ROCCA DI PAPA - Dopo la sconfitta sul campo del Montenero, i dirigenti del Canarini Rocca di Papa hanno ritenuto di esternare alcune riflessioni dopo una gara fortemente condizionata, a loro modo di vedere, da decisioni arbitrali opinabili.
Ad esprimere la delusione e la rabbia del club sono il presidente Gentili e il direttore generale Fabrizio Brunetti, i quali chiedono rispetto non solo per la squadra, ma anche per la comunità che la sostiene e che sente, come loro, di essere penalizzata ingiustamente. A supporto di questa idea anche il Ceo di GHD Gvn Hotel Division, sponsor della squadra, Luca Giovannini.
Gentili innanzitutto punta il dito contro l’organizzazione dei gironi, evidenziando le difficoltà logistiche che costringono le squadre del girone C a lunghe trasferte, soprattutto da e verso i Castelli Romani. "Una città dei Castelli è costretta ad arrivare a Formia, Fondi, San Felice Circeo e viceversa" - ha dichiarato Gentili - "non sappiamo chi ha costruito i gironi, ma fare trasferte a cento chilometri è molto dispendioso e parlo ovviamente per tutte le squadre che fanno parte di questo girone. È una situazione che aumenta le difficoltà logistiche anche per i tifosi e le famiglie". Poi il presidente passa all' analisi di quanto accaduto ieri: "Siamo rimasti in dieci per un fallo ordinario dopo tre minuti e al 94 minuto ci è stato fischiato contro il rigore decisivo che onestamente non abbiamo capito visto che in area si stavano tirando tutti la maglietta. Così mandiamo all'aria il lavoro di una società di calcio. Non vorremmo che un voto democratico espresso alle ultime elezioni LND abbia creato dei problemi".
A rincarare la dose è anche il direttore generale, Fabrizio Brunetti, il quale sottolinea il peso delle decisioni arbitrali sul lavoro settimanale della società e sul morale della squadra: "Il lavoro di una settimana, impegnativo, sia a livello personale che societario, viene sminuito perché non possiamo giocarci le partite serenamente. Quando gli arbitri vengono insultati giustamente una società deve pagare con le multe, ma gli arbitri non pagano mai: gli osservatori cosa vedono?".
Brunetti, Gentili e Giovannini rivolgono un ringraziamento ai cento tifosi che hanno seguito la squadra in trasferta: "Quelle cento persone -dicono - rappresentano un paese. Con loro e con la squadra c'è una comunità dietro. Qui siamo tutti compatti, non gliela faremo vincere. Ci siamo sentiti fortemente defraudati, ma state sicuri che questa squadra darà filo da torcere a tutti più di prima"
La società, quindi, non intende restare in silenzio di fronte a quella che ritiene un’ingiustizia reiterata. Le parole di Gentili e Brunetti risuonano come un appello alla Lega. La società, con i suoi tifosi e le famiglie che la sostengono con i figli tesserati nelle scuole calcio e del settore agonistico, rivendicano un trattamento equo.