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CASTEL GANDOLFO (cronaca) - Nonostante il grandissimo sforzo dei soccorritori, le condizioni del giovane erano apparse disperate
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Non ce l'ha purtroppo fatta il 35enne di origine irakene che ieri dopo pranzo si era gettato nelle acque del lago di Castel Gandolfo per poi poco dopo accusare un malore ed essere salvato da alcuni dei bagnini e dei presenti sulla spiaggia.
Una tragedia consumatasi di fronte a decine di bagnanti.
Il cuore del ragazzo, proveniente da Roma, ha purtroppo smesso di battere definitivamente nella tarda serata di ieri dopo che si era gridato - giustamente - al miracolo che si era compiuto sulle sponde del lago quando prima grazie alla defibrillazione resa possibile dal dispositivo medico messo a disposizione del circolo Saroli e poi grazie al lungo intervento degli operatori del 118 i parametri vitali giovane avevano dato segnali di speranza.
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Nonostante il trasporto al Gemelli in elisoccorso, il ragazzo non ce l'ha fatta ed è spirato dopo qualche ora dal ricovero nell'ospedale romano.
Nel convulso pomeriggio di ieri, la macchina dei soccorsi scattata non appena si è avuta l'evidenza del malore del ragazzo in acqua ha visto intervenire i bagnini dello stabilmento di fronte al quale si è consumata la tragedia, gli agenti della polizia fluviale con le moto d'acqua, la polizia locale ed i carabinieri di Castel Gandolfo. Questi ultimi stanno conducendo l'inchiesta per ricostruire quanto accaduto.
Una lunga, articolata ed efficiente catena di soccorsi che però, purtroppo, non è stata sufficiente per salvare la vita al giovane.
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La rubrica dei santi celebrati dalla Chiesa
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Sisto II fu eletto papa nel 257 alla morte di Stefano I. San Cipriano, che lo definisce "sacerdote buono e pacifico", racconta in una lettera al vescovo africano Successo la persecuzione del 258 in seguito al secondo Editto di Valeriano. Questo prevedeva la decapitazione per vescovi, presbiteri e diaconi, e la confisca dei beni della Chiesa, compresi i cimiteri.
Sisto venne sorpreso nel cimitero, probabilmente quello di San Callisto, mentre insegnava la parola divina e fu decapitato con sei dei sette diaconi di Roma (Felicissimo. Agapito, Gennaro, Magno, Vincenzo e Stefano).
Il settimo, il protodiacono Lorenzo, fu ucciso tre giorni dopo sulla via Tiburtina. Sisto II è sepolto nel cimitero di S. Callisto presso la cripta Santa Cecilia.
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