parcheggi viaCicerone frascati ilmamilioFRASCATI (attualità) - Realizzate le strisce blu su via Cicerone (con un solo parcometro?): sui "vialoni" e su via Mamiani avviata l'operazione speciale "moltiplicazione degli stalli", si passa alla spina di pesce

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Lo avevano detto, bisogna pur essere sinceri (ma lo hanno detto quando ormai era un segreto di Pulcinella), e lo hanno fatto.

Parcheggi a pagamento a Frascati a rotta di collo, come se non ci fosse un domani e come se - ma che davvero - la soluzione della sosta in città fosse quella di colorare di blu tutto quanto possibile.

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In queste ore è iniziata la colorazione degli stalli individuati lungo via Cicerone che da bianchi diventano blu. Al momento sembrerebbe essere stato installato un solo parcometro lungo la strada: forse ci sbagliamo.

Allo stesso tempo, è iniziata l'operazione "moltiplicazione di parcheggi a pagamento" lungo i "vialoni". Su viale Annibal Caro ecco dunque che anche sulla corsia più a ridosso di Villa Torlonia (quella in direzione di piazza Marconi) si sono trasformati i parcheggi in linea in parcheggi a spina di pesce. Una vera e propria miracolosa moltiplicazione che ha come effetto quello di aumentare gli stalli ma anche quello di ridurre drasticamente la larghezza della corsia di marcia. Ora, come evidente dalla foto, i due terzi della larghezza della strada sono per i parcheggi. Vale a dire che il caos è destinato a moltiplicarsi a sua volta.

Ci chiediamo: il prossimo step è la realizzazione di parcheggi sul piazzale in asfalto di Villa Torlonia? Chissà se qualcuno di quelli che "splendi Frascati" non ci ha pensato, tra una foto sulla "panchina del poeta" e l'altra.

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Identica soluzione, con identico miracolo quelli che "splendi Frascati" hanno tentato su via Mamiani, altra strada dove sono arrivati gli stalli a spina di pesce con conseguenze ancor potenzialmente più gravi per l'occlusione del traffico viario.

A stretto giro si dovrebbe provvedere anche all'ultimo dei miracoli di creazione di nuovi parcheggi a pagamento. Il vero colpo di genio dell'Amministrazione comunale: l'istituzione del senso unico a scendere verso il piazzale della stazione ferroviaria di via Letizia Bonaparte. Questo per consentire, come pomposamente annunciato da quelli che "splendi Frascati", la realizzazione di ulteriori parcheggi a pagamento.

Senza contare che a quel punto le auto in arrivo verso il centro provenienti da via Principe Amedeo, non avranno altra scelta che - impedita la salita per via Bonaparte - impegnare l'appena citata via Mamiani, zeppa di auto in sosta.

E indovinate un po'? Oltre via Mamiani, da largo Pentini a via Borgo San Rocco ecco i parcheggi "bianchi", quelli liberi. I residenti, che restano praticamente senza posti auto, sono furiosi. Ne riparleremo.

Dopo di che l'operazione speciale parcheggi dovrebbe essere completata. Per il momento. E solo se a quel punto, finalmente, i conti torneranno. Ma mai dire mai.

 

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SEGNI (cronaca) - Rimangono gravi le condizioni del passeggero ferito, il quarto occupante dell'auto dei ladri

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E' stato ritrovato oggi un terzo cadavere della Bmw dell'incidente avvenuto sabato sera nel territorio di Segni. L'auto, guidata da un gruppo di ladri in fuga, si era ribaltata e aveva preso fuoco.

La vittima rinvenuta è un 33enne di nazionalità albanese con precedenti. Verosimilmente l'uomo dopo l'urto è stato sbalzato fuori dall'auto: ferito gravemente, ha tentato di scappare ma ha finito la sua corsa privo di vita circa a 400-500 metri al di là della strada, su una collina. 

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Il corpo è stato ritrovato questa mattina grazie ai controlli dei Vigili de Fuoco di Colleferro, dei nuclei speciali dei vigili del fuoco sommozzatori del Soccorso alpino fluviale e dell'elicottero Drago 140 che ha sorvolato la zona. 

Il cadavere è stato recuperato intorno alle 10,30 e portato dalla Polizia mortuaria, unitamente ai carabinieri di Colleferro e Segni, all'istituto di medicina legale di Tor Vergata dove ci sono già le salme degli altri due deceduti. E' sempre in gravissime condizioni, invece, il passeggero dell'auto rimasto ferito.

 

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ROCCA DI PAPA (attualità) - Il tema è rovente, decine i commenti sui social

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Ha suscitato una valanga di reazioni l'attività condotta ieri mattina dalla polizia locale e dai carabinieri di Rocca di Papa nel contrasto ai tanti bikers e motobikers che, soprattutto nel fine settimana, invadono letteralmente i boschi di Monte Cavo e zone attigue.

LEGGI Rocca di Papa | Controlli su Monte Cavo di Polizia Locale, Guardiaparco e Carabinieri: sanzioni

La polemica corre sui social perché se da un lato c'è l'applauso dei molti che considerano l'attività dei bikers dannosa per il bosco ed in particolare il sottobosco, dall'altra ci sono gli stessi amanti della pedalata e delle discese tra gli alberi che contestano la demonizzazione della loro attività richiamando ad altre zone d'Italia, dall'Argentario al Trentino, dove invece il "downhill" nei bochi è attività istituzionalizzata e perimetrata che consente anche un rilevante movimento turistico.

Nel serratissimo dibattito che tiene banco in queste ore ma che per la verità è rovente ormai da diversi anni, si inseriscono anche gli ambientalisti che guardano non tanto ai danni ed ai fastidi provocati dai bikers, ma anche al forte disboscamento di cui è oggetto Monte Cavo in particolare in questi ultimi anni.

Il dibattito è animato e vibante e chiaramente coinvolge anche la presenza dei cinghiali nella zona. Ma insomma siamo quasi al tutti contro tutti.

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ROMA (attualità) - Le parole del presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo

ilmamilio.it - nota stampa 

“Confeuro sta seguendo con molta preoccupazione quanto sta accadendo nel territorio regionale della Sicilia, dove purtroppo è stato dichiarato lo stato di crisi idrica per siccità: una vera e propria emergenza, che aumenta d’intensità e desta allarme in vista della prossima estate: mancano ancora alcuni mesi al caldo torrido del periodo estivo, eppure la regione è già costretta a razionare l’acqua a circa tre milioni di persone. Un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e ancora un contesto non nuovo, ma che richiede interventi risolutivi, rapidi e concreti sia nel breve che nel lungo periodo, se non si vogliono rischiare danni dalla portata enorme. E guai a pensare che il resto del territorio italiano e, quindi, l’intero comparto agricolo, possa essere esente da tali rischi idrici. Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, per i quali auspichiamo una forte accelerazione, è necessario e improcrastinabile coinvolgere maggiormente i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l'uso di tecnologie sembra essere la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare. Al contempo, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull'acqua: in tal senso, serve una vera e propria rivoluzione che parta da campagne di sensibilizzazione ai bambini e alla popolazione. Siamo il paese con il consumo idrico più elevato pro capite in Europa, un dato allarmante che deve far riflettere le istituzioni”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

 

 

 

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