ROMA (storie & metallo) - Dopo la dissoluzione dell'Impero Ottomano da oltre 100 anni la quella striscia di terra nel Medio Oriente è teatro di guerre e violenze
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Mettere un punto appare impossibile. Fermare la lunga scia di morte e dolore che infiamma da decenni la Palestina e le terre confinanti, sembra sempre più un piano irrealizzabile soprattutto in questi mesi nei quali la reazione israeliana all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 ha aperto un nuovo sanguinosissimo capitolo di una guerra che dura da 100 anni.
L'attuale conflitto palestinese-israeliano è solo una parentesi dello scontro tra arabi ed ebrei che insanguina quella che per i cristiani è la "Terra Santa" e la cui genesi è sufficientemente identificabile.
E' il 1897 quando a valle della conferenza di Basilea, Theodor Herzl fonda l'Organizzazione sionista mondiale che, oltre ad una funzione di coordinamento delle comunità ebree nazionali, mette al centro della sua azione l'emigrazione di agricoltori, artigiani e commercianti ebrei in Palestina al fine di creare il germe di una società ebraica per successive colonizzazioni.
All'epoca la Palestina è una regione - senz'altro importante vantando al proprio interno la città di Gerusalemme - del vasto e potente Impero Ottomano. Nel 1909 viene fondata la città costiera di Tel Aviv, destinata a diventare velocemente una realtà dinamica e moderna.
Ma proprio la disgregazione dell'Impero Ottomano, schieratosi con gli Imperi centrali nel corso della Grande Guerra (fondamentalmente Germania ed Austria-Ungheria) rappresenta il punto focale di quello che sarebba accaduto nei 100 successivi. Ancora nel pieno del conflitto che insanguina l'Europa e non solo, il 2 novembre 1917 il ministro degli Esteri Britannico Arthur James Balfour promette una "Patria nazionale per il popolo ebraico". Riempiendo il vuoto lasciato dal disfacimento dell'Impero Ottomano, la Gran Bretagna di re Giorgio V avvia l'occupazione della Palestina sin dal 1918: il Trattato di Versailles e la fondazione della "Società delle Nazioni" ratificano il mandato britannico in Palestina prima nel 1920 e poi nel 1923.
Gli inglesi favoriscono la migrazione degli ebrei nella loro "terra promessa" e le colonie crescono suscitando nel corso degli anni il malumore delle popolazioni arabe: di quelle locali ma anche di quelle degli Stati confinanti. Tra questi, anche il "Grande Libano", fondato del 1920.
Il nuovo assetto demografico genera una inevitabile profonda instabilità. Già nel 1929 ma soprattutto tra il 1936 ed il 1939 in varie zona della Palestina scoppiano rivolte arabe, sia a carattere nazionalista che religioso, con scontri ed aggressioni agli ebrei: si sta mettendo mano, malamente, in un'area storicamente esplosiva.
Nel 1937 succede qualcosa che cambia la storia del quadrante: si riunisce a Damasco la prima conferenza panaraba che amplia il perimetro di interesse e di influenza di quanto sta accadendo in Palestina. Dal 1939, anno che per ironia della sorte segna lo scoppio della Seconda guerra mondiale ed il salto di qualità della persecuzione degli ebrei da parte di Hitler (nell'autunno 1938 si era verificata la "notte dei cristalli", vero e proprio spartiacque nell'accanimento antisemita dei nazisti), preoccupata per le crescenti tensioni e violenze la Gran Bretagna inizia a limitare l'afflusso di immigrati ebrei in Palestina.
Questo passo rappresenta un forte punto di svolta perché segna l'aumento delle violenze e la organizzazione paramilitare, da una parte e dall'altra, delle popolazioni che si contendono la striscia di terra compresa tra Siria, Giodania, Libano ed Egitto. Contro i britannici si scagliano anche gli ebrei.
Di qui in poi, mentre la guerra devasta il mondo, in Palestina è un veloce succedersi di eventi. Il 2 settembre 1945 il Giappone, piegato dalle due bombe atomiche sganciate a Nagasaki ed Hiroshima, capitola segnando la fine di un conflitto che ha provocato non meno di 50 milioni di morti. Il 24 ottobre 1945 a San Francisco nasce l'ONU, l'Organizzazione delle Nazioni unite che raccoglie la difficile eredità della Società delle Nazioni. Nel giro di due anni, il 29 novembre 1947, elaborato da uno speciale comitato interno all'ONU viene pubblicato il Piano di partizione della Palestina che, di fatto, prevede la creazione di due Stati e di un'area attorno a Gerusalemme che resta al di fuori, libera e sotto un patronato internazionale.
Si tratta di poco più che di un mero tentativo di risolvere su carta una questione ben più complicata. Perché, fatta eccezione per alcune aree specifiche, non è possibile segnare un netto confine tra zone a pura presenza ebraica (nel 1939 si stima che gli ebrei in Palestina fossero circa 500mila) e arabi. Anzi. Paradossale la situazione di Jaffa, antica città sul mare - adiacente a Tel Aviv - che dovrebbe rappresentare una enclave araba nello stato ebraico.
Il Piano comunque piace agli ebrei che subito dopo il definitivo ritiro delle truppe britanniche dalla Palestina, il 14 maggio 1948, dichiarano la nascita dello Stato di Israele. Il Piano piace meno alle popolazioni arabe che dunque sostanzialmente lo respingono.
Quanto poi accade tra la primavera '48 e l'estate del '49 è una violenta guerra arabo-israeliana che sconvolge la Palestina e che vede vincitore, sul piano militare Israele. Le popolazioni arabe, oggetto di violenze, aggressioni e occupazioni, sono costrette a lasciare le proprie abitazioni: circa 750mila i palestinesi costretti a migrare verso la striscia di Gaza (da lì in poi tristemente nota) ed il Libano del sud.
Il resto è purtroppo cronaca di questi ultimi decenni. Dalle costanti tensioni tra Israele e i Paesi arabi confinanti (e non solo) alla guerra dei sei giorni del 1967. Dai tentativi di pace, tra questi gli accordi di Camp David con protagonista il leade dell'OLP di Arafat, ai tragici sviluppi di quest'ultimo anno di sangue.
Una storia che è tutt'altro che chiusa.
LA MEDAGLIA - Il tondello qui proposto è una medaglia coniata proprio per commemorare la nascita dello Stato di Israele, del 14 maggio 1948.
Si tratta di una medaglia di relativo piccolo diametro, 48 mm, in argento, dal peso di circa di 23 grammi.
Al dritto le menorah ebraica tra due stelle di David e l'iscrizione della data di fondazione dello Stato.
Al rovescio un gruppo di soldati.
Nella composizione in apertura di articolo una veduta della città di Gerusalemme con, sulla destra, due francobolli con sovrastampa destinati all'utilizzo nella Palestina.