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ARICCIA (attualità) - L’appuntamento è per venerdì Santo, 29 marzo, alle 20:15 davanti al Santuario della Madonna di Galloro
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Manca poco meno di una settimana all’atteso appuntamento con la Via Crucis “Passione e morte di Gesù Cristo”, realizzato a cura dell’Associazione “Amici per Caso”, della Parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo e Santa Maria di Galloro di Ariccia.
L’iniziativa, realizzata con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo dei Colli Albani, sempre sensibile alle iniziative sociali e religiose sul territorio, ha ricevuto il Patrocinio della Città di Ariccia e il supporto di tutta l’Amministrazione Comunale.
Sono ferventi i preparativi necessari alla realizzazione dell’evento religioso del Venerdì Santo, il prossimo 29 Marzo, che promette, confermando i pareri suscitati in chi aveva partecipato negli anni scorsi, forti emozioni e profonda partecipazione che sostiene e ravviva la fede in prossimità della Santa Pasqua.
La manifestazione, nell’ultima edizione aveva visto la partecipazione di centinaia di persone, attratte, oltre che dal senso religioso dell’evento, anche dalla qualità “scenica” messa in atto dai volontari dell’associazione “Amici per Caso”.
“Quest’anno- afferma il Presidente Ovidio Bianchi - tante sono state le persone che, facendo riferimento ai nostri contatti e alle nostre pagine social, hanno chiesto informazioni per partecipare, organizzandosi anche da molto lontano, per condividere questa bella iniziativa, ormai diventata una tradizione consolidata”.
Tutto fa presagire qualcosa di veramente unico, suggestivo e coinvolgente.
Anche quest’anno è stato chiamato ad interpretare Gesù il giovane Francesco Toni, cantante professionista di Sperlonga, molto conosciuto nel territorio del sud pontino e della Riviera di Ulisse, sia per serate e concerti nei locali del posto, sia per aver partecipato, anche come protagonista, a diversi spettacoli e musical di livello.
La sua presenza aiuterà i partecipanti, come l’anno passato, ad immedesimarsi nei protagonisti dell’epoca, vista la somiglianza fisica con il Gesù dell’immaginario comune, e a sentirsi più vicini e partecipi delle rievocazioni che verranno mese in atto per far memoria di quanto Gesù visse sulla “Via dolorosa della Croce”.
Partecipare all’evento guardando le scene e ascoltando le meditazioni proposte, porterà gli astanti a confrontarsi con il dolore, la derisione, l’indifferenza ma anche con la vicinanza, il sostegno, la cura, la condivisione, l’amore reciproco che Gesù ha sperimentato in quei pochi chilometri che lo hanno portato dal Sinedrio fino al supplizio della Croce.
Insieme rifletteremo anche sui dolori di oggi, ai quali non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti, lasciando interpellare le nostre coscienze.
Suggestiva come sempre, arricchita da musiche ed effetti, è la scena della crocifissione, della morte e della Pietà, che si svolge nel suggestivo scenario della Piazza Berniniana, in cui Maria, interpretata per la prima volta dalla signora Roberta Roberto, che accoglie il corpo martoriato del figlio ormai esanime, in un’atmosfera che, pervasa di profondo silenzio, davvero colpisce l’anima.
Ci sono tutti i presupposti, quindi, per un vero momento di profondità, fede e spiritualità, al quale ognuno farebbe bene a partecipare, per vivere il vero senso dei Misteri Pasquali, di un Dio che, per Amore dell’uomo, senza esitare, offre la propria vita per la Salvezza del mondo.
L’appuntamento è per venerdì Santo, 29 marzo, alle 20:15 davanti al Santuario della Madonna di Galloro, ad Ariccia.
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ALBANO LAZIALE (attualità) - L’adesione dell’Istituto alla marcia per la legalità ha segnato la conclusione di percorsi didattici realizzati nel corso dell’anno scolastico, nell’ambito dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza
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Il 21 marzo 2024 l’Istituto Comprensivo Albano ha voluto testimoniare il proprio impegno nella diffusione di una cultura della legalità e del rispetto tra i giovani, partecipando alla XXIX Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera. L’adesione dell’Istituto alla marcia per la legalità ha segnato la conclusione di percorsi didattici realizzati nel corso dell’anno scolastico, nell’ambito dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza. L’iniziativa ha visto coinvolti gli studenti delle classi terze che, insieme alla dirigente scolastica, Luigia Mastrosanti, alla vicepreside, Marisa Depascale, ai docenti accompagnatori, al sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, all’Assessora all’ambiente, Gabriella Sergi, all’Assessora alla Pubblica Istruzione, Maria Cristina Casella, e ai Consiglieri Giuseppe Trivelloni e Luca Galanti, hanno preso parte con striscioni e bandiere al lungo e ordinato corteo che ha attraversato la Capitale, dall’Esquilino fino al Circo Massimo. Al Circo Massimo, in un clima di grande commozione, si è svolta la lettura dei nomi delle 1081 vittime innocenti di mafia e criminalità, seguita dall’appassionante discorso di Don Luigi Ciotti. Questa esperienza ha rappresentato per gli alunni un importante momento di riflessione e di crescita.
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ARDEA (eventi) - La Fondazione Franco Califano torna a celebrare il Maestro portando in scena ad Ardea, domenica 7 aprile a partire dalle ore 14 “Tutto in un tempo piccolo”
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Un appuntamento ormai immancabile nella cittadina del litorale laziale che dopo aver intitolato al Califfo una delle piazze principali, accoglie nella Sala Consiliare del Comune, il ricordo musicale dell’artista scomparso, nel marzo di undici anni fa.
Reso immortale dalla sua stessa musica Califano torna, in primavera, a far vibrare i cuori dei fan grazie alla magistrale interpretazione del maestro e amico Alberto Laurenti, autore e direttore artistico della Fondazione, accompagnato per l’occasione sul palco dalla voce strepitosa di Nadia Natali e agli strumenti da Sasà Leggieri (batteria), Meme Zumbo (basso), Stefano Zaccagnini (chitarra), Paolo La Rosa (percussioni), Stefano Monastra (tromba), Paolo Petrilli (fisarmonica).
Ospite d’onore del memoriale l’attore Maurizio Mattioli, di Califano amico di sempre. Ad offrire il personale omaggio al maestro anche Cinzia Baccini e Teo Errichetti.
“Ho vissuto e respirato musicalmente il maestro – dichiara Alberto Laurenti - e poterlo interpretare mi emoziona ogni volta e lo faccio con l’umiltà e il rispetto che si porta ad un grande artista “.
La dedica sentita a Franco Califano, uomo, cantautore e poeta come sempre giunge anche da parte della Filarmonica di Ardea in concerto alle ore 16, dopo la consueta benedizione della tomba, presso il cimitero della cittadina alle 15,30.
Aperta poi ai visitatori, dalle ore 14, anche la Casa Museo che di Califano racconta la storia custodendone alcuni degli oggetti a lui più cari.
“Un percorso iniziato diversi anni fa - dichiara il presidente della Fondazione Antonello Mazzeo - nato allo scopo di restituire al Maestro il giusto valore artistico e umano. Non mi stancherò mai di ripetere che Franco è stato vittima di un errore giudiziario per il quale ha pagato ingiustamente. Califano era e resterà un artista con la “A” maiuscola e un uomo capace di sentimenti oggi scomparsi. Ci tengo a spendere due parole sul film prodotto recentemente dalla Rai e interpretato da un grande Leo Gassman con la regia di Alessandro Angelini. La pellicola ha raccolto un share che ha superato il ventidue per cento con oltre quattro milioni di spettatori, rappresentando un tratto del Maestro spesso trascurato: l’umanità. Per questo ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno collaborato con noi e continueranno a farlo per restituire a Franco quel che da sempre gli apparteneva e che ad oggi finalmente gli è reso”.
Sala Consiliare Piazza Franco Califano ingresso libero
Ufficio Stampa Patrizia Claps
e.mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. cell .333 5385202
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ROMA (cronaca) - L’indagine dei Carabinieri, durata circa 3 mesi
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Su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, dalle prime luci dell’alba, hanno notificato un’ordinanza, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, che dispone le misure cautelari nei confronti di 8 indagati, cinque uomini e tre donne, gravemente indiziati: 3 uomini di essere gravemente indiziati del furto aggravato in concorso presso una gioielleria di via Bocca di Leone di monili del valore di 800.000 euro , nel cuore della Capitale, avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2023, 1 donna di essere gravemente indiziate dei delitti di ricettazione della refurtiva e riciclaggio, altri 4, due uomini e due donne, della ricettazione della refurtiva.
L’indagine dei Carabinieri, durata circa 3 mesi, è partita dopo il furto “da film” commesso mediante un buco aperto nel muro, attiguo al citato negozio, con conseguente effrazione della cassaforte che vi era dentro, contenente gioielli per un valore complessivo di circa 800.000 euro, mediante servizi dinamici e attività tecniche di geolocalizzazione e intercettazione telefonica, ha consentito di: raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine alle responsabilità di tre uomini in merito al furto, in concorso, nella gioielleria, due, finiti in carcere, autori materiali praticando un buco nella parete confinante, aprendo la cassaforte con la fiamma ossidrica e uno, finito ai domiciliari, con mansioni da palo, ricostruendo minuziosamente non solo il percorso di avvicinamento fatto dagli stessi il giorno del furto attraverso l’analisi integrata di ogni telecamera utile presente nell’area ma anche i sopralluoghi eseguiti nei giorni precedenti. Si tratta di un 65enne romano, già coinvolto in indagini per furti in appartamenti e gioiellerie portati a termine con la “tecnica del buco” e con l’utilizzo di fiamma ossidrica nel 2004 in una villa a Porto Cervo, nel 2006 in una gioielleria di Terni, nel 2016 e 2020 in appartamenti a Roma; due fratelli romani, di 57 e 55 anni, il primo esperto nel settore delle serrature e già noto perché coinvolto in analoghe indagini e il secondo incensurato, insospettabile.
I Carabinieri hanno inoltre raccolto elementi indiziari in relazione ad una donna, finita in carcere, perché gravemente indiziata di ricettazione e riciclaggio; nello specifico, al fine di profitto, sostituiva monili provenienti dal furto alla gioielleria, cui non aveva concorso, con denaro contante, in maniera da ostacolare la identificazione della provenienza delittuosa degli stessi. In particolare stipulava polizza di pegno aventi ad oggetto i monili, ricevendo denaro contante.
Infine il ruolo di altre quattro persone, due uomini e due donne, raggiunte dall’obbligo di presentazione in caserma, indiziate di essere ricettatori, perché al fine di profitto acquistavano o comunque ricevevano nella consapevolezza della provenienza delittuosa, monili provenienti dal furto alla gioielleria di via Bocca di Leone, cui non avevano concorso.
Nello specifico, è stato possibile ricostruire la “monetizzazione” della refurtiva conseguita attraverso il suo trasferimento a terzi - al fine di trovarne compratori - oppure mediante la stipula di polizze e consegna in pegno a società specializzate o “Compro Oro”.
Attraverso la minuziosa attività di indagine, i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno dunque raccolto gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che il furto, studiato da tempo nei minimi dettagli (sono stati ricostruiti almeno 5 sopralluoghi notturni immortalati dalle telecamere), è stato portato a termine mediante l’accesso nel corridoio dell’androne condominiale della palazzina sita al civico 43, confinante con l’oreficeria, da parte di persone che hanno praticato prima un grosso foro nel muro e poi, mediante l’utilizzo della fiamma ossidrica e senza accedere nella gioielleria, hanno tagliato l’armadio blindato, situato in corrispondenza della parete forata, e la cassaforte contenuta all’interno.
Le indagini sono state subito avviate con il censimento di tutte le telecamere per acquisire i filmati di videosorveglianza degli esercizi commerciali (cosiddetto pedinamento tecnologico) presenti nella zona interessata in modo da ricostruire il percorso di avvicinamento e di fuga dei malfattori. Sulla scorta degli elementi raccolti è stato possibile accertare che il furto era stato perpetrato tra le ore 01:02 e le ore 03.52 del 3 ottobre 2023. All’individuazione degli indagati si è giunti attraverso la visione certosina dei filmati e dei relativi fermo immagine che hanno consentito di ricavare elementi importanti e particolari, nonché attraverso la consultazione delle Banca Dati e alla comparazione dei cartellini foto-segnaletici di oltre centocinquanta soggetti con precedenti, già registrati quali autori di delitti dello stesso tipo.
L’analisi dei tabulati e le indagini tecniche, tra le quali attività tecniche e l’utilizzo di alcuni apparecchi localizzatori GPS installati sulle autovetture degli indagati, ha consentito di delineare un quadro investigativo tale da consentire di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre uomini.
Nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Roma ha disposto 13 decreti di perquisizioni locali e personali che hanno consentito il rinvenimento di numerosi gioielli, in parte provento del furto oggetto di indagine e in parte riconducibili ad altri furti per i quali sono in corso accertamenti.
Nella stessa circostanza sono stati rinvenuti una ingente e sofisticata strumentazione tecnica di alto livello, chiavi rudimentali autocostruite e diverse centinaia di chiavi da duplicare (grezze), attrezzatura idonea alla fedele riproduzione di qualsiasi tipo di chiave cilindro europeo incluso, fiamme ossidriche, “piedi di porco”, endoscopio auricolare WIFI (telecamera di piccole dimensioni utilizzata per ispezionare l’interno delle serrature), 15.000,00 euro in contanti, ventose di grosse dimensioni idonee a trasportare pesanti lastre di cristallo e parte dell’abbigliamento indossato durante i sopralluoghi e il furto nella gioielleria di via Bocca di Leone.
L’approfondimento delle indagini ha consentito dunque di identificare un gruppo di persone ben conoscitrici del territorio e degli obiettivi da colpire con competenze specifiche attribuite ad ognuno.
Subito dopo il furto, gli autori, dividevano il bottino che da alcuni era intascato immediatamente, mentre da altri era affidato a fedeli e testati ricettatori che vendevano “porta a porta”; in altri casi, la refurtiva, era “monetizzata” impegnandola in società specializzate oppure ceduta a “Compro Oro” qualora gli oggetti fossero destinati alla fusione per ricavarne piccoli lingotti.
La condotta finalizzata a rendere difficile l’accertamento della provenienza dei beni, attraverso la stipula di polizza di pegno aventi a oggetto i monili compendio del furto ricevendo denaro in contante, ha legittimato la Procura della Repubblica a contestare, oltre al reato di ricettazione, anche quello più grave di riciclaggio.
Gli importanti oggetti recuperati e sequestrati tra gioielli, pietre preziose, brillanti, orologi di valore ammontano a circa 400 pezzi, in parte sono stati riconosciuti dal proprietario della gioielleria mentre per gli altri proseguono gli accertamenti dei Carabinieri per risalire ai proprietari ai quali poterli restituire.
Da evidenziare infine che su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di monili e gioielli di elevatissimo valore, nella disponibilità degli indagati, in quanto sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, rinvenuti dai Carabinieri e sottoposti a vincolo reale, per un valore pari a 120.000 euro.
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