Pubblicato: Giovedì, 13 Giugno 2024 - redazione attualità
CIAMPINO (attualità) - ci sono degli importanti aggiornamenti sulle procedure di pulizia e ricomposizione dello scheletro
ilmamilio.it
Dopo lo straordinario ritrovamento sulle spiagge di Ostia, nell'Estate del 2019 di uno splendido esemplare di capodoglio femmina, trovato spiaggiato privo di vita, ci sono degli importanti aggiornamenti sulle procedure di pulizia e ricomposizione dello scheletro del grosso mammifero marino che arrivano dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio Toscana  (IZSLT) di via Appia Nuova.
zucchet 1 ilmamilio 

"Abbiamo ultimato quasi del tutto la pulizia delle ossa recuperate dopo l'interramento per 5 anni sulla spiaggia della tenuta presidenziale di Castel Porziano (Ostia) e stiamo per ultimarne lo sbiancamento e la completa ricostruzione naturale dello scheletro del maestoso capodoglio. Ha dichiarato il commissario straordinario dell'IZSLT Stefano Palomba ieri mattina, durante la visita al sito di lavorazione da parte del fotoreporter giornalista Luciano Sciurba e dei reporter del WWF Italia. Stiamo procedendo inoltre con la riparazione delle ossa rotte/danneggiate, con la massima delicatezza, grazie ad un lavoro certosino che dura da alcuni mesi, da parte del veterinario specializzato su questi tipi di animali Cristiano Cocumelli e del biologo Valerio Manfrini del nostro Istituto. Entro pochi giorni in collaborazione con il WWF e il Museo del Mare di Orbetello (Grosseto) dovrebbe iniziare il trasferimento delle ossa e dello scheletro presso quella struttura, affinchè i suoi reperti possano essere visitati da tutti coloro che sono interessati " ha concluso Palomba .
L’Operazione "capodoglio" si è svolta in 3 fasi: lo scavo vero e proprio nel luogo dell’interramento, nel 2019,  la verifica che tutte le ossa siano state recuperate eseguita direttamente sul sito, nel Febbraio 2024, nella settimana che celebrava la Giornata Mondiale delle Balene. E infine il trasporto dell’intero scheletro presso l’IZSLT di Ciampino (Roma) per la lavorazione del caso da parte di personale specializzato.  Lo scavo, inizialmente avviato con un mezzo meccanico messo a disposizione dalla Tenuta Presidenziale di Castelporziano, per eliminare la parte più cospicua di sabbia, è proseguito con diverse ore di scavo manuale da parte del team di veterinari, biologi ed esperti per non rischiare di compromettere lo scheletro sottostante e per non perdere le parti ossee più piccole. Una volta recuperate tutte le ossa lo scorso mese di Febbraio, si è proceduto al trasporto con mezzi dell’IZSLT presso l’Istituto di via Appia Nuova, per le successive fasi di pulizia e inizio montaggio che sono giunte quasi a conclusione. A questo punto, con l'arrivo della stagione estiva, lo scheletro dello splendido capodoglio, che al momento del rinvenimento era lungo circa 5 metri, ancora cucciolo, visto che possono raggiungere lunghezze anche più ampie, fino a 18 - 21 metri, da adulti, sarà pronto per la sua destinazione finale a Orbetello (Grosseto), presso la " Casa Pelagos" del Museo del Mare del WWF.  
accademia calcio frascati centro estivo
 
I capodogli nel Mediterraneo : Il capodoglio è un mammifero marino, un cetaceo Odontocete, il più grande predatore del pianeta - i maschi possono raggiungere e superare i 18 m di lunghezza (eccezionalmente 21 metri) - e possiede il cervello più grande del regno animale. Nel Mediterraneo è una specie regolarmente presente da nord a sud. Quando lo si incontra nel suo ambiente naturale, il mare aperto, caratterizzato da fondali profondi e canyon, è impossibile non riconoscerlo dal suo unico soffio, inclinato di 45°a sinistra, che il capodoglio emette a ogni respiro. Presenta una testa molto grande e dalla forma squadrata, che copre quasi la totalità di 1/3 della lunghezza del corpo, e il nome capodoglio (capo d’olio) deriva dalla presenza dello spermaceti, un organo contenente una sostanza oleosa implicato nelle immersioni profonde. Infatti, questa specie è uno dei campioni di immersione più stupefacenti al mondo: può rimanere in apnea anche per oltre un’ora e raggiungere profondità straordinarie – fino ai 2.000 m - alla ricerca del suo principale pasto costituito da calamari di profondità.
Come altri cetacei, ha la capacità di eco-localizzare (biosonar) producendo suoni che danno una “visione sonora” dell’ambiente circostante per potersi orientare e individuare le prede. I capodogli non sono solo giganti degli oceani, ma anche straordinarie creature che compongono comunità sociali con tradizioni e modi di vita affascinanti. Formano gruppi familiari di femmine imparentate tra loro o gruppi di maschi “scapoli”. Al contrario della leadership umana, le decisioni all'interno delle comunità di capodogli sembrano essere prese attraverso il consenso anziché attraverso un'autorità centralizzata. Questo si dimostra cruciale quando, centinaia di loro viaggiano insieme, monitorando i pericoli dei predatori, come le orche che minacciano i cuccioli. Un’altra curiosità: i capodogli dormono, o meglio si riposano, in “verticale”: restano in apnea e in immersione con la testa rivolta verso la superficie, rimanendo nella colonna d’acqua in galleggiamento neutro. Nonostante sia il più grande predatore vivente, un gigante del mare, è tanto maestoso e imponente quanto fragile. Nel Mediterraneo, è considerata una specie minacciata e in pericolo di estinzione dalla IUCN (EN, endangered). 
Nessuna descrizione della foto disponibile.
 
" Sebbene le testimonianze fossili non siano moltissime, afferma una fonte secolare specializzata, sono diversi i generi estinti assegnati alla superfamiglia monofiletica Physeteroidea, che comprende l'ultimo antenato comune dei moderni capodoglio, cogia di de Blainville e cogia di Owen, oltre a tutti gli altri suoi discendenti. Ferecetotherium, rinvenuto in Azerbaigian e risalente all'Oligocene (circa 28-23 milioni di anni fa), è il fossile più primitivo finora scoperto a possedere caratteristiche specifiche dei capodogli, come un rostro asimmetrico. Probabilmente fanno parte dei grandi pesci (definiti nella Bibbia, Mostri Marini, nel racconto della creazione di Dio nel libro della Genesi). La maggior parte dei capodogli fossili risale al Miocene, il periodo compreso tra 23 e 5 milioni di anni fa. Diaphorocetus, proveniente dall'Argentina, risale al Miocene inferiore. Al Miocene medio risalgono AulophyseterIdiorophus e Orycterocetus, tutti rinvenuti sulla costa occidentale degli Stati Uniti, Leviathan melvillei, rinvenuto nel 2010 più a sud, in Perù, e Scaldicetus, rinvenuto in Europa e in Giappone. Fossili di Orycterocetus sono stati trovati anche nell'Oceano Atlantico settentrionale e nel Mar Mediterraneo, oltre che sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Placoziphius, rinvenuto in Europa, e Acrophyseter, in Perù, risalgono alla fine del Miocene ".

colline fitness 5 ilmamilio


edicola ciani

cronacanews.eu

La cronaca e le notizie dall'Italia e dal Mondo

Articoli piú letti