GROTTAFERRATA (attualità) - Il comunicato del Comitato
 
ilmamilio.it - nota stampa
 
Gentilissimi consiglieri di minoranza Luciano Andreotti, Francesca Antonelli, Paolo Bellucci e Alessandro Cocco, questa replica si è resa necessaria, nostro malgrado, per rispondere alle affermazioni da voi fatte nella nota stampa pubblicata da Il Mamilio Martedì 16 Aprile scorso.
 
Chi vi scrive è il presidente del comitato di quartiere Centro Badia e lo fa in qualità di garante della genuinità, della trasparenza e della qualità del lavoro svolto dal sottoscritto, da tutto il direttivo e da tutti gli iscritti di cui il comitato è composto.
 
La vostra nota, applica una generalizzazione sia sul percorso che sul modus operandi del nostro e dei comitati tutti che da persone navigate ed esperte come voi sinceramente non mi sarei mai aspettato.
Nota che in quanto tale non consente alcun contraddittorio e non dà alle parti chiamate in causa la possibilità di replicare e di chiarire le cose così come sono nella realtà.
 
Ma veniamo al dunque, visto che non abbiamo mai avuto modo di conoscerci né con nessuno di voi né con qualsivoglia altra persona che vive e ruota intorno alla realtà politica locale presente e passata, sarebbe stata cosa buona e giusta incontrarci per conoscerci prima di scrivere e in questo modo ci avreste dato la possibilità, come facciamo con i cittadini attraverso i presidi sul territorio costanti e non fatti solo in occasione delle elezioni, di spiegarvi il percorso democratico che ha dato vita al comitato, il modus operandi che adottiamo e l'obiettivo di divulgazione e di ricostituzione di senso di comunità che ha il comitato.
 
Ma la domanda che maggiormente reclama risposta è: “ma perché?” È forse questo il senso di democrazia partecipata che avete? Cioè quello di sparare a zero giudizi e conclusioni in merito all'operato di comuni cittadini che con un opera di volontariato sottraggono tempo al proprio lavoro, alla propria famiglia e si dedicano spontaneamente per cercare di migliorare la città dove vivono.
 
Vi garantisco che sarebbe bastato soltanto incontrarci per farvi rendere conto che i visi che avreste avuto di fronte non sono i soliti volti noti e che a noi non interessa vivere di politica ma vivere bene in un posto che possiamo rendere migliore.
 
 
Sinceramente, le conclusioni che traete e che si evincono dalla nota che avete scritto non riguardano il comitato Centro Badia e comunque non cambiano di una virgola il nostro percorso.
Con profondo rammarico, il Presidente del comitato di quartiere Centro Badia
Alessandroni Leonardo

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GENZANO (eventi) -  potrebbe tornare a casa già oggi

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Arrivano buone notizie dall'ospedale Città di Aprilia per quanto riguarda la persona anziana investita ieri pomeriggio intorno alle 16 in via Stati Uniti. Era stato trasportato "per dinamica" in codice rosso dal 118 al Pronto Soccorso, ma in mattinata i medici hanno accertato che le sue condizioni sono nettamente migliorate dopo le prime cure e alcuni punti di sutura praticati sulla testa ieri pomeriggio.

Potrebbe tornare a casa a breve, ieri pomeriggio sul posto, dopo l'incidente in un tratto crocevia tra via Silvestri e via Stati Uniti, erano intervenuti gli agenti della Polizia Locale di Genzano per i rilievi e le indagini del caso, trovando già all'opera il dottor Maurizio Capogrossi, presidente della vicina Banca Bcc Colli Albani, che era sceso insieme ad alcuni suoi collaboratori prestando (essendo un esperto medico anestesista) i primi soccorsi all'88enne in terra in una pozza di sangue, perso dalla testa. 

Le forze dell'ordine consigliano vivamente ai pedoni di attraversare sempre sulle strisce pedonali e in tratti dove c'è abbia visuale, mostrando attenzione al passaggio delle auto, mentre l'incoraggiamento dato agli automobilisti è quello di non distrarsi alla guida, con i dispositivi elettronici, guidare con prudenza e con velocità moderata soprattutto nei centri abitati e di non parcheggiare auto, camion e altri mezzi sui marciapiedi,  in prossima di incroci, togliendo la visuale a pedoni e automobilisti in transito ( come avvenuto ieri in quel punto )  pratiche ed azioni queste sanzionabili con pesanti multe per violazioni del codice della strada.

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ARICCIA (eventi) - Il Ministero della Cultura ha recentemente acquisito la splendida cornice con Allegoria della  Prudenza e tritoni della carrozza berniniana appartenente al cardinale Flavio Chigi.
 
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Venerdì pomeriggio 24 Aprile alle 17.30  a Palazzo Chigi, ci sarà la  presentazione della cornice della carrozza Berniniana del cardinal ChigiIl Ministero della Cultura ha recentemente acquisito la splendida cornice con Allegoria della  Prudenza e tritoni della carrozza berniniana appartenente al cardinale Flavio Chigi.
 
 
Questa felice quanto tempestiva operazione rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione  tra enti pubblici e privati ed è grazie a questa sinergia tra diverse istituzioni che uno dei  manufatti d'arte decorativa più originali del Barocco romano, ora sia oggetto di tutela e di  pubblica fruizione.
 
La fastosa cornice, in ragione della sua provenienza originaria ma anche per le sue caratteristiche stilistiche trova infatti la sua naturale collocazione a Palazzo Chigi in Ariccia,  una dimora caposaldo del Barocco berniniano e della committenza chigiana, vero  emblema delle arti decorative del XVII secolo.
 
Il prezioso manufatto in rame dorato faceva parte delle ornamentazioni della "carrozza di  velluto nero", detta anche "delle ghiande" dalla simbologia araldica Chigi della Rovere, che  Giovan Lorenzo Bernini aveva ideato per il "cardinal nepote" di papa Alessandro VII, Flavio  Chigi (Siena 1631 - Roma 1693), uno dei massimi mecenati del suo tempo.
 
Alla complessa realizzazione della carrozza presero parte nel 1657 e il 1661 numerosi artisti,  tra cui Giovanni Paolo Schor, che curò la progettazione esecutiva, Ercole Ferrata, che plasmò  le decorazioni scultoree, Antonio Chicari, che intagliò le parti lignee, i bronzisti Carlo Mattei,  Francesco Donati e l’argentiere Francesco Perone, che si occuparono delle ornamentazioni  metalliche.
 
In origine l'opera faceva parte di un gruppo di sei simili cornici contenenti specchi, che successivamente, dopo la dismissione della carrozza, furono adattate a contenere dipinti di fiori  dello specialista Niccolò Stanchi.
 
Rimaste nella collezione Chigi dopo la morte del cardinale, a seguito della divisione del  patrimonio della casata nel 1917, le cornici passarono tramite Eleonora Chigi marchesa Incisa  della Rocchetta ai suoi eredi. La presente cornice venne esposta nel 1999 alla grande mostra Bernini regista del Barocco,  tenuta a Palazzo Venezia su progetto di Maria Grazia Bernardini e Maurizio Fagiolo dell'Arco,  nella sezione sulla "grande decorazione barocca" curata da Alvar González-Palacios.
 
Transitata nel 2023 sul mercato antiquario fiorentino, è pervenuta successivamente in  collezione privata. L'opera è stata acquistata dal Ministero della Cultura nel 2024 a seguito della segnalazione  effettuata dall'Ufficio esportazione di Genova, presso il quale la proprietà aveva presentato una  richiesta di esportazione del bene.
 
"La cosa importante dell'opera d'arte è la cornice ideata dal Bernini per la carrozza del cardinale Flavio Chigi - commenta l'architetto Francesco Petrucci,  conservatore di Palazzo Chigi ed esperto di arte e storia del Barocco - i fiori, eseguiti dallo specialista Nicolò Stanchi, furono aggiunti dopo, quando la carrozza fu dismessa, in origine c’era uno specchio. Arriva nella dimora chigiana di Ariccia , grazie ad un accordo fatto con la Direzione Musei Lazio,  comprata a spese dello Stato" .

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La rubrica dei Santi celebrati dalla Chiesa

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In data odierna il Martyrologium Romanum commemora la santa principessa Antusa, vergine, figlia dell’imperatore iconoclasta Costantino V Coprònimo. Sant’Antusa aiutò i poveri, liberò gli schiavi, costruì chiese e monasteri e ricevette l’abito monastico dal santo vescovo Tarasio. La tradizione orientale la vuole anche morta martire, ma questa versione dei fatti non è contemplata dal martirologio latino.

Negli anni della sua adolescenza il regno rimase profondamente scosso dai problemi legati al tema dell'iconoclastia. Condannato il culto delle immagini come pratica eretica dal Concilio di Hieria, venne bandito dal re con rigore e poi perseguitato aspramente, colpendo perlopiù monaci.

La principessa Antusa, non condividendo le decisioni del padre, decise di rinunciare al matrimonio e di dedicare la propria vita a Dio distribuendo le proprie ricchezze ai poveri, riscattando schiavi ed edificando chiese.

Nel 780, quando morì il re Leone IV (fratellastro di lei, succeduto sul trono al padre), la moglie dello stesso, Irene l'Ateniana, diventata reggente del figlio Costantino VI, le propose di associarsi a lei nella gestione dell'impero, incontrandone tuttavia il rifiuto, essendo Antusa ormai dedita esclusivamente alla vita religiosa.

Dopo numerose opere di carità e di assistenza agli orfani, ricevette l'abito monacale nel 784 dal patriarca San Tarasio nel monastero della Concordia di Costantinopoli, dove rimase negli ultimi anni della sua vita.

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