GROTTAFERRATA (attualità) - il trasferimento dal plesso scolastico verso l’area di attesa comunale in Piazza De Gasperi, che, in  caso di terremoto, raccoglierebbe i cittadini.

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Pronti all’emergenza sismica, a Grottaferrata i ragazzi fanno scuola: questa mattina, alle 10.30, più di 100 studenti della scuola secondaria dell’Istituto Falcone hanno simulato, nelle vie centrali della città, il trasferimento dal plesso scolastico verso l’area di attesa comunale in Piazza De Gasperi, che, in  caso di terremoto, raccoglierebbe i cittadini.

Prima formati e poi affiancati nell’esercitazione dai loro docenti, dagli specialisti dell’Associazione Ingegneri Volontari per l’Emergenza (AIVEM) e dalla Croce Rossa – sez. Tusculum, i ragazzi delle classi terze hanno  dimostrato capacità di mettersi in sicurezza nel caso di un evento catastrofico, ma anche di interagire efficacemente con i vari elementi del contesto: la circolazione di veicoli e pedoni, le strade, le condizioni meteo, i compagni in situazione di disabilità bisognosi di aiuto.

L’attività si colloca nell’ambito del programma Territorio e sicurezza previsto nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto Falcone, volto allo sviluppo di competenze STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) e di cittadinanza, fortemente orientato alle partnership con Autorità locali e Terzo Settore.

“Una prova di competenza, consapevolezza e protagonismo civico, un’esperienza di orientamento formativo e quasi un rito di passaggio, in direzione degli studi superiori” – ha osservato la dirigente scolastica Francesca Nardi. “Avere il coraggio di dire ai giovani che sono tutti sovrani e che devono sentirsi ognuno l’unico responsabile di tutto e che la politica consiste nell’uscire tutti insieme da un problema comune è l’eredità etica e intellettuale di Don Milani, che, come scuola, vogliamo raccogliere e rilanciare. In effetti, il modello italiano di protezione civile che mobilita insieme, organizzandoli, lavoratori, Istituzioni e volontari, sembra ispirato ai medesimi principi”.

“Durante l'esercitazione, gli studenti apprendono le procedure e acquisiscono una conoscenza pratica delle vie di fuga. Questa familiarità non solo li prepara per un terremoto, ma li equipaggia per affrontare una vasta gamma di situazioni di emergenza, dall'incendio alle alluvioni” – così ha commentato l’ing. Patrizia Cicini di AIVEM, osservando anche che “l'esercitazione consente di testare l’efficacia delle procedure, riflettendo sui miglioramenti che si possono apportare al piano di emergenza comunale”.

Il Sindaco, infatti, che ha partecipato alla simulazione insieme alla Polizia Locale, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa e, con i ragazzi, ha condiviso l’opportunità di alcuni interventi migliorativi, ad esempio, nell’allestimento della segnaletica pubblica di emergenza. Ha anche informato che è in programma la revisione del Piano di Emergenza Comunale.

La docenti incaricate dell’organizzazione, Annarita Rabasca ed Elena Barone, hanno sottolineato come la simulazione testimoni nel concreto l’impegno dell’Istituto a favore dell’intera comunità. “Grazie anche al contatto diretto con i concittadini fuori dal perimetro scolastico, si attrezzano i ragazzi con una sorta di armatura psicologica e li si mette in condizioni di affrontare le emergenze con calma, determinazione e senso di autoefficacia”.

La scuola va in città, la città va a scuola: questa la regola dell’Istituto Falcone per l’impegno collettivo, anche in fatto di sicurezza, prevenzione e resilienza.
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GENZANO (eventi) -  Il comunicato stampa
 
ilmamilio.it - nota stampa
 
L'Associazione Schierarsi esprime profonda preoccupazione e sdegno riguardo alla gestione del Comune di Genzano della controversia relativa alla costruzione della mensa scolastica presso la Scuola Manzoni.
 
Ci siamo già espressi sulla vicenda nello scorso febbraio, quando, genitori e docenti della scuola stessa , avevano espresso perplessità rispetto alla costruzione di una mensa al posto del giardino alberato, con i fondi del PNRR.  Abbiamo ricordato come la scuola Manzoni già disponga di una sala mensa che soddisfa le esigenze dei bambini e il giardino della Manzoni sia un’oasi di verde didatticamente preziosa e molto amata da famiglie e bambini.
In mancanza di un percorso partecipato e di ascolto,  i genitori hanno legittimamente presentato un ricorso al Presidente della Repubblica conformemente al  DPR n. dpr 1199/71,
 
L’amministrazione comunale, il primo maggio scorso, ha comunicato la decisione di ricorrere al Tar in opposizione all’iniziativa, paventando anche un addebito ai ricorrenti degli eventuali risarcimenti; una mossa scorretta e priva di trasparenza. Invece di cercare una soluzione collaborativa, il Comune ha optato per una via giudiziaria che rischia di prolungare e complicare ulteriormente la controversia, con gravi ripercussioni sulla comunità locale e sulle famiglie coinvolte.
 
È essenziale sottolineare che i genitori e i docenti hanno sempre cercato un dialogo con il Comune, proponendo alternative e soluzioni che tengano conto delle esigenze della scuola e della conservazione degli spazi verdi. Tuttavia, la risposta del Comune è stata unilaterale e autoritaria, senza alcuna considerazione per le legittime preoccupazioni e richieste della comunità.
 
L'Associazione Schierarsi invita il Comune di Genzano a porre fine a questa situazione di conflitto e ad aprire un vero e proprio dialogo con i genitori, i docenti e la comunità locale al fine di trovare una soluzione che sia equa, sostenibile e rispettosa delle esigenze di tutti gli interessati.
 
Chiediamo inoltre trasparenza e responsabilità da parte del Comune nell'affrontare questa controversia e nell'assicurare che le decisioni prese rispecchino i principi fondamentali della democrazia e del rispetto per i diritti e le opinioni dei cittadini.
 

ROMA (cronaca) - Gli arrestati sono gravemente indiziati dei reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori

ilmamilio.it - nota stampa dell'Arma dei Carabinieri 

Nel fine settimana, ancora tre episodi di violenza contro le donne a Roma.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, infatti, hanno arrestato tre persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.

Nel dettaglio, la sera di sabato 27 aprile, i Carabinieri della Stazione Roma Aventino, a seguito della richiesta di aiuto di una 51enne romana, sono intervenuti in viale Giotto nei pressi dell’abitazione della richiedente poiché ha denunciato che il suo compagno convivente, un 37enne romano già noto alle forze dell’ordine, l’aveva aggredita spingendola contro il muro e minacciata di morte. La donna ha inoltre dichiarato che l’uomo aveva anche preso a calci la sua autovettura parcheggiata lungo la stessa strada. La denuncia della vittima, che ha rifiutato le cure mediche del personale del 118 comunque intervenuto sul posto, ha permesso ai Carabinieri di arrestare il 37enne. Dagli accertamenti dei militari, inoltre, è emerso che l’uomo era recidivo poiché già lo scorso 18 dicembre 2023, un’altra donna, sua ex compagna, una 39enne romena, lo aveva denunciato presso la caserma dei Carabinieri di Roma Santa Maria delle Mole per violenze subite negli ultimi mesi. In quella occasione, i Carabinieri che acquisirono la denuncia-querela, ritirarono anche ai sensi dell’art. 39 del TULPS le armi regolarmente detenute dall’uomo: 2 pistole automatiche, 7 fucili da caccia e 352 cartucce calibro, informando l’Autorità Giudiziaria.

Nella stessa serata, invece, una 25enne ucraina si è presentata presso la caserma dei Carabinieri della Stazione Roma Nomentana denunciando reiterate condotte vessatorie, sia fisiche che psichiche, che un 30enne moldavo avrebbe commesso nei suoi confronti nell’ultimo anno e culminate nel pomeriggio quando l’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica, dopo averla strattonata e minacciata, avrebbe sfogato la sua rabbia

distruggendo parte del mobilio dell’abitazione della vittima. I Carabinieri hanno attivato le immediate ricerche dell’indagato, riuscendo a bloccarlo mentre si trovava ancora nei pressi dell’abitazione della donna.

Infine, sempre nella giornata di sabato, una 36enne romana si è presentata presso la caserma dei Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca denunciando di aver ricevuto minacce di morte dall'ex compagno, un 45enne romano con precedenti, che non si rassegnava alla fine della loro relazione nel 2023. I Carabinieri hanno quindi rintracciato e bloccato l’indagato all’esterno della sua abitazione. Recuperato anche il telefono cellulare con la scheda Sim utilizzata dall’uomo per le minacce.

Tutti gli indagati sono stati portati nel carcere di Regina Coeli, dove i loro arresti sono stati convalidati dal Tribunale di Roma che ha disposto per loro il divieto di avvicinamento alla vittima con braccialetto elettronico.

Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.



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