Pubblicato: Domenica, 21 Luglio 2024 - di Marco Caroni

ROMA (storie & metallo) - In dentelli e nel metallo possono essere effigiati solo i regnati, presidenti, papi e persone decedute

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Non tutti sanno che, praticamente in tutto il mondo, le regole che dettano la stampa dei francobolli (e dei valori bollati in genere) ed il conio delle monete impediscono di rappresentare personaggi viventi che non siano i capi di Stato. Dunque, su monete e francobolli possono essere rappresentate persone morte, per la commemorazione, e re, regine, papi, presidenti e sovrani.

Nella storia italiana, però, ci sono state alcune eccezioni. Poche ma che comunque vale la pena di citare.

MONETE E FRANCOBOLLI COMMEMORATIVI - Prima di questo, però, ci concediamo ad una piccola digressione che riguarda le prime emissioni, nell'area italiana, di monete e francobolli commemorativi. Valori e coni, dunque, che superando la consolidatissima tradizione, non rappresentassero sulle proprie vignette e tondelli semplicemente il regnante, lo scudo della casa reale, il valore facciale e, nel caso dello Stato Pontificio, i Papi o comunque immagini religiose.

Per i francobolli, il primato sembra spettare alla Repubblica di San Marino che nel 1894 emise una serie 3 valori per celebrare l'inaugurazione del Palazzo del Governo. Un primato davvero ragguardevole.

Rilevante soprattutto se si pensa che il giovane Regno d'Italia attese sino al 1910 per emettere i primi francobolli commemorativi per i 50 anni dal plebiscito meridionale del 1860, una serie di 4 valori dedicati sostanzialmente alla figura del generale Giuseppe Garibaldi.

In fatto di monete invece seppur lo scudo da 5 lire del 1861 coniato a Firenze nel 1861 viene considerata la prima moneta commemorativa italiana "dedicata" al Re Vittorio Emanuele II (in realtà si tratta della prima moneta da sovrano italiano del re Savoia), per vedere la prima moneta che che celebrasse una ricorrenza o un fatto, bisogna attendere il 1911.

Per celebrare i 50 anni dell'Unità d'Italia, la Regia Zecca emise una serie 4 monete destinate a passare alla storia: la 20 lire in oro, la 5 lire in argento, la 2 lire in argento e la 10 centesimi in rame con l'Italia e Roma che si abbracciano di fronte alla prora di una nave mercantile, sono monete che ogni collezionista conosce benissimo. I più fortunati e facoltosi possono anche possederle.

Si tratta in assoluto di una delle più belle monete italiane di sempre.

CELEBRAZIONI INDEBITE - Torniamo all'argomento principale di questo servizio.

A sovvertire le regole tra il gennaio e l'aprile del 1941 fu la serie "Fratellanza d'armi italo-tedesca" che in 6 celebri francobolli celebrò l'alleanza tra il Regno d'Italia ed il III Reich tedesco nella guerra intrapresa dalla Germania. Sulla vignetta, sopra la scritta "Due popoli una guerra" appaiono Benito Mussolini ed Adolf Hitler, che si guardano faccia a faccia. I francobolli in oggetto vennero stampati anche per le colonie: in alto uno della serie per la Libia dove i due dittatori appaiono invece affiancati a scrutare un comune orizzonte.

A dire la verità, però, a rompere le righe era stata il 12 settembre del 1920 la serie di 14 valori stampati per la città di Fiume e riportanti il volto di Gabriele d'Annunzio. La serie, di diffusione locale, venne poi replicata (anche con nuovi valori e colori) con la sovrastampa "Governo provvisorio" nel 1921. Si tratta, come detto, di emissioni locali legate alla parentesi fiumana avvenuta tra il 1918 ed il 1924, compresa l'impresa di D'Annunzio, conclusa poi con l'annessione della città e dell'Istria all'Italia. Annessione come noto, solo temporanea.

In tempi più recenti destò senz'altro un certo scalpore (tra i puristi del tema, ovviamente) l'emissione del 12 settembre 1982 con la quale le Poste italiane intesero celebrare la vittoria dell'Italia di Bearzot al Campionato del mondo di calcio di Spagna.

Il francobollo, disegnato da Renato Guttuso, riproduce due braccia che alzano al cielo il trofeo, la splendida coppa del mondo realizzata da un altro italiano, Silvio Gazzaniga, nel 1974 come seguito della coppa Rimet, assegnata come noto in via definitiva al Brasile nel 1970.

ll riferimento della vignetta alle braccia di Dino Zoff, capitano degli azzurri in Spagna, che alza la coppa è evidente anche se non espresso. Siamo in pratica ai limiti del fattibile anche perché le braccia grigie con bordo azzurro nel disegno sono proprio quelle della divisa da portiere di Zoff.

E LE MONETE? - In realtà non ci sono tra le monete casi come quelli sopra richiamati nel caso dei francobolli almeno nell'area italiana.

Una delle monete più celebri dell'epoca fascista, detta "Cappellone", è la 20 lire "Elmetto" del 1928 nella quale, al rovescio, campeggia la celeberrima frase "Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora". Si tratta di una delle monete più fasciste, con tanto di enorme fascio, della corposa produzione monetale avvenuta sotto Vittorio Emanuele III. Molti falsi, d'epoca e non, al dritto invece del profilo con elmettone del re pongono proprio il duce: ma si tratta di artefazioni, di qualcosa che non ha alcun valore numismatico.

Chissà se in tal senso, ovvero sul fatto che non siano state mai prodotte monete con Mussolini, abbia pesato il fatto che il re, pur destinato all'infamia ed all'esilio in particolare per aver firmato le leggi Razziali nel 1938 e 1939, fosse un appassionato numismatico e che dunque si sia opposto a tale possibilità. Chissà.

In tempi più recenti la copiosa produzione di monete da collezione ha talvolta suggerito qualche riferimento improprio a personaggi viventi. Ma senza mai superare il limite. Almeno fino a questo momento.

Molto al limite invece la produzione numismatica della Gran Bretagna (Royal Mint) di monete dedicate a grandi musicisti e gruppi musicali viventi. In questo caso l'escamotage adottato - pensiamo su speciale dispensa - è quello di non riportare l'effige del soggetto ma solo il nome ed un tema di richiamo. Monete simili sono state coniate per i "Queen" e per "Elton John" , ma anche nel 2023 per i "Police" e quest'anno per George Michael.

Differente appare in tal senso, infine, la serie lanciata quest'anno dalla Zecca italiana e dedicata alle canzoni famose. Quest'anno il debutto è per Albachiara di Vasco Rossi. In questo caso, però, sulla moneta compare solo il titolo ed il testo della canzone mentre il nome del suo interprete compare solo nel cofanetto.

LEGGI S & M - "Respiri piano" di Albachiara diventa moneta. Il programma numismatico 2024

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