Pubblicato: Mercoledì, 19 Giugno 2024 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - Se l'uso è quotidiano, la Ricarica gas condizionatori si effettua ogni 6 mesi

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Nei condizionatori, ottimi impianti di riscaldamento e raffreddamento, non ci sono grandi manutenzioni da fare. Essi sono più convenienti, a livelle di spese di mantenimento, rispetto alle caldaie che richiedono continuamente pulizia o revisioni. Essendo dei dispositivi elettrici che riscaldano o raffreddano l’aria grazie a dei meccanismi specifici, essi non utilizzano la combustione. Nel senso che non bruciano del combustibile e questo li rende certamente più ecosostenibili oltre che più puliti.

C’è bisogno di un solo intervento che gli permetta di azionare interamente il meccanismo di raffreddamento, vale a dire il gas refrigerante. Questo è un elemento chimico che viene introdotto all’interno di condutture chiuse che sono collegate direttamente al compressore.

Il gas refrigerante viene sottoposto ad una modifica del suo stato. Il compressore lo surriscalda e quindi si innesca la reazione chimica che lo congela. A questo punto l’aria che entra nel dispositivo si raffredda e si hanno temperature, nei locali interni, molto bassi. Tale elemento è necessario perfino quando si parla di riscaldamento perché esso riesce a garantire una riduzione del surriscaldamento interno che provoca dei danni all’intero impianto.

Il gas refrigerante ha però dei punti deboli. Usando spesso il dispositivo esso viene continuamente sottoposto ad una reazione di modifica della sua struttura. Ciò lo rende inerme dopo 6 mesi o meno efficace. le temperature tendono quindi a raffreddarsi più lentamente. Potrebbe evaporare o disperdersi, in piccole quantità, svuotando i tubi che lo contengono.

Diciamo che la Ricarica gas condizionatori dipende dall’uso che ne fate. Usandoli giornalmente si effettua l’intervento ogni 6 mesi. Mentre usandoli più sporadicamente si può fare ogni anno.

RICARICA GAS OGNI 3 MESI?

Non è normale avere una ricarica ogni 2 o 3 mesi. Se il condizionatore richiede una frequenza tale, allora c’è qualche malfunzionamento di grave entità. Per esempio una dispersione del gas all’esterno, prodotto non consono al condizionatore, lesioni nelle condutture o nei collegamenti interni.

Un danno che è grave, ma che non è facile da scoprire da soli. Anzi occorre chiamare un tecnico e far fare i dovuti controlli.

Capita di frequente dei danni nel circuito chiuso. Lesioni, aperture o spaccature che non rendono la conduttura sana e integra. Purtroppo capita a causa della stessa reazione del gas refrigerante. Quando esso viene surriscaldato si dilata e quindi le condutture soffrono di una dilatazione non normale. Essi non sono composti di materiali elastici. Una volta che c’è la dilatazione è possibile che ci sia poi la spaccatura.

Un’altra causa è determinata dal fatto che ci sono utenti che tendono a fare la ricarica di gas in autonomia, cioè in gai da te senza sapere quale sia la reale quantità da inserire. Infatti non si debbono riempire del tutto i tubi perché altrimenti non si lascia spazio per la dilatazione.

Capire se il condizionatore e scarico

Per capire se il condizionatore è scarico o se il gas refrigerante è ormai inerme, dovete osservare la temperatura sviluppata dal condizionatore. Per esempio esso non raffredda e tantomeno riscalda. L’aria semplicemente rimane a temperatura ambiente.

Dopo una mezzora che avete acceso il condizionatore si nota una temperatura tiepida. In caso avete impostato un raffreddamento, questo vuol dire che il dispositivo si sta surriscaldando perché non c’è gas refrigerante.

Oppure dovete controllare i tubi interni smontando il rivestimento dello split. Se essi si congelano o compare una specie di brina, allora il gas interno non è più funzionale.

Foto da Pixabay. 


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