La rubrica dei Santi celebrati dalla Chiesa

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Da laico il suo nome era Brunone di Dagsburg e nacque in Alsazia nel 1002. Discendeva con i suoi genitori da grandi vassalli. A diciotto anni divenne canonico di Saint Etienne e a 22 anni diacono. Nel 1026 fu eletto vescovo di Toul.

Salì al soglio pontificio nel 1049, prendendo il nome di Leone. Combatterà durante il suo pontificato fenomeni come la simonia e scomunicherà Michele Cerulario per lo scisma della Chiesa greca.

Morì a Roma il 19 aprile del 1054. 

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ROCCA DI PAPA (attualità) - Le parole dell'ex Comandante

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L'ex comandante della Polizia Locale Gabriele Di Bella, in merito alla lotta all'abusivismo sul territorio comunale (dove ha operato circa 3 anni) e in particolare nella zona dei Pratoni e Colli del Vivaro, fa sapere che nei giorni scorsi sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Velletri alcuni degli imputati di abusivismo edilizio.

"In un caso specifico, dove era stato perpetrato anche il Daspo Urbano ad un soggetto, che aveva reiterato più volte il reato di abuso edilizio, violazione dei sigilli apposti dalla Polizia Locale, il suo avvocato ha chiesto il rito abbreviato, commenta Di Bella, che ha condotto e seguito quelle indagini. Questa misura giudiziaria del rito abbreviato, si chiede per vari motivi. E nell’ipotesi di eventuale condanna la pena verrà ridotta di un terzo e della metà in caso di contravvenzione (si chiamano così i reati meno gravi). In definitiva potrebbe risultare conveniente scegliere il rito abbreviato nel caso in cui non si possa contare su testimoni prove da produrre in dibattimento oltre al caso in cui dallo studio degli atti di indagine si ritiene sia alto il rischio di incorrere in una pena particolarmente severa. Questo testimonia e conferma l'ottimo lavoro svolto dall'amministrazione comunale guidata dalla sindaca Cimino contro l'abusivismo e la diffusa illegalità che regnava sul territorio. Dichiara l'ex comandante. 

In quella zona il presidente del Comitato di Quartiere subì una violenta aggressione,  con gravi percosse, per aver cercato di contribuire al ristabilimento della legalità e contro ogni forma di abuso. Ed i cittadini sono stati al nostro fianco, della Polizia Locale e dell'Amministrazione Comunale nel portare avanti le indagini di sequestro di opere edilizie abusive in terreni con vincoli paesaggistici dove più volte siamo dovuti intervenire, anche per le violazioni dei sigilli, in costante sinergia con la Procura di Velletri . Nei circa 3 anni di controlli, la sindaca Veronica Cimino, appoggiando pienamente le indagini e i controlli della Polizia Locale, divenne custode giudiziaria delle opere poste sotto sequestro e non esitò a sottoscrivere le ordinanze di demolizione " , conclude il funzionario della Polizia Locale, ex comandante a Rocca di Papa, oggi in servizio a Roma Parioli e comandante a Nemi, oltre che membro del Comitato per la Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio, voluto dal presidente Francesco Rocca. 

"Desidero dire un'ultima cosa - chiosa Di Bella - c'è una data storica in tutta questa vicenda, quella delle consultazioni per le elezioni amministrative comunali a Rocca di Papa, del Maggio 2023, mentre erano in corso, qualcuno proprio in quella zona vincolata, tornava a commettere abusi edilizi, senza nessun controllo da parte di nessuno. Reiterando indisturbato i reati ascrittigli più volte, grazie all'impegno della Municipale rocchiggiana.  E chi doveva controllare e dare seguito all'azione amministrativa iniziata, con il coraggio delle azioni, per ristabilire la legalità in ambito pubblico e a beneficio dei cittadini non interveniva affatto. Durante il processo agli imputati di abusi edilizi a Rocca di Papa, mi è venuta in mente una frase: la Giustizia c'è, i Cittadini anche, manca l'azione continuativa dell'Amministrazione Comunale, visto che nulla è stato più fatto in quella zona dopo la fine dell'amministrazione Cimino e l'allontanamento repentino dal suo incarico dell'allora comandante della Polizia Locale a fine Novembre 2022 da parte della commissaria prefettizia ".  

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ARICCIA (attualità) - Il personale dei beni culturali in mattinata ha svolto i rilievi del caso sul posto e hanno fermato i lavori degli operai dell'Acea. 
 
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Durante i lavori di sostituzione delle vecchie tubature dell' acqua sono state ritrovate degli importanti reperti archeologici, forse alcune rovine romane. Il personale dei beni culturali in mattinata ha svolto i rilievi del caso sul posto e hanno fermato i lavori degli operai dell'Acea. 
 
Precisamente lo scavo si trova in un tratto cruciale del centro storico all'intersezione tra piazzale Mazzini e via Laziale, davanti all'Arco di Porta Romana sotto la sede del Comune e del Comando della Polizia Locale.  Il corso principale (via Garibaldi) del centro storico è ora chiuso a scendere poco prima del Comune con svolta a sinistra obbligatoria e senso di marcia chiuso verso Porta Romana e Vallericcia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
 
Cittadini, residenti e negozianti sperano che il centro storico venga riaperto prima possibile, visto i grossi disagi al transito con la chiusura di un tratto di strade così cruciali per entrare e uscire dal Borgo Antico. Nella zona c'è anche la caserma dei carabinieri che trovano lo sbarramento verso la zona di Vallericcia in caso di intervento urgente, e diventa difficile per tutti,  districarsi con le auto nel Borgo Antico con quella parte cruciale della viabilità  interdetta.
 
L'ordinanza di chiusura di un  tratto di Via Garibaldi fino a Porta Romana era in già in essere da una decina di giorni per i lavori dell'Acea. La novità del ritrovamento dei reperti archeologici (forse delle pavimentazioni romane) ha richiesto, da parte della Soprintendenza delle Belle arti, il fermo dei lavori per consentire i rilievi necessari per comprendere di cosa si tratta nei prossimi giorni.  
Secondo un esperto archeologo, interpellato dal mamilio.it, la pavimentazione antica affiorata in centro ad Ariccia potrebbe trattarsi di un pavimento realizzato ad opera spicata: è un tipo di paramento costituito da laterizi collocati di taglio secondo la disposizione di una lisca di pesce o di una spiga di grano, utilizzata in epoca romana antica. Questo sistema sembra avere origine in quei luoghi dove si trovavano pietre piatte, quindi nelle vallate fluviali.

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GROTTAFERRATA (attualità) - Grapes Chain è una piattaforma online che si propone di digitalizzare il mondo del vino mediante una gamma di servizi innovativi di marketing, comunicazione e commercio digitale ideata per rispondere alle necessità attuali e future di tutti gli attori del settore

ilmamilio.it - contenuto esclusivo 

In questi giorni (dal 14 al 17 aprile) hanno partecipato al Vinitaly, la fiera del vino più attesa e importante al mondo nell’ambito dell’arte enologica, con lo stand F10, al padiglione F, un team di giovani imprenditori con l’obiettivo di far conoscere ai professionisti e agli amanti del settore, Grapes Chain un’innovativa start-up con sede ai Castelli romani, a Grottaferrata in via Giuseppe Garibaldi, 3.

Il team

Un’idea nata nel 2019 che vanta una squadra di ragazzi e ragazze, dai 30 ai 40 anni, composta da 7 soci tra i quali il fondatore e amministratore Jacopo Perillo, il direttore commerciale Tommaso Turchi di Grottaferrata e Alessandro Corgna, direttore del design di Roma, inoltre altri 11 fra collaboratori dipendenti ed esterni provenienti da diversi paesi dell’Italia e dell’Europa. Un gruppo di competenti ed esperti che sono riusciti a trasformare un progetto visionario in realtà.

Che cos’è Grapes Chain

Grapes Chain è una piattaforma online che si propone di digitalizzare il mondo del vino mediante una gamma di servizi innovativi di marketing, comunicazione e commercio digitale ideata per rispondere alle necessità attuali e future di tutti gli attori del settore.

La piattaforma, il cui servizio-cardine è lo strumento che consente alle cantine di certificare l’autenticità e la trasparenza della loro filiera produttiva tramite tecnologia blockchain, rappresenta un punto di convergenza dove produttori, rivenditori e appassionati di vino possono sperimentare un modo completamente nuovo di interagire fra loro e di fruire della cultura e del commercio del vino.

Ancora una volta, il territorio dei Castelli romani può essere orgoglioso di rappresentare il talento e la culla di un progetto avveniristico come Grapes Chain.

Per ulteriori informazioni: www.grapeschain.com

In foto: al centro Jacopo Perillo, Fondatore e Amministratore di Grapes Chain; a sx Tommaso Turchi, Direttore Commerciale di Grottaferrata; a dx Matteo Pratesi, Sommelier e coordinatore partnership Wine Pills.

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