Pubblicato: Lunedì, 10 Giugno 2024 - redazione attualità

ROMA (attualità) - E il nostro tasso di fecondità è in ulteriore diminuzione

ilmamilio.it

C’è una classifica che vede il nostro paese ai primissimi posti, ma purtroppo non è assolutamente una bella notizia. L’Italia infatti, dopo Corea del Sud e Cina, è il Paese in cui costa di più crescere un figlio e, statistica che va quasi di pari passo, il tasso di fecondità è incredibilmente basso.

Lo dice l’ultimo rapporto sui costi della fecondità in Cina, pubblicato dai ricercatori dello YuMa Population Research Institute. La ricerca internazionale, come sottolinea Avvenire, rivela che l’Italia compete con la Cina per il secondo posto tra le nazioni dove il costo per mantenere un figlio fino ai 17 anni è più alto rispetto al Pil pro capite. In Corea del Sud, con il tasso di fecondità più basso al mondo (0,8 figli per donna), il costo è 7,8 volte il Pil pro capite. In Cina è invece 6,3 volte (leggermente più dell’Italia, dove il rapporto è del 6,28) mentre il numero medio di figli per donna è circa 1, rispetto al dato italiano dell’1,24. Il rapporto mostra che nei Paesi dove crescere figli è più costoso, come Italia e Cina, i tassi di natalità sono più bassi. In contrasto, in Australia, Francia, Svezia e altri Paesi con costi minori, i tassi di natalità sono più elevati, con prospettive diverse anche per quanto riguarda, ovviamente la crescita demografica.

Per questo motivo trovare soluzioni per investire per i figli è diventato un fattore importantissimo nell’economia delle famiglie, costrette a dimenarsi tra costi in rialzo e incertezza finanziaria. Risparmiare e cercare forme di investimento a lungo termine è allora una missione che può sembrare difficile. Tra gli strumenti di investimento per i figli più comuni, secondo quanto rivelato dal Centro Study Moneyfarm, ci sono i Libretti di risparmio, i Buoni fruttiferi postali e i Piani di Accumulo. Strumenti affidabili che, però, presentano rendimenti spesso bassi. I libretti postali, ad esempio, offrono ad oggi lo 0,01% di interesse lordo e possono essere scomodi da gestire, soprattutto con più figli. I Buoni fruttiferi postali, un tempo molto redditizi, ora hanno rendimenti che vanno dallo 0,25% al 0,50% mentre i conti deposito possono offrire rendimenti leggermente migliori, ma richiedono di vincolare i fondi. Tra le formule di investimento ci sono poi le polizze vita, ma anche i Piani di Accumulo Capitale per bambini oppure i Fondi Comuni d’Investimento, per non parlare delle pensioni integrative per figli o nipoti minorenni.

Una soluzione, questa, che potrebbe sembrare fuori luogo e troppo in anticipo rispetto i tempi. Invece non è così: si deve calcolare infatti che le nuove generazioni saranno più esposte ai rischi di un percorso lavorativo privo di continuità e di certezze, con implicazioni importanti anche per il futuro pensionistico. E allora perché non creare una sorta di serbatoio di risparmi, dover far confluire regali, paghette e altri investimenti? Una formula per creare un deposito da sfruttare in futuro. Un futuro su cui è bene iniziare a investire.

 


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