STORIE & METALLO - Giulio II Della Rovere e Alessandro VI Borgia: la feroce lotta di potere in una Chiesa senza Dio

Pubblicato: Giovedì, 25 Aprile 2024 - di Marco Caroni

giulioII alessandroVI ilmamilioROMA (storie & metallo) - Sono tecnicamente i primi due papi dell'Era Moderna: le loro vicende si intrecciano in uno dei momenti più bui della bimillenaria storia cristiano-cattolica

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Una Chiesa lontana da Dio. Distante anni luce dai precetti cristiani, travolta e soffocata dalle lotte di potere, dalla simonia e dalla sfrenata ricerca della ricchezza sulle spalle di un popolo troppo lontano dalle stanze del governo.

Una Chiesa che da lì a pochissimi anni avrebbe subito la seconda grave divisione del cristianesimo, quella della Riforma luterana giunta - non certo a caso - immediatamente a valle della storia che qui si intende narrare.

 Quando Sisto IV (Francesco della Rovere) passa a miglior vita, ed è il 1484, il conclave si trasforma (ancora una volta) in un covo di corruzione, di voti di scambio, di simonia all'ennesima potenza. A scontrarsi sono le due grandi fazioni dei Della Rovere, potentissima famiglia ligure, e dei Borgia. Entrambe le fazioni sono già salite al soglio pontificio: i savonesi proprio con Sisto IV, gli spagnoli Borja pochi anni prima, con Callisto III.

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A spuntarla però è un altro ligure, il genovese Giovanni Battista Cybo de Mari che sfrutta proprio la spaccatura tra le due potenti famiglie nel collegio cardinalizio ed ottiene l'elezione. Il suo è un pontificato di transizione, caratterizzato dal forte libertinismo del pontefice - e non fu certo né il primo né l'ultimo - e dall'insistita tendenza ad accumulare denaro da parte di Innocenzo VIII per i propri affari e per la propria famiglia.

Il 25 luglio 1492 il Papa muore: il 6 agosto i cardinali si riuniscono in conclave e l'11 agosto c'è il nuovo Santo Padre. Lo spirito santo stavolta si posa sulla testa di Rodrigo Borgia che ha la meglio sull'avversario di sempre, Giuliano Della Rovere, riesce a "convincere" gli altri colleghi cardinali e sceglie come nome quello di Alessandro VI. Decisivo l'accordo con Ascanio Sforza.

Il Borgia indossa l'anello del Pescatore appena due mesi prima che Cristoforo Colombo, dopo essere salpato da Palos in Andalusia, sbarchi su Hispaniola scoprendo l'America. Per questo Papa Borgia è da considerarsi tecnicamente il primo pontefice dell'era moderna.

Quello di Rodrigo Borgia è uno dei nomi più controversi della storiografia della Chiesa per quanto la stragrande maggioranza degli storici siano concordi sul fatto che mai la tiara ebbe a posarsi su una testa tanto indegna. La costante pulsione di Alessandro VI, che comunque ebbe grandi doti di stratega politico e militare e scaltro manovratore, è quella di arricchire la propria famiglia e di spostare i beni della Chiesa - come ad esempio una vasta parte della Romagna - nelle disponibilità personali dei figli. Cesare Borgia, il Valentino (baby cardinale e poi generale dell'esercito papale) e la chiacchieratissima Lucrezia Borgia. Una sorta di papessa, sembra peraltro anche bella, in grado di sostituire il padre Papa in almeno due circostanze con questi lontano da Roma. Lucrezia, nobildonna tra le più famose dell'epoca, ha avuto 3 mariti, il primo dei quali ad appena 13 anni Giovanni Sforza, probabilmente legato all'accordo stipulato tra Borgia e il cardinal Ascanio Sforza.

 Strenua la guerra dei Borgia contro le altre famiglie potenti di Roma e dello Stato, in primis i Della Rovere. Temendo - a buon diritto - per la propria incolumità, il Giuliano Della Rovere si rifugia a Parigi.

 La rivincita per Giuliano Della Rovere - che di Borgia era più giovane di 12 anni - sarebbe arrivata nel 1503 quando, forse avvelenato dal veleno invece preparato per uccidere un cardinale rivale, Alessandro VI avrebbe lasciato questo mondo. Ma non era ancora il momento giusto: prima di vestire l'abito bianco e diventare il Papa guerriero, il Papa terribile, il cardinal Della Rovere avrebbe partecipato al conclave per l'elezione di Pio III Piccolomini. Un Papa che sarebbe vissuto per appena 26 giorni.

A quel punto, sì, sarebbe arrivato il momento di Giulio II: Papa guerriero, Papa terribile ed anche Papa sanguinario. Ma spada a parte, archiviati i Borgia con l'inganno (per essere eletto aveva promesso a Cesare terre e gloria, salvo poi rimangiarsi tutto pur senza eliminare fisicamente il figlio del vecchio avversario) Giulio II sarebbe passato alla storia come il primo Papa del Rinascimento. A lui, tra l'alto, si deve la commissione delle magnifiche decorazioni michelangiolesche della Cappella Sistina e a lui si deve la fortificazione dell'Abbazia di San Nilo di Grottaferrata, la "porta d'Oriente" trasformata in castello roveriano. Come il castello di Ostia Antica.

 Furono quelli tra i decenni più cupi della bimillenaria storia della Chiesa?

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LE MEDAGLIE - Le due medaglie proposte sono entrambe in bronzo e, riportando il profilo dei pontefici, ne rendono bene il profilo e, per quanto possibile, l'indole.

Il conio dedicato ad Alessandro VI Borgia è una medaglia postuma - del tipo cosiddetto "di restituzione" - che ricorda l'elezione del Papa del 1492 (prodotta verosimilmente nel 1664). Al dritto il profilo del pontefice spagnolo rivolto verso sinistra, al dritto lo stemma papale. Il diametro è di 42,6 mm per un peso di circa 48 grammi.

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La medaglia invece di Giulio II fa parte della straordinaria serie "Uomini illustri" prodotta tra il 1841 e il 1844 a Roma e firmata da due grandi incisori Cerbara (come questa) e Girometti. Il Papa è rappresentato con cuffia, rivolto a destra, con la barba con la quale è presente in molti dei dipinti dell'epoca.

La medaglia ha un diametro, pari a quello delle sorelle, di 42 millimetri (piuttosto comune per l'epoca) ed un peso di 42 grammi.

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