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ROMA (cronaca) - Ennesima tragedia sulle strade
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Un giovane di 18 anni è stato investito e ucciso da un'auto ieri notte sulla via Cristoforo Colombo, a Roma. Il giovane è morto mentre stava camminando sul marciapiede all'altezza di via Alessandro Severo. La tragedia è avvenuta intorno alla mezzanotte.
La donna al volante della macchina, una ragazza di 24 anni, è stata sottoposta all'alcoltest. La conducente - secondo una prima ricostruzione - avrebbe perso il controllo del mezzo finendo sul marciapiede, centrando un palo, poi il giovane, finendo la sua corsa contro un muro.
Sul posto gli agenti della Polizia Locale e il personale medico del 118.
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ROCCA DI PAPA (vicende) - Nato e vissuto nell'800, ebbe a Rocca di Papa una lunga esperienza di vita e di crescita: sui suoi studi la base per la scala Mercalli. Fu il primo direttore di quello che è oggi il museo di Geofisica
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Il 23 ottobre 1898 si spegneva nella sua abitazione a Rocca di Papa il commendatore Michele Stefano De Rossi, geofisico e sismologo.
Nato da una famiglia di nobili origini, fu grazie al fratello Giovanni Battista che nel 1849 scoprì le catacombe di San Callisto, che iniziò a muovere i primi passi nel mondo della geologia e successivamente della sismologia. Fu infatti, alcuni anni dopo l'inaugurazione delle catacombe, che De Rossi realizzò uno strumento per la mappatura interna delle grotte che venne in seguito realizzato dai fratelli Brassart, i quali erano attivi a Roma presso l’ex convento di Sant’Ignazio dal 1880 al 1895.
Il progetto e la realizzazione di questo strumento gli valsero un riconoscimento nell’ambito dell’Esposizione Universale di Londra nel 1862.
De Rossi ebbe il merito di aprire la strada allo sviluppo delle scale di misurazione dell’intensità dei terremoti. A tal proposito, la scala Rossi-Forel, sviluppata insieme allo scienziato François-Alphonse Forel di nazionalità svizzera, è alla base della scala Mercalli e delle sue varianti.
A un certo punto della sua esistenza, lo scienziato si trasferì a Rocca di Papa, dove fin dal 1874 intraprese le sue interessanti osservazioni tromometriche e visse nella Villa De Rossi, un complesso signorile situato in viale Madonna del Tufo, presso il Belvedere, dove era solito recarsi con la sua consorte per trascorrere il periodo estivo e parte dell'autunno.
La Villa venne eretta nel 1865 dal De Rossi stesso. Nella dimora era solito soggiornare durante l’estate anche il Maresciallo d’Italia e Duca della Vittoria, Armando Diaz.
Sempre nel 1874, il celebre geofisico decise di fondare una rivista dal nome Il Bullettino del Vulcanismo Italiano che diresse per più di vent’anni.
La decisione di trasferirsi a Rocca di Papa fu dettata dal fatto che De Rossi la considerava una terra piuttosto amena e salubre e, allo stesso tempo, anche molto interessante per i suoi studi di Meteorologia Endogena. Senza contare che essendo una zona particolarmente attiva sul piano sismico, a causa della presenza di Monte Cavo, uno degli ultimi crateri dell'enorme Vulcano Laziale (ancora attivo), decise di lavorare al cosiddetto strumento standard, o tromometro, che venne installato presso la Villa De Rossi.
Fu infatti grazie al lungo soggiorno roccheggiano che il celebre geofisico ebbe modo di maturare nuove idee sull’origine dei terremoti, sul loro modo di manifestarsi e propagarsi, nonché meditare sulla possibilità di poterli prevedere e attenuarne gli effetti funesti.
Inoltre, nel 1890, una Real Commissione approvò la proposta del celebre sismologo di fondare un Osservatorio Geodinamico di I Ordine nella bella cittadina dei Castelli Romani, oggi divenuto un museo di Geofisica, che De Rossi ebbe il merito di dirigere per primo, e a cui volle dare espressamente l’aspetto di una fortezza, per ricordare una vera rocca medioevale, da cui trasse origine il nome stesso del Comune e lo stemma del Municipio.
Dal suddetto Osservatorio, il nobel Guglielmo Marconi, tra il 1922 e il 1935, diede luogo a degli esperimenti ragguardevoli nell’ambito delle prime comunicazioni radiofoniche a medio e a lungo raggio, e nel mese di agosto del 1932, collegò la nostra cittadina con la Sardegna.
Tutto ciò accrebbe decisamente il prestigio di Rocca di Papa in quegli anni e ne sollecitò numerose visite da Roma, non soltanto durante il periodo di villeggiatura estiva.
Inoltre, Michele Stefano De Rossi seppe conquistare così tanto la benevolenza dei roccheggiani, che a un certo punto lo considerarono uno di loro e lo elessero persino consigliere comunale.
Nel 1910, dodici anni dopo la sua dipartita, la Società Sismologica Italiana ha posto una lapide commemorativa in ricordo del celebre geofisico e sismologo, posta all’ingresso della storica abitazione, dove si può ammirare anche la lapide dedicata al Maresciallo d'Italia Armando Diaz, Condottiero della Grande Guerra.
di Flavia Santangeli
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MONTE COMPATRI (politica) - Dopo un anno alla guida del paese, il bilancio non è certo positivo
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Ha ragione l'ex sindaco D'Acuti: un conto è fare opposizione a testa bassa per anni, un conto è amministrare una città.
LEGGI Monte Compatri, D'Acuti: "Giunta Ferri? Un anno di inconsistenza"
E se ne stanno accorgendo il sindaco Ferri e la sua squadra che, necessariamente, al più ha alle spalle una lunga trafila tra i banchi di opposizione, quando il "gioco" era ben diverso. Completamente a secco di esperienza amministrativa, gli altri componenti del Consiglio e della Giunta stanno facendo palestra in questo primo anno. E sarà così anche nell'immediato futuro.
Tanto più che alcuni degli amministratori - e chissà se capiterà anche nei prossimi mesi - hanno dovuto anche impegnarsi in candidature di levatura superiore ma, palesemente, di servizio.
Poi si vedrà.
Ai proclami dei primi mesi, successivi ad una campagna elettorale vinta praticamente senza un vero avversario a causa dello spaccamento del fronte avversario (che Ferri avrebbe vinto lo si sapeva dal momento in cui, ancor prima di uscire dalla maggioranza, l'ex sindaco De Carolis aveva "scaricato" il delfino D'Acuti), hanno fatto seguito poi azioni di governo cittadino che - come ha giustamente rilevato ieri D'Acuti - hanno dato chiaro segno dell'inesperienza.
Chissà se, come cantava De Andrè, alla fine l'esperienza conferirà anche competenza reale sulle materie di cui trattasi.
Una cosa è certa: Monte Compatri dopo anni di lavori iniziati e mai finiti, di promesse a destra e a manca (ora governano questi ultimi, almeno in linea di massima) merita un'Amministrazione illuminata. Da vera luce, non da fioca luce di candela riflessa.
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ROMA (attualità) - Il termovalorizzatore, voluto dalla giunta Gualtieri per sopperire all’infinita emergenza della città eterna, consentirà di bruciare seicentomila tonnellate di rifiuti l’anno creando energia
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Il termovalorizzatore a Santa Palomba per smaltire i rifiuti di Roma, la cui ubicazione è molto più vicina ai centri abitati di Albano Laziale e Pomezia che al territorio della Capitale, s’ha da fare. Il Consiglio di Amministrazione di AMA, municipalizzata capitolina, ha infatti deliberato l’acquisto del terreno dove sarà realizzato l’impianto. L’operazione costerà alle casse dell’azienda ben sette milioni e mezzo di euro per l’acquisizione di un’area da diecimila metri quadrati che ricade nei confini del IX Municipio.
Il termovalorizzatore, voluto dalla giunta Gualtieri per sopperire all’infinita emergenza della città eterna, consentirà di bruciare seicentomila tonnellate di rifiuti l’anno creando energia. Il campidoglio punta ad un iter realizzativo rapido che prevede nel 2023 l’aggiudicazione dei lavori per la costruzione e il fine lavori nel 2025.
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