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MILANO (attualità) - Gli scaldabagni elettrici sono estremamente convenienti perché costano di meno rispetto ai modelli a gas
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L’acqua calda sanitaria in casa, cioè ad uso domestico, sembra una cosa normalissima da avere. Però essa non scende dal cielo ci sono dispositivi che sono utili per la sua produzione. Esistono le caldaie a doppia funzione e poi gli scaldabagni oppure caldaie esclusive per l’acqua calda ad uso sanitario.
Ogni dispositivo ha un suo impiego e in base alla struttura immobiliare e alla disponibilità di spazio è possibile scegliere la più adatta. In base alle normative europee che cambiano di anno in anno, sembra che entro il 2025 sarà necessario, per molti utenti, eliminare le caldaie e utilizzare dei dispositivi meno inquinanti. Ciò capiterà specialmente nei Comuni con densità alta della popolazione. Praticamente si richiede di avere dei dispositivi elettrici.
Il riscaldamento, ad esempio, dovrà essere con condizionatori o climatizzatori. Mentre la produzione di acqua calda per uso domestico sarà con degli scaldabagni elettrici.
Un consumatore non deve obbligatoriamente pensare a queste disposizioni perché in realtà l’uso di uno Scaldabagno elettrico è conveniente anche adesso. Le nuove tecnologie permettono di avere bassi consumi e alti rendimenti termici. Si ha quindi una diminuzione dei consumi che non aumentano le bollette. Inoltre questi dispositivi sono più facili da installare, non occupano spazio e non creano problemi o necessità di autorizzazioni comunali e nemmeno condominiali.
CONSUMI: CONTROLLA LE BOLLETTE
La preoccupazione di tutti, famiglie e single, è quello di riuscire a gestire al meglio le spese domestiche che sono rappresentate dall’acquisto di beni di prima necessità e del pagamento delle bollette. L’energia elettrica ha triplicato il suo costo originario. Nonostante si sprechi poca energia elettrica, purtroppo si hanno spese alte.
Riuscire a controllare i consumi è possibile utilizzando dei dispositivi che sono di ultima produzione. Essi posseggono delle tecnologie interne che permettono di riutilizzare le energie rinnovabili oppure che sono latenti all’interno del dispositivo stesso.
Consigliamo, dopo l’installazione, di iniziare a controllare i consumi del proprio scaldabagno ad alimentazione elettrica. Almeno nei primi mesi poiché questo consente di capire e convalidare la sua classe energetica. Essi rappresentano poi uno “storico” da consultare negli anni avvenire per capire se il dispositivo ha aumentato l’assorbenza energetica. In caso notate consumi alti dovete far fare una revisione o manutenzione di ripristino delle facoltà originarie.
Scaldabagni convenienti
Gli scaldabagni elettrici sono estremamente convenienti perché costano di meno rispetto ai modelli a gas. La loro manodopera per l’installazione è bassa come anche le manutenzioni future. Non obbligano a richiedere permessi o autorizzazioni comunali. I modelli sono piccoli e compatti quindi non occupano spazio. Tra l’altro non hanno bisogno di opere murarie, come capita con l’installazione dei modelli a gas.
Inoltre vediamo che ci sono modelli con serbatoio che permettono di avere una grande quantità di acqua calda da usare immediatamente per tutta la famiglia. Mentre i modelli che sono con riscaldamento istantaneo sono ideali per chi vive da solo e quindi usa una quantità di acqua bassa.
In caso di dubbi fatevi consigliare dai rivenditori e tecnici specializzati. Infatti essi sono in grado di conoscere tutte le caratteristiche dei modelli che rivendono in modo da avere un dispositivo da usare senza problemi.
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MARINO (attualità) - Valerio “Saman” Mattei, musicista, cantautore e scrittore già noto ai frequentatori della “fucina” BiblioPop, presenterà in musica il suo recente libro “Beatle-Magìa”, dedicato appunto ai segreti più sfuggenti e meno conosciuti alla base del successo planetario dei “Fab 4”
ilmamilio.it - nota stampa
L’appuntamento culturale di sabato prossimo unirà aspetti storici e di costume, elementi di riflessione e approfondimento, spunti di conoscenza e divulgazione, anche e soprattutto grazie alla proposta musicale che renderà protagonista la memoria indimenticabile della band più iconica e magica di sempre: THE BEATLES! Valerio “Saman” Mattei, musicista, cantautore e scrittore già noto ai frequentatori della “fucina” BiblioPop, presenterà in musica il suo recente libro “Beatle-Magìa”, dedicato appunto ai segreti più sfuggenti e meno conosciuti alla base del successo planetario dei “Fab 4”. Sarà una delle colonne creative di Acab/BiblioPop, Marco Onofrio, a presentare il libro dialogando con l’autore, sabato 13 aprile alle ore 18 in via Bassi, presso la ex chiesetta. Ma non basta. Proprio per il carattere specifico dell’opera, basandosi sulle qualità musicali di “Saman”, per l’occasione accompagnato dal giovane Lorenzo Giammarioli al basso, sarà possibile godere della musica dei magnifici quattro di Liverpool. “Questa è una occasione unica, che immaginiamo sarà ben accolta da giovani e meno giovani, e soprattutto dai nostri frequentatori, che ci piace definire anche affezionati e nostri sostenitori” – dichiara Sergio Santinelli, Presidente di BilbioPop –. “Del resto questa combinazione di somma qualità, Marco Onofrio e Valerio Mattei, costituisce garanzia di ottima proposta rivolta a tutti”.
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GROTTAFERRATA (attualità) - Ieri pomeriggio, nella sala conferenze di Palazzo Grutter, l’Amministrazione Di Bernardo ha incontrato la cittadinanza per illustrare nuovamente il progetto e il cronoprogramma dei lavori che inizieranno con la bonifica, a cura di una ditta specializzata e secondo tutte le disposizioni normative, dell’amianto presente nella copertura
ilmamilio.it - nota stampa
È in fase di cantierizzazione l’intervento che vedrà la demolizione dell’ex Mercato Coperto e la successiva realizzazione, al posto della struttura, di una piazza pubblica con una sala polifunzionale sottostante dedicata ad attività istituzionali e iniziative culturali. Un progetto che sarà realizzato attraverso un finanziamento PNRR da circa 4 milioni di euro.
Ieri pomeriggio, nella sala conferenze di Palazzo Grutter, l’Amministrazione Di Bernardo ha incontrato la cittadinanza per illustrare nuovamente il progetto e il cronoprogramma dei lavori che inizieranno con la bonifica, a cura di una ditta specializzata e secondo tutte le disposizioni normative, dell’amianto presente nella copertura.
Sul tema amianto, l’incontro è stato di grande utilità per fugare ogni dubbio e per rispondere ad ogni perplessità della cittadinanza in merito all’intervento di bonifica. Nessun pericolo per la salute di lavoratori e cittadini residenti. Un aspetto più volte sottolineato anche grazie ai dettagli tecnici forniti dal Dirigente del I Settore Tecnico-Ambiente e dai referenti della ditta incaricata dei lavori, presenti all’incontro. L’amianto presente nella guaina del tetto dell’ex Mercato Coperto verrà rimosso in totale sicurezza e in tempi brevi, per poi essere appositamente smaltito nei centri preposti, senza alcun rischio di dispersione nell’aria del materiale.
“Siamo davanti a una svolta epocale per Grottaferrata, che libereremo da una struttura emblema di degrado e abbandono per restituire un nuovo spazio pubblico, aperto e fruibile – ha detto il Sindaco Mirko Di Bernardo –. Dedicheremo la sala polifunzionale alla memoria dell’ex Sindaco Mauro Ghelfi, poiché fu proprio della sua Giunta l’idea di realizzare un progetto molto simile a quello che abbiamo l’onore di presentare ai cittadini, con i quali siamo lieti di condividere questo importante momento. Per questo ringrazio il Consigliere Luigi Spalletta, che rappresenta la Lista Ghelfi in Consiglio Comunale”.
“Grottaferrata fa parte di quella piccola percentuale di Comuni italiani che stanno riuscendo concretamente a realizzare i progetti PNRR – ha continuato il Sindaco –. Un risultato che ci rende orgogliosi e per il quale ringrazio tutta l’Amministrazione, la Giunta e il Consiglio Comunale, in particolare il Vicesindaco e Assessore al PNRR Giovanni Guerisoli, l’Assessore ai Lavori Pubblici Daniele Rossetti, il Dirigente del I Settore Andrea Trinca e tutti gli uffici comunali che hanno dato il massimo, spesso sacrificando il tempo libero, per rispettare le strette tempistiche legate ai fondi ricevuti. Ringrazio infine la cittadinanza per aver partecipato numerosa all’incontro”.
Si ricorda che è possibile consultare le modifiche alla viabilità che interverranno nel periodo dei lavori sul sito istituzionale, al seguente link: https://www.comune.grottaferrata.rm.it/ente/comunicati/871
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ROMA (cronaca) - Sono scattate le misure cautelari per otto persone
ilmamilio.it - nota stampa dell'Arma dei Carabinieri
I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, dalle prime luci dell’alba, hanno notificato un’ordinanza, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, che dispone le misure cautelari nei confronti di 8 indagati, cinque uomini e tre donne, gravemente indiziati: 3 uomini di essere gravemente indiziati del furto aggravato in concorso presso una gioielleria di via Bocca di Leone di monili del valore di 800.000 euro , nel cuore della Capitale, avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2023, 1 donna di essere gravemente indiziate dei delitti di ricettazione della refurtiva e riciclaggio, altri 4, due uomini e due donne, della ricettazione della refurtiva.
L’indagine dei Carabinieri, durata circa 3 mesi, è partita dopo il furto “da film” commesso mediante un buco aperto nel muro, attiguo al citato negozio, con conseguente effrazione della cassaforte che vi era dentro, contenente gioielli per un valore complessivo di circa 800.000 euro, mediante servizi dinamici e attività tecniche di geolocalizzazione e intercettazione telefonica, ha consentito di: raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine alle responsabilità di tre uomini in merito al furto, in concorso, nella gioielleria, due, finiti in carcere, autori materiali praticando un buco nella parete confinante, aprendo la cassaforte con la fiamma ossidrica e uno, finito ai domiciliari, con mansioni da palo, ricostruendo minuziosamente non solo il percorso di avvicinamento fatto dagli stessi il giorno del furto attraverso l’analisi integrata di ogni telecamera utile presente nell’area ma anche i sopralluoghi eseguiti nei giorni precedenti. Si tratta di un 65enne romano, già coinvolto in indagini per furti in appartamenti e gioiellerie portati a termine con la “tecnica del buco” e con l’utilizzo di fiamma ossidrica nel 2004 in una villa a Porto Cervo, nel 2006 in una gioielleria di Terni, nel 2016 e 2020 in appartamenti a Roma; due fratelli romani, di 57 e 55 anni, il primo esperto nel settore delle serrature e già noto perché coinvolto in analoghe indagini e il secondo incensurato, insospettabile.
I Carabinieri hanno inoltre raccolto elementi indiziari in relazione ad una donna, finita in carcere, perché gravemente indiziata di ricettazione e riciclaggio; nello specifico, al fine di profitto, sostituiva monili provenienti dal furto alla gioielleria, cui non aveva concorso, con denaro contante, in maniera da ostacolare la identificazione della provenienza delittuosa degli stessi. In particolare stipulava polizza di pegno aventi ad oggetto i monili, ricevendo denaro contante.
Infine il ruolo di altre quattro persone, due uomini e due donne, raggiunte dall’obbligo di presentazione in caserma, indiziate di essere ricettatori, perché al fine di profitto acquistavano o comunque ricevevano nella consapevolezza della provenienza delittuosa, monili provenienti dal furto alla gioielleria di via Bocca di Leone, cui non avevano concorso.
Nello specifico, è stato possibile ricostruire la “monetizzazione” della refurtiva conseguita attraverso il suo trasferimento a terzi - al fine di trovarne compratori - oppure mediante la stipula di polizze e consegna in pegno a società specializzate o “Compro Oro”.
Attraverso la minuziosa attività di indagine, i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno dunque raccolto gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che il furto, studiato da tempo nei minimi dettagli (sono stati ricostruiti almeno 5 sopralluoghi notturni immortalati dalle telecamere), è stato portato a termine mediante l’accesso nel corridoio dell’androne condominiale della palazzina sita al civico 43, confinante con l’oreficeria, da parte di persone che hanno praticato prima un grosso foro nel muro e poi, mediante l’utilizzo della fiamma ossidrica e senza accedere nella gioielleria, hanno tagliato l’armadio blindato, situato in corrispondenza della parete forata, e la cassaforte contenuta all’interno.
Le indagini sono state subito avviate con il censimento di tutte le telecamere per acquisire i filmati di videosorveglianza degli esercizi commerciali (cosiddetto pedinamento tecnologico) presenti nella zona interessata in modo da ricostruire il percorso di avvicinamento e di fuga dei malfattori. Sulla scorta degli elementi raccolti è stato possibile accertare che il furto era stato perpetrato tra le ore 01:02 e le ore 03.52 del 3 ottobre 2023. All’individuazione degli indagati si è giunti attraverso la visione certosina dei filmati e dei relativi fermo immagine che hanno consentito di ricavare elementi importanti e particolari, nonché attraverso la consultazione delle Banca Dati e alla comparazione dei cartellini foto-segnaletici di oltre centocinquanta soggetti con precedenti, già registrati quali autori di delitti dello stesso tipo.
L’analisi dei tabulati e le indagini tecniche, tra le quali attività tecniche e l’utilizzo di alcuni apparecchi localizzatori GPS installati sulle autovetture degli indagati, ha consentito di delineare un quadro investigativo tale da consentire di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre uomini.
Nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Roma ha disposto 13 decreti di perquisizioni locali e personali che hanno consentito il rinvenimento di numerosi gioielli, in parte provento del furto oggetto di indagine e in parte riconducibili ad altri furti per i quali sono in corso accertamenti.
Nella stessa circostanza sono stati rinvenuti una ingente e sofisticata strumentazione tecnica di alto livello, chiavi rudimentali autocostruite e diverse centinaia di chiavi da duplicare (grezze), attrezzatura idonea alla fedele riproduzione di qualsiasi tipo di chiave cilindro europeo incluso, fiamme ossidriche, “piedi di porco”, endoscopio auricolare WIFI (telecamera di piccole dimensioni utilizzata per ispezionare l’interno delle serrature), 15.000,00 euro in contanti, ventose di grosse dimensioni idonee a trasportare pesanti lastre di cristallo e parte dell’abbigliamento indossato durante i sopralluoghi e il furto nella gioielleria di via Bocca di Leone.
L’approfondimento delle indagini ha consentito dunque di identificare un gruppo di persone ben conoscitrici del territorio e degli obiettivi da colpire con competenze specifiche attribuite ad ognuno.
Subito dopo il furto, gli autori, dividevano il bottino che da alcuni era intascato immediatamente, mentre da altri era affidato a fedeli e testati ricettatori che vendevano “porta a porta”; in altri casi, la refurtiva, era “monetizzata” impegnandola in società specializzate oppure ceduta a “Compro Oro” qualora gli oggetti fossero destinati alla fusione per ricavarne piccoli lingotti.
La condotta finalizzata a rendere difficile l’accertamento della provenienza dei beni, attraverso la stipula di polizza di pegno aventi a oggetto i monili compendio del furto ricevendo denaro in contante, ha legittimato la Procura della Repubblica a contestare, oltre al reato di ricettazione, anche quello più grave di riciclaggio.
Gli importanti oggetti recuperati e sequestrati tra gioielli, pietre preziose, brillanti, orologi di valore ammontano a circa 400 pezzi, in parte sono stati riconosciuti dal proprietario della gioielleria mentre per gli altri proseguono gli accertamenti dei Carabinieri per risalire ai proprietari ai quali poterli restituire.
Da evidenziare infine che su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di monili e gioielli di elevatissimo valore, nella disponibilità degli indagati, in quanto sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, rinvenuti dai Carabinieri e sottoposti a vincolo reale, per un valore pari a 120.000 euro.
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