Grottaferrata: gli auguri dell'assessore Rocci e di Tomboletti a don Franco  Monterubbianesi, fondatore di CapodarcoGROTTAFERRATA (attualità) - La lettera del fondatore di Capodarco

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"Cari amici TUTTI,

e anche lettori del Mamilio, a cui manderò queste mie riflessioni a seguito di ciò che è stato scritto, sul grande avvenimento che abbiamo vissuto il 22 aprile, sugli obiettori che dopo 50 anni dall’inizio del loro impegno per il sociale e per l’assistenza, hanno delineato, in Italia, il cosiddetto 68 MINORE di cui Capodarco ed altre realtà, con i giovani dell’obiezione di coscienza, diedero una grande svolta al '68, che non fu solo quello delle barricate.

L’articolo che avete letto, penso con interesse e che gli amici possono leggere sul sito del Mamilio, dice che ogni anno, il 22 aprile, cercheremo di approfondire, nella memoria storica degli avvenimenti, questo 68 MINORE che poi fu stroncato e dovemmo riparare i danni, anzitutto con l’uccisione di Aldo Moro, che rovesciò tutto il valore delle proteste giovanili di quei tempi e ciò che si stava facendo in una vera alleanza con i progressisti da parte dei cattolici, ma ci fu la grande diffusione della droga, data ai giovani, per cui anche noi del mondo cattolico reagimmo e nacque proprio a Capodarco nel ’82 il CNCA ( Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza) per aiutare i giovani caduti nella droga, in una grande realtà operativa.

L’atro giorno, nella riunione del mattino con gli obiettori del ’74, lamentai il ritorno indietro del Welfare anche nel settore psichiatrico, su cui il grande messaggio di Basaglia, della chiusura dei manicomi,  non viene oggi recepito e i giovani con questo disagio, non affrontano un loro futuro di impegno medicalizzati come sono.

C’è poi tutto il disagio della legge 112 del Dopo di Noi, dove le famiglie non vengono seguite nel processo con cui la legge 328 del sociale parlava del progetto individuale dei figli, da seguire e impostare per un loro vero Dopo di noi in collaborazione con le famiglie e il territorio.

Vengo, con questo mio ultimo pensiero, alla sintesi del mio cammino con le famiglie e mi appello ai gruppi territoriali che, su mia ispirazione, sono nati dai Castelli a Roma Est, da Roma al Lazio e in tutta Italia.

Vado nelle Marche per approfondire questo messaggio ideale, soprattutto con la fondazione di Don Franco e i giovani, per dare ad essi la dimensione del GLOCALE (mondiale e locale), sui grandi problemi emergenti e su cui dovremmo lavorare tutti riuniti finalmente, come dico nell’ultimo appello, da Roma alle Marche, dalle Marche a Roma e nel mondo.

Resto collegato in termini assoluti, qui a Roma, come Presidente onorario della Fondazione Capodarco prima del Dopo, che si creò nel 2016 nell’atto costitutivo con due realtà associative fondamentali del mio lavoro nel Lazio, a Formia e a Sora e doveva esserci la realtà del Ponte, anch’essa fondamentale per Roma est.

Essendo il garante, come presidente onorario in essa, delle famiglie, per tutta la progettualità che si impone con ciò che è nato a Genzano, come garante di essa nella struttura che ci è stata donata, il discorso dei giovani da formare per le famiglie è fondamentale ed è il senso con cui io sarò in contatto con il nuovo ufficio che lì a Genzano, su due figure testimoniali, già dette, sarà il lavoro più importante da fare.

Le famiglie si (esse potranno avere la sede operativa nel m io ex ufficio di Grottaferrata, insieme alle realtà agricole disponibili all’accoglienza), ma i giovani ben preparati a coinvolgersi come operatori sociali che sappiano condurre, nelle varie esperienze di comunità, di vita e di lavoro, basate soprattutto sull’agricoltura, che dai Castelli Romani ai Monti Prenestini, si dovranno realizzare. Anche per il distretto biologico vinto dal comune di Grottaferrata. I gruppi di appoggio vari, già esistenti, dovranno collaborare per tutto questo empito di unità progettuale tra Grottaferrata e Genzano, in un evento di lancio prima che io parta.

Due ultime cose, lo spirito di Grottaferrata, nella visione spirituale del cenacolo che si dovrà mettere in piedi in una profonda collaborazione con la Chiesa locale e Nazionale, con i Focolarini, con i giovani dell’azione cattolica e quelli del Progetto Policoro, che il 10 maggio, 250 di essi, si verranno a confrontare con la mia visione religiosa, dovrà confrontarsi con lo Spirito con cui Luciano Priori, ci dice nel suo messaggio personale, in cui la sua scelta tra quello che dice l’ortodosso e quello che dice Papa Francesco, deve essere la scelta radicale di ciascuno di noi, ispirati dalla Fede, in un Dio che vuole solo l’amore tra gli uomini. Su questo piano, ascoltiamo il messaggio di questi giorni, di Papa Francesco, che ai giovani dell’azione cattolica ricorda le tre virtù teologali, Fede, Speranza e Carità, in cui noi di Capodarco siamo testimoni particolari del valore della Speranza, per agire, rimanere fedeli e affrontare il dramma attale dell’umanità con risolutezza.

Ultima cosa, questo messaggio radicale, per ciascuno di voi, amici di Capodarco, lettori del Mamilio, vi faccia capaci di seguire, con il vostro piccolo sostegno, il mio lavoro di resistenza e di promozione che, dalle Marche, manterrà un vincolo con il mio Iban e riattiveremo un conto dedicato al 5 per mille, in cui tutta la progettualità, con cui cercherò di seguire il movimento ideale di Capodarco, su ogni suo territorio, sia anche l’amicizia con Capodarco, di voi amici tutti, che invocai già nel 2003, negli anni in cui cominciò la mia resistenza, nella solitudine e anche nella dispersione attorno alla mia visione, vissuta con i miei collaboratori.

Il motto di oggi, Tutti Riuniti, anche voi amici di Facebook, vi faccia sentire tutti appartenenti e, con l’aiuto del Signore, nella mia solitudine di Capodarco, cercherò di tenervi tutti presenti nella mia preghiera.

Link per leggere l’articolo del Mamilio

https://www.ilmamilio.it/c/news/61561-video-foto-a-capodarco-il-50-anniversario-del-servizio-civile-in-italia-cio-che-resta-dell-obiezione-di-coscienza-piu-di-mezzo-secolo-dopo.html

Don Franco Monterubbianesi"

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VELLETRI (attualità) -  presso la sala Tericore del palazzo comunale

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La regolare e continua formazione come da stile della polizia locale di Velletri è sempre evoluzione.  Questo già da alcuni anni,  al fine di assicurare un servizio ottimale ai cittadini e nel rapporto con Procura . 

Martedì 23 Aprile è stata una giornata formativa per la Polizia Locale di Velletri in materia di infortunistica e lesioni stradali, tenutasi presso la sala Tericore del palazzo comunale.

Alla presenza del sindaco Ascanio Cascella, tutti gli agenti del Comando. Il dirigente della Polizia Locale Maurizio Santarcangelo ha anticipato l' operatività a breve di un nucleo specializzato di infortunistica stradale, abbinato a quello già operativo di "sicurezza e decoro urbano". Il sindaco Cascella nel suo intervento ha condiviso pienamente ed ha evidenziato che nel territorio purtroppo si verificano numerosi incidenti stradali e quelli con lesioni gravi o con esito mortale comportano responsabilità penali consistenti.  Per cui l' intervento dell'organo di polizia per i rilievi e redazione di atti non ripetibili è fondamentale.

Autorevoli relatori sono stati: Il commissario Carlo Lenci Carlo responsabile della Unità Operativa di Polizia stradale della Municipale veliterna,  che ha illustrato le linee guida da seguire nell' intervento su un   incidente stradale.

Le procedure e tecniche per la rilevazione dei sinistri e gli obblighi per la Polizia Giudiziaria imposti dalla Legge per le lesioni gravi,gravissime o evento mortale. Prezioso è stato l' intervento del sostituto procuratore della Repubblica di Velletri esperto magistrato Giuseppe Travaglini che ha parlato sulle modifiche degli articoli. 589 bis/ter e 590 bis/ter del c.p. ora rubricato rispettivamente in "omicidio stradale e nautico", fuga del conducente  nonché delle disposizioni del codice di procedura penale in tema di arresto obbligatorio e facoltativo sugli incidenti stradali gravi e mortali.

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LANUVIO (attualità) -Il concorso si occupa di rilanciare la cultura letteraria stimolando la creatività dei giovani e dei meno giovani, e di scoprire nuovi talenti

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Lo scorso week end a Cattolica (Emilia Romagna) presso il Teatro della Regina, che per l’occasione ha registrato il tutto esaurito, si è tenuta la cerimonia conclusiva della 16ma edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards definito dalla stampa, l’Oscar della letteratura italiana. Il premio, organizzato dall’Associazione Culturale Pegasus di Cattolica e patrocinato dal Comune di Cattolica, è una delle maggiori manifestazioni conosciute a livello internazionale per la qualità dei contenuti ed è il più grande premio popolare Europeo.

Il concorso si occupa di rilanciare la cultura letteraria stimolando la creatività dei giovani e dei meno giovani, e di scoprire nuovi talenti, celebrando nel contempo coloro che negli anni si sono particolarmente distinti in campo culturale. Le richieste di partecipazione sono pervenute da diversi paesi del mondo, in particolare da Spagna e America latina. Il vincitore di questa 16ma edizione è stato Mirco Dondi, membro del Centre de Recherches Italiennes Romanes dell’Università di Parigi, con I Soldi degli altri edito da Vallecchi, seguito da Antonio Pascotto, giornalista Mediaset, con Romanzo digitale, Edizioni Jolly Roger. Il trofeo Pegasus è stato assegnato a Marco Morosini, stilista di fama internazionale, con Maledetto edito da Argento Dorato.

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Il premio della critica è andato a Totò Cascio e Giorgio De Martino con La gloria e la prova edito da Baldini&Castoldi. Tra gli stranieri sono stati premiati Antony Caine con Fog BoundAna Lojo Chan con Poemario 5 e You Ching Lin giornalista taiwanese con la poesia Photography. Uno dei premi speciali della Giuria è stato assegnato a Giovanni Mancinone per Mostri, edito da Rubettino. Tra i prestigiosi ospiti, Gabriel Garko e Gino Saladini hanno ritirato il premio Book of the year per il best seller Il giardino del tiglio, edito da Baldini&Castoldi. Straordinarie sono state le esibizioni della soprano Lucia Rubedo, astro nascente della lirica sposata al Pop, alla quale è stato assegnato il Premio speciale per la musica, e le coreografie del Centro Danza di Erika Rifelli.

Momento interessante è stato quello dedicato a Giulia Ciarapica, giornalista del quotidiano Il Foglio e Blogger Book, premiata per la critica letteraria. Il maestro Vince Tempera ha ricevuto il mitico cavallo della Pegasus per i suoi 60 anni di carriera festeggiati con l’uscita del nuovo disco sulle sigle Tv edito da Warner music. Alla cerimonia di premiazione, brillantemente condotta dal  presidente dell’Associazione Pegasus Roberto Sarra, hanno partecipato autorevoli personalità del mondo istituzionale, culturale, intellettuale e dello spettacolo, La Giuria che ha selezionato le opere del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards, presieduta dal prof. Giuseppe Benelli, già presidente del famoso Premio Bancarella, è composta da: Aurora Auteri (scrittrice, giornalista Mediaset), Francesca Gussoni (critico letterario), Giusy Cafari Panico (scrittrice), Paolo Casadio (scrittore), Angelo Chiaretti (ispettore onorario Ministero Cultura), Maria Grazia Cucchi (giornalista, musicista), Mauro Macario (regista, scrittore, poeta), Veronica Niccolai (musicista, scrittrice), Daniela Quieti (giornalista, direttore editoriale), Roberto Sarra (presidente Associazione Pegasus, editore, scrittore), Laura Squizzato (giornalista, conduttrice Rai), Silvia Squizzato (giornalista, conduttrice Rai). Anche i Castelli Romani sono stati ben rappresentati alla serata di Gala e premiazioni, con la giornalista e scrittrice Daniela Campoli, originaria di Campoleone ( Lanuvio ) che con il suo primo libro " Scampoli di vita di una giornalista a scuola " ha vinto uno dei premi letterari.

La giornalista scrittrice molto soddisfatta per il prestigioso riconoscimento ricorda sempre con grande piacere la sua infanzia e adolescenza vissuta ai Castelli Romani, tra Campoleone e Cecchina, dove ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo, del giornalismo e della cultura da ragazza. Dove ha collaborato ad alcune iniziative culturali e di spettacolo, lavorando al fianco del giornalista fotoreporter del territorio Luciano Sciurba per un periodo molto formativo per lei, che adesso vive a Roma e insegna in una scuola dell'Infanzia.  " È un libro che parla del duro percorso da insegnante per diventare di ruolo e anche del difficile ambiente del giornalismo per diventare giornalista prima e trovare una collocazione nel mondo del lavoro poi. Non mancano poi i racconti della famiglia il vissuto personale e gli articoli e le interviste più significative " ha dichiarato la scrittrice Daniela Campoli.  

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toponomastica frascati ilmamilioFRASCATI (attualità) - Cinque personaggi che hanno dato il loro contributo alla città, seppur in forme e tempi differenti

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Cinque figure che a Frascati hanno lasciato il segno. In modi differenti, in tempi differenti e con impatti diversi: ma tutti, chi più chi meno, meritori di avere dalla città tuscolana un riconoscimento alla memoria.

 Una proposta di intitolazione di strade frascatane che parte da vecchie e nuove istanze e che in un momento nel quale sembra sia al lavoro la commissione toponomastica, merita attenzione.

I personaggi ai quali dunque si propone l'intitolazione sono cinque: i fratelli Tommaso ed Achille Nobiloni, il professor Lucio De Felici, il professor Raimondo Del Nero e Clara L. Wells.

 Andiamo con ordine.stop war ilmamilio

Tommaso ed Achille Nobiloni fondarono ed ampliarono nei primi anni del '900 il grande molino che ancora oggi porta indirettamente il loro nome. Proprio per provvedere all'ampliamento dell'originario fabbricato, si rese necessario inglobare la stradina che scendeva alla Sciadonna. Per questo venne realizzata proprio dai Nobiloni via Etiopia, il cui nome fu indicato proprio da loro. La proposta di intitolare proprio via Etiopia ai fratelli Achille e Tommaso Nobiloni era stata avanzata già qualche anno fa dal nipote Achille Nobiloni, autore di un pregevole testo proprio sul molino.

Oggi la proposta viene rilanciata anche da Costantino Paoletti, che negli anni '90 ha rilevato il vecchio ed ormai decadente molino trasformandolo nella sede del noto mobilificio che porta il suo nome. "Quella strada l'hanno fatta loro".

 Lo stesso Paoletti propone inoltre l'intitolazione del piccolo slargo che si trova all'ingresso del mobilificio, oggi intitolato a Gregorio XIII (il Papa della riforma del calendario), alla scrittrice Clara L. Wells, autrice nell'800 del celebre libro "The alban hills", splendido affresco ottocentesco dei Castelli romani.

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 Gli altri due illustri frascatani per i quai si propone l'intitolazione di un luogo pubblico sono legati al mondo della cultura e della storiografia locale. Si tratta del professor Lucio De Felici, scomparso nell'agosto 2020, e del professor Raimondo Del Nero, scomparso invecemeno di un mese fa. Un tributo ritenuto doveroso a chi tanta passione ha profuso nella promozione e nello studio della cultura e della tradizione tuscolana e non solo.

"Credo sinceramente - dice proprio l'imprenditore Costantino Paoletti - che ognuna delle figure proposte meriti questo riconoscimento. Per questo, comunico formalmente che sono pronto a sostenere personalmente i costi per la realizzazione delle targhe da apporre sulle strade e i luoghi che la commissione comunale deciderà di dedicare a questi personaggi che tanto hanno saputo dare alla nostra città".

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