Pubblicato: Domenica, 28 Luglio 2024 - redazione cronaca
VELLETRI (attualità) - Sul posto le forze dell'ordine

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Momenti di tensione nel carcere di Velletri. Sul posto si sono recate diverse pattuglie delle forze dell'ordine dai Castelli Romani e da Velletri i Carabinieri, il reparto mobile della Polizia di Stato e i Vigili del Fuoco da Velletri e Nemi e due autobotti della Protezione civile di Velletri in ausilio. Presente anche il reparto mobile speciale della Penitenziaria da Roma per aiutare i colleghi che stanno tenendo sotto controllo la situazione.  

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Centocinquanta i detenuti inizialmente in rivolta, capeggiati da uno e due detenuti all'interno della sezione D.

Circa la metà dei detenuti, successivamente, sono tornati in cella. I danni sono molti. Si mantengono sul posto le forze dell'ordine per tutto il pomeriggio e la serata.

Sotto osservazione le condizioni di caldo, ristrettezze, sovrannumero negli istituti penitenziari. Una situazione grave su cui, nonostante tutte le denunce dei sindacati, non è stata presa nessuna decisione dall'amministrazione penitenziaria e dal governo.

I Vigili del Fuoco di Nemi sono successivamente intervenuti vicino al carcere, in contrada Lazzaria, per un incendio che stava prendendo la folta vegetazione secca e i campi incolti e si stava avvicinando alla struttura del carcere. 

“Ci giungono notizie, ancora frammentarie e disarticolate, di pesanti disordini presso la Casa Circondariale di Velletri, dove in 412 posti regolamentari sono stipati circa 600 detenuti, gestiti da poco più della metà del personale di Polizia penitenziaria necessario, con meno di 200 unità assegnate a fronte di un fabbisogno di 390. Sul posto sarebbero intervenuti anche i vigili del fuoco e sarebbero stati inviati rinforzi della Polizia penitenziaria da tutta la regione Lazio. Pare sia presente anche il Magistrato di sorveglianza”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. 
“Noi continuiamo a ripeterlo, le carceri sono un inferno, ben al di là delle condizioni climatiche di questi giorni, e lo sono sia per i detenuti sia per la Polizia penitenziaria, che al di là della propaganda, continua a essere abbandonata a se stessa e disorganizzata mentre si discetta di improbabili Gruppi di Intervento Operativo, solo sulla carta, e comunque addirittura dannosi in questa situazione. Se non si adotteranno misure immediate e realmente efficaci, temiamo che in autunno ritroveremo solo macerie a ricoprire cadaveri. Il Governo ponga fine e alle chiacchiere e vari misure veramente incisive per fronteggiare un’emergenza senza precedenti negli ultimi 25 anni”, prosegue il Segretario della UILPA PP.
“Alla Premier, Giorgia Meloni, non interessano più le carceri, i detenuti e chi vi lavora? Metta ordine alle dichiarazioni fra loro contrastanti del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del suo Sottosegretario con delega ai detenuti, Andrea Ostellari, e faccia sapere se e cosa intende fare prima che la situazione precipiti in maniera irrecuperabile”, conclude De Fazio.

Problemi a Regina Coeli, è emergenza continua “Mentre presso la Casa Circondariale di Velletri sono tuttora in corso pesantissimi disordini, al carcere capitolino di Regina Coeli un centinaio di detenuti della terza sezione si rifiuta di rientrare dai cortili passeggio. Alla base della resistenza, pare che vi siano i timori per possibili conseguenze disciplinari a seguito di scontri fisici, fra reclusi, registrati ieri”. Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “Le carceri sono ormai polveriere, mentre al Governo fanno finta di nulla. A Regina Coeli, a fronte di 600 posti disponibili, sono ammassati circa 1.130 detenuti, peggio che in una qualsiasi stalla dov’è necessario rispettare regole più stringenti. A gestirli, poi, circa 350 Poliziotti penitenziari assegnati, quando ne sarebbero necessari almeno 709. Per non parlare delle pessime condizioni della struttura”, spiega il Segretario della UILPA PP. “Considerando tutto ciò che sta avvenendo in queste ore, senza che alcuno dall’Esecutivo batta ciglio, ci chiediamo cosa si aspetti. Possibile che non è chiaro dalle parti di Palazzo Chigi che rischia di accadere molto più e molto peggio di quanto successo nel marzo del 2020, quando allo scoppiare della pandemia per Covid-19 vi furono pesantissime sommosse in decine di carceri e si contarono 13 morti? Temiamo di star vivendo la pandemia dell’indifferenza della politica di maggioranza, che si cimenta in farneticazioni discettando del nulla”, conclude De Fazio.

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