Pubblicato: Lunedì, 15 Luglio 2024 - di Marco Caroni

GROTTAFERRATA (politica) - La nuova Giunta per ora zoppa (ma ci sarebbe già il nome del prossimo subentro) suggerisce molte riflessioni. Ci avevamo preso praticamente su tutto

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Tutto esattamente come previsto: ci avevamo preso al 99%. L'1% era rimasto nella speranza che, seppur in politica, le logiche meritocratiche potessero prevalere su quelle degli accordi della recente ora. Ma insomma, il dado è tratto e le conseguenze le vedremo nei prossimi mesi.

Le decisioni assunte dal sindaco di Grottaferrata, Mirko Di Bernardo, in merito alla nuova Giunta sono state esattamente quelle previste questa mattina.

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il sindaco ha varato la sua Giunta zoppa perché, con ogni probabilità, bisogna aspettare il momento buono per Michele Mazza. Anzi no. Perché, pur appena entrato in maggioranza, quello di Mazza non sarebbe il nome giusto per l'Esecutivo anche per non lasciare spazio (sembrerebbe) al primo dei non eletti. Ecco dunque che nel gruppetto degli ex "Città al Governo", il nome che gira per l'assessorato mancante è quello di Massimo Roncati. Architetto. Ovviamente, in caso, per l'Urbanistica.

Vedremo.

Facciamo il punto per... punti.

1. Gli avversari di ieri sono gli amici di oggi per Di Bernardo - Aver nominato come due nuovi assessori due ex avversari è tipico della politica fluida dei giorni nostri. Che non dà né certezze né punti di riferimento soprattutto agli elettori. Luigi Spalletta è stato un competitor del sindaco, peraltro in una lista che seppur civica era a spiccata trazione destrorsa. Lo ricordiamo perfettamente. Così come Paola Franzoso è stata una competitor del sindaco, alle Primarie del centrosinistra dell'aprile 2022 allorquando sostenne la candidatura (perdente per appena 6 voti) di Rita Consoli. Lo ricordiamo perfettamente.

E si sa, in politica la memoria è una brutta bestia. Vallo a spiegare agli elettori.

2. Gli amici di sempre sono quelli che restano a bocca asciutta - La nomina di Paola Franzoso a vicesindaca priva l'assessora Francesca Maria Passini di un incarico che già lo scorso anno le doveva essere conferito per logiche e dinamiche che solo a Grottaferrata non erano state garantite. Ancora una volta, soprattutto in politica, la fedeltà viene ripagata col nulla. Abbiamo già visto in passato come finiscono queste cose. E l'azzardo è grosso.

3. Il patto col PD - Non ne conosciamo ancora i particolari, ma in una logica molto cara al PD locale è sempre meglio allargare verso gli "avversari" che tentare di puntellare e magari recuperare gli amici. Sembra che il patto che ha portato Paola Franzoso in Giunta sia stato benedetto da Roma, area Mancini. Sarebbe interessante se, una volta dato il posto in Giunta agli ex Città al Governo, il sindaco spieghi anche questo interessante passaggio.

Un PD che, si ricorderà, il gruppo di #farerete aveva "infiltrato" nei mesi scorsi.

4. L'azzardo Pompili - Il sindaco ha defenestrato il gruppo di "Siamo Grottaferrata" ed è un azzardo non da poco. Un potenziale boomerang. Se ci sarà l'intenzione di ricucire uno strappo che il sindaco ha dato la chiara impressione di voler provocare (al netto dell'astensione sul voto al Dpi di Pompili e Trovalusci) lo capiremo nei prossimi giorni. Di fatto si sta già profilando quello che sarà il prossimo scontro elettorale.

Ma insomma, Di Bernardo in questi primi due anni ha fatto capire una cosa: o come me, o contro di me. E magari il primo cittadino sta già pensando al prossimo nome da pescare in minoranza: un paio di papabili potrebbero ancora esserci.

O con me, o contro di me. Ma vale solo per alcuni, per altri no. Buffo modo di azzardare; ma altrimenti che azzardo sarebbe? I conti si faranno più avanti.

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