GROTTAFERRATA (politica) - La "cacciata" dalla Giunta di "Siamo Grottaferrata" complica le cose e qualche progetto potrebbe ora saltare
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La "bizzarra" ma non certo improvvida scelta del sindaco Di Bernardo e dei suoi consigliori di interrompere di fatto i rapporti con "Siamo Grottaferrata" cacciata dalla Giunta con la defenestrazione di Rossetti, potrebbe avere effetti molto più seri di quanto la maggioranza possa immaginare.
Quello che era un "laboratorio Grottaferrata" al quale si guardava con interesse ed una certa invidia dai Comuni vicini (e ti credo...) e che aveva messo insieme forze politiche dall'estrazione particolarmente variegata, in queste ultime settimane è rinculato su posizioni molto più sinistrorse andando a raccogliere gli ex fuoriusciti dagli ex di "La Città al Governo" e soprattutto stringendo patti col PD e, di più ancora, allontanando la componente di destra della maggioranza.
Una componente tutt'altro che civica e ideologica, quella di Pompili, quanto sostanzialmente parte integrante di Fratelli d'Italia.
Il punto è che col gruppo "Siamo Grottaferrata" fuori dalla maggioranza viene a mancare il naturale collegamento con la Regione Lazio (sponda assessore Giancarlo Righini) ma anche col Governo nazionale. Una questione che potrebbe non apparire un problema: d'altra parte di Amministrazioni comunali di colore opposto a quello degli Enti sovracomunali ce ne sono migliaia.
Ma a Grottaferrata, che sinora ha viaggiato come una locomotiva anche grazie a fondi arrivati dalla Regione per lavori, cultura e... gentilezza, potrebbero non arrivare più soldi per fare cose. Perché lo sgarbo fatto a "Siamo Grottaferrata" è di quelli che lasciano il segno e che rompono i rapporti. E qualche progetto, magari anche tra quelli più cari al sindaco, potrebbe saltare.
La fretta nel chiudere la Giunta da parte di Di Bernardo per premiare i furon "La città al Governo" ha fatto il resto. Il dado è tratto, si ballerà.
