ROCCA DI PAPA (attualità) - I residenti segnalano
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La storia di un territorio può essere narrata attraverso le sue lapidi, monumenti silenziosi che commemorano personaggi ed eventi fondamentali per una comunità.
A Rocca di Papa, un comune con radici storiche profondissime, molte di queste lapidi sono purtroppo divenute illeggibili, scolorite e danneggiate dal tempo.
La segnalazione ci è arrivata da diversi residenti e la rendiamo pubblica.
È bene rivolgere un appello alle istituzioni per il loro recupero.
Tra queste lapidi, alcune rivestono un significato morale e storico di grande importanza. Un esempio è la lapide dedicata a Massimo D'Azeglio, situata all'inizio di Corso della Costituente, che a breve diventerà un ricordo.
Un'altra, dedicata ad Andrea Costa, che si trova sempre sul corso principale, è ormai solo un ricordo e solo attraverso le fonti e documentazioni storiche è possibile conoscere le sue bellissime parole impresse: “Già ventato dall’ala della morte / Andrea Costa / qui trasse a ritrovare / la giovinezza sua e della stirpe / sui nostri bei colli salubri / che dall’antica urna schiudon la promessa / di nuovi fati migliori / alla giustizia alla libertà / I socialisti di Rocca di Papa / levano alto nel marmo il suo nome / segnacolo della loro fede / rampogna per codardi e gl’iniqui / auspicio al vittorioso divenire / della bontà umana. E.P. XX settembre MCMXI”.
Altre due lapidi in pessime condizioni, situate in Piazza dell'Erba, nei pressi del comando della Polizia Locale, raccontano storie di persone che hanno compiuto sforzi significativi per Rocca di Papa. Questi sono alcuni dei siti indicati, ma ce ne sono altri. Stessa sorte stanno subendo i murales sparsi nei vicoli. La tutela e la valorizzazione di queste lapidi e questi angoli di città non sono solo un atto di conservazione, ma un passo fondamentale per la conservazione culturale del territorio.
Ricordare e preservare queste testimonianze significa mantenere viva la memoria collettiva e rafforzare l'identità della comunità.
