e come tali rischiano di avere dei danni nel cablaggio.

Infatti la manutenzione non avviene solo per pulizie e problemi di combustione, ma anche per il passaggio elettrico. Quest’ultimo danneggia i circuiti interni, schede e altri elementi di connessione.

Più è alta la potenza è maggiore è la probabilità di avere dei cortocircuiti o affaticamento dei sistemi interni. Ciò non vuol dire che trascorsi 4 o 5 anni ci sia poi un guasto totale della caldaia, ma piuttosto che si sviluppano malfunzionamenti che diminuiscono la forza di riscaldamento.

Manutenzione di tenuta caldaia

Ogni caldaia è “tarata”, cioè costruita in modo da poter sostenere una determinata quantità di calore. Al pari delle vecchie locomotive a vapore, esse dovevano subire una pressione di aumento del calore tale che rischiava di farle esplodere. Per le caldaie, che sono sottoposte continuamente a temperature alte, è necessaria che ci sia il controllo della tenuta del dispositivo.

Questo è uno dei motivi di sicurezza che debbono essere verificati da parte dei caldaisti. Invecchiando anche i materiali tendono a irrigidirsi e quindi possono soffrire maggiormente la dilatazione data dal calore. Oltre alle classiche manutenzioni caldaia, ordinaria e straordinaria, c’è la verifica dei fumi e soprattutto della tenuta della caldaia che viene messa sottopressione interna.


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