Pubblicato: Martedì, 02 Luglio 2024 - Redazione attualità

MILANO (attualità) - Le Fosse biologiche raccolgono le acque sporche che si producono in casa affinché non siano dispese nell'ambiente

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Possedere una fossa biologica vuol dire avere un impianto fognario privato oppure che sia di supporto a delle grandi cisterne di raccolta che hanno una suddivisione delle acque sporche giunte al suo interno.

Tutti noi che abbiamo una casa che possiede questo tipo di impianto debbono valutare quali sono le caratteristiche interne in modo da capire quali saranno i problemi futuri. Cerchiamo quindi di identificare quale sia la reale funzionalità di questa cisterna.

Intanto vediamo che si tratta di una vasca chiusa, cioè che non ha collegamenti esterni che sono uniti alle fogne civile o pubbliche. Al suo interno ricadono le acque sporche che si producono in casa e che debbono essere raccolte per non farle disperdere nell’ambiente esterno.

Una volta che la fossa biologica è piena è necessario chiamare una ditta di spurgo per farle svuotare. Queste ditte eseguono uno svuotamento tramite delle autocisterne che risucchiano tutto il contenuto. Lo svuotamento però non è sempre totale perché nelle Fosse biologiche è normale ritrovare delle incrostazioni solide, fanghi leggeri e pesanti, ma anche acque sporche e schiume. Tali sporcizie debbono essere eliminate con interventi che sono mirati.

COME SI DANNEGGIA LA FOSSA?

La fossa biologica è utile, ansi indispensabile in molti impianti fognari ed è per questo che è necessario valutarne lo stato interno. Purtroppo è una struttura che viene seppellita e questo comporta danni dall’esterno, dal peso e interno.

Iniziamo con i danni che riguardano l’esterno. Seppellirla a molta profondità, nonostante possa sembrare una pratica utile per riuscire a garantire una diminuzione di eventuali dispersioni delle acque sporche, comporta invece una forte pressione sulla struttura. Nel lungo tempo è normale che si possano creare lesioni oppure delle crepe. L’umidità esterna, del terreno, tende a danneggiare il materiale di cui la fossa biologica è composta.

All’interno della fossa biologica, a causa di tante sporcizie, liquami e altri elementi chimici, si rischia di avere delle composizioni di gas che la gonfiano e velocizzano le spaccature. Infatti è per questo problema che è il caso di fare degli svuotamenti periodici che sono seguiti, almeno una volta ogni 2 anni, da una sanificazione. Gli interventi di sterilizzazione ad alta azione virucida, permettono di avere una riduzione della produzione dei gas.

Sempre al suo interno ci sono delle parti strutturali e dei filtri che purtroppo si incrostano o dove ritroviamo una maggiore caduta di fanghi pesanti. Quest’ultimi si adagiano sul fondo fino a creare una riduzione dello spazio. Per riuscire a eliminarli si deve usare una forte pressione che stacca i fanghi dal fondo e vengono poi risucchiati dall’autocisterna.

Fossa biologica: come occuparsene

La pulizia è fondamentale per la fossa biologica. Occorre prestare attenzione ai tempi di svuotamento e magari far fare, di tanto in tanto, almeno una pulizia profonda con vapore e con alta pressione o prodotti che sono sanificanti e sterilizzanti. Maggiore è la presenza di ossigeno al suo interno e maggiore sarà la velocizzazione della decomposizione dei liquami e delle schiume.

In caso la vostra fossa biologica è vecchia di oltre 10 anni, far fare una videoispezione consente di capire quale sia lo stato reale dell’interno dove potete fare eventuali riparazioni per continuare a usare la vostra fossa biologica.


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