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GROTTAFERRATA (attualità) - Le storie di bambini e famiglie, il percorso terapeutico e di inclusione in un documentario
ilmamilio.it - nota stampa
Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità 1 bambino su 77 presenta un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine, e un trend purtroppo in crescita. Un recente studio promosso dal Ministero della Salute* ha stimato la prevalenza del disturbo dello spettro autistico nei bambini italiani di età compresa tra i 7 e 9 anni, con una prevalenza media stimata in 13,4 casi per 1000 bambini sul territorio nazionale.
C’E’ SEMPRE UN DOMANI, il documentario (CLICCA QUI)
La sensibilizzazione e l’informazione sull’autismo crescono di anno in anno, grazie anche alle iniziative messe in campo nella Giornata Mondiale della Consapevolezza che si celebra il 2 Aprile.
“C’è sempre un domani” è il documentario che è stato realizzato dai Centri per l’età evolutiva del Gruppo INI – Villa Alba, con il contributo di famiglie e mamme che hanno voluto raccontare in prima persona la propria esperienza diretta.
“Ricevere una diagnosi di autismo per i propri figli è un passaggio estremamente doloroso da affrontare – racconta Maria Nicoletta Aliberti Responsabile dei Centri di Scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva del Gruppo INI Villa Alba - Da quel momento in poi la vita cambia, innegabilmente, ma attraverso un percorso che passa innanzitutto dall’accettazione e dalla consapevolezza, esiste la via per riprendere e ricostruire il progetto di vita dei propri figli e di tutta la famiglia. È questo il messaggio che vogliamo lanciare con questo documentario: con la giusta assistenza e un gruppo multidisciplinare c’è sempre un domani. Non siete soli e le nostre strutture, così come altre in Italia, rappresentano l’opportunità di fare rete, un altro aspetto essenziale dell’assistenza”.
La Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo
Nel 2007 è stata istituita la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo che si celebra ogni anno il 2 aprile ed è un’occasione importante per tenere accesi i riflettori sull’autismo. I dati sottolineano la necessità di agevolare percorsi diagnostici e terapeutici idonei a supportare i ragazzi e le famiglie, ancora oggi spesso disorientate e non sempre adeguatamente guidate e assistite.
L’importanza della diagnosi precoce
Una diagnosi precoce e precisa è fondamentale, ma è molto spesso un problema drammatico per le famiglie. Lo scoglio più grande è la difficoltà che le famiglie incontrano nell’arrivare nei tempi corretti a una diagnosi precisa.
“Stimiamo – dice Aliberti - che circa il 35% arrivi in centri specializzati come il nostro dopo aver già affrontato più consulti, non sempre necessari o congrui, e soprattutto senza una diagnosi precisa. Anche il supporto psicologico alla famiglia è molto importante. È davvero faticoso elaborare una diagnosi di autismo per il proprio figlio. Ma è un passaggio fondamentale per affrontare il lungo percorso della terapia. Per questo affidarsi a centri specializzati è determinante e può cambiare davvero la vita familiare”.
I Centri del Gruppo INI – Villa Alba
l Gruppo INI da 75 anni è punto di riferimento per la sanità privata ed accreditata SSN. Il Gruppo è articolato in 10 strutture ed è presente nel Lazio ed in Abruzzo con 1.200 posti letto e quasi 2000 collaboratori. Nel 2022 i 4 Centri di riabilitazione dell’età evolutiva del gruppo INI - Villa Alba sono stati inseriti nella mappa Servizi dedicati alla diagnosi e presa in carico delle persone con disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita dell’OSSERVATORIO Nazionale Autismo-Istituto Superiore della Sanità. L’elevata specificità dell’intervento clinico riabilitativo attuato nelle 4 sedi nel Lazio nel corso degli ultimi 20 anni e la costante attenzione ai modelli di riferimento riabilitativi nazionali e internazionali, ha consentito di offrire al bambino affetto da disturbo dello spettro autistico e alla sua famiglia un ambiente altamente qualificato nella ricerca e applicazione delle migliori prassi riabilitative.
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ROMA (cinema) - Già campione d'incassi, l'opera prima da regista dell'attrice romana è semplicemente un capolavoro
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
Non c'è davvero nulla di sbagliato, nulla che non torni, nulla da spiegare, da interpretare o rivedere. Non c'è nessun cerchio da quadarare perché "C'è ancora domani" è assolutamente perfetto, come un cerchio per l'appunto.
Tondo e pieno, un inno alla gioia, alla libertà, all'uguaglianza, alla parità dei diritti. Senza alcuna retorica, senza ipocrisie, senza artefazione. Senz'altro con un punto di vista al femminile, senza dubbio, ma allo stesso tempo con una chiave al maschile.
L'opera prima di Paola Cortellesi nella doppia veste di attrice e regista è un capolavoro. Arriviamo certamente tra gli ultimi a dirlo, ma da ieri che "C'è ancora domani" è sbarcato su Netflix e Sky, il completo e pieno accesso del grandissimo pubblico rende il lavoro della Cortellesi alla portata di chiunque. E alla portata di chiunque dovrebbe essere veramente posto: nelle scuole, nei luoghi pubblici, nei cinema, nelle riunioni di condominio.
In bianco e nero ed interamente recitato in romanesco, il film esce semplicemente da un'altra era e pure è così drammaticamente attuale.
Spaccato crudo ed irriverente della Roma patriarcale dell'immediato secondo dopoguerra, il film di una Paola Cortellesi a lunghi tratti nelle forme di quella Anna Magnani che quasi non si ricordava, gode innegabilmente anche di un cast mai così convincente in chiave nazionale. Valerio Mastandrea, carnefice in una cultura faticosamente scardinata mattone dopo mattone sino al suffragio universale del 2 giugno 1946 che diede gloria alla Repubblica, è la spalla migliore per la protagonista: fonte di ribellione silenziosa, di ricerca di un domani mai troppo lesto ad arrivare, ispirazione per una vita alternativa. Orgoglio a testa alta.
Marcella (la brava Romana Maggiora Vergano), figlia prediletta e designata, compie in pochi passaggi quel percorso di emancipazione e speranza che una madre fin troppo coraggiosa le ha preparato arrivando a sacrificare se stessa, senza mai abbassare la testa. Con l'orgoglio di donna.
Bravi e credibili tutti gli altri. E davvero non è poco.
Sarebbe banale ed irriconoscente rinchiudere "C'è ancora domani" nel recinto di un'opera destinata a far riflettere sulla parità dei diritti. C'à molto, molto di più di uno spaccato sociale della Roma post città aperta, ancora alla prese con la polizia militare americana nelle strade e sarebbe senz'altro un colpo al sogno ad occhi aperti il voler fornire per forza ogni possibile chiave di lettura. Che sia lo spettatore, coinvolto o meno, uomo o donna, repubblicano o monarchico, a trovare la sua personale via interpretativa
Da castellani, piace infine - e vogliamo dirlo alla regista - quel cameo destinato a Frascati (foto d'apertura) nell'autocarro che a mo' di corriera in tempo di guerra carica passeggeri verso la città tuscolana.
Ecco: di emozioni così ne vorremmo 1000 e 1000 ancora, ma sappiamo per certo che "C'è ancora domani" è una perla rara. Ci piace sperare non unica.
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ANZIO (cronaca) - E' successo ieri sera
ilmamilio.it
Nel corso di una lite condominiale ha accoltellato un 56enne alla schiena: è successo ieri sera ad Anzio, intorno alle 19.30.
Ad allertare i poliziotti sono stati i familiari della vittima, trovata dagli agenti con una ferita da arma da taglio al costato.
Il 56enne si trova ricoverato con un polmone perforato.
L'aggressore, un 46enne, è stato arrestato per tentato omicidio.
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