Pubblicato: Venerdì, 11 Ottobre 2024 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - I fatti di ieri in Consiglio sono solo l'ultimo degli episodi della nuova linea sposata dal sindaco e dal suo entourage

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Mentre infuria l'inevitabile botta e risposta su quanto accaduto ieri pomeriggio in Consiglio comunale con la maggioranza ad approvarsi la modifica del Regolamento del Consiglio comunale che ha sostanzialmente consentito al sindaco Di Bernardo di raggiungere il suo obiettivo nella composizione delle commissioni consiliari, certifica quello che ormai è chiaro da tempo.

Ovvero che il sindaco di Grottaferrata ha imboccato una deriva autoritaria che - senz'altro legittimissima - da sempre però rappresenta l'anticamera per la fine anticipata dell'esperienza amministrativa. All'ombra dell'Abbazia, tale deriva aveva visto scivolare, in successione, prima Gabriele Mori, poi Giampiero Fontana ed infine il sindaco architetto.

La dinamica è stata sempre la stessa: maggioranze originarie trasformate, equilibri elettorali smontati e, tira qua, tira là tutti a casa prima del tempo.

Ci sono due elementi che inducono a riflettere.

Il primo porta al consigliere comunale di minoranza ed ex candidato sindaco Lorenzo Letta al quale, chiaramente, in forza a Fratelli d'Italia, una "svolta di polso" con un sindaco autoritario e decisionista ben oltre gli originali intendimenti, non può non piacere. Tanto più che mai in questi quasi due anni e mezzo di consiliatura mai Letta ha mostrato intenzione di fare reale opposizione ed anzi l'ex candidato sindaco di centrodestra va considerato una stampella della maggioranza o meglio del sindaco. All'occorrenza, dovessero mettersi male le cose in Aula.

L'altro elemento porta, ancora una volta, al solito Partito democratico che, nonostante in Aula conti un solo consiliere comunale grazie alla tendenza "di area" del sindaco, può fare la voce grossa. Ed accettare un autoritarismo di Di Bernardo che ricorda da molto vicino quello visto negli ultimi anni prima con Fontana e poi col sindaco architetto. Davvero strano che oggi il PD avalli tecniche di imposizione contro le quali negli anni passati fece fuoco e fiamme.

Il PD clamidosauro, insomma, perde ancora una volta la memoria. Bizzarro davvero.

Quanto accaduto ieri in Aula è solo l'ultimo episodio di una nuova linea di azione del sindaco che - ripetiamo legittima in termini politici ed amministrativi - già da luglio, con l'epurazione di "Siamo Grottaferrata" dalla Giunta e l'ampliamento, ha svoltato per un deciso cambio di equilibri rispetto all'assetto originario della squadra della maggioranza.

Poi sono arrivate le votazioni "a fiducia" e ieri ecco un atto mancante del parere - senza dubbio necessario - del competente ufficio comunale. Tre indizi - ma sono molti di più - che fanno una prova.

Si tratta di una precisa strategia e di una precisa scelta da parte del sindaco Di Bernardo e del suo entourage. Che forse le premierà o che forse lo condurrà lungo la stessa china vista in questi anni. Non resta che attendere, ma certo è che gli elettori che nel 2022 scelsero questa proposta di governo cittadino, avevano accordato la propria fiducia ad una squadra molto, molto diversa.