FRASCATI (cronaca) - L'intervento del commissariato di Polizia
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Maltrattava la compagna costretta in sedia a rotelle dopo un incidente stradale. La Polizia di Stato del locale commissariato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 43enne romano anch’egli invalido.
Gli agenti di Frascati diretti dal commissario capo Alessandro Serafini, che dirige il distretto locale della Polizia, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un quarantatreenne italiano, residente nella periferia tra Frascati e Roma, accusato del reato di maltrattamenti in famiglia.
I fatti risalgono allo scorso inverno, quando gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Roma erano intervenuti in Largo Ferruccio nella capitale per la segnalazione di un’aggressione ai danni di una donna invalida da parte del suo compagno. Ai poliziotti la vittima aveva raccontato che, dal 2021, in seguito ad un incidente stradale, era costretta all’utilizzo di una sedia a rotelle e che il suo compagno, anch’egli invalido dopo il medesimo incidente, era diventato più aggressivo nei suoi confronti.
Da quel momento avevano incominciato a litigare di frequente e l’uomo la minacciava spesso, anche di morte. Nel Febbraio scorso, dopo aver fatto uso di bevande alcoliche e stupefacenti, aveva iniziato a offenderla pesantemente arrivando ad intimorirla dicendole che le avrebbe incendiato casa se lo avesse denunciato. Sempre in quell’occasione – come aveva già fatto altre volte – mentre la minacciava, le aveva chiesto con insistenza denaro per acquistare la droga e, al suo rifiuto, aveva reagito colpendola a pugni in varie parti del corpo, fino a farla cadere a terra, dopodiché aveva spinto la sua testa contro le pareti. A placare l’ira dell’uomo, quella volta, erano stati gli agenti delle Volanti, inviati dalla sala operativa della questura non appena la vittima, dopo essere stata malmenata, era riuscita a scappare e ad allertare il Numero Unico d’Emergenza 1 1 2.
Dopo averle prestato il primo soccorso, i poliziotti l’avevano trasportata presso il Policlinico Tor vergata per le cure del caso e, poco dopo, erano riusciti a rintracciare il suo aggressore a casa. Anche davanti agli agenti, tuttavia, l’uomo non aveva desistito dal suo comportamento aggressivo: in evidente stato di agitazione, alla loro vista, aveva subito iniziato ad inveire contro di loro intimandogli di allontanarsi e colpendoli con diversi calci ma, con non poca difficoltà, i poliziotti erano riusciti a bloccarlo e ad affidarlo al personale medico.
A seguito di quell’episodio, un anno dopo, gli agenti della Polizia di Stato del VI Distretto Casilino erano intervenuti nuovamente su segnalazione della donna. Quella volta il compagno, sempre dopo aver fatto uso di sostanze, si era barricato all’interno di una stanza e aveva iniziato a scagliarsi contro i mobili danneggiandoli. Quando, solo dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco, i poliziotti erano riusciti ad entrare, lo avevano trovato in evidente stato di agitazione e, ancora una volta, lo avevano affidato al personale medico del 118 . Anche quella volta, però, non è stata l’ultima.
Quando i poliziotti, qualche giorno fa, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli assistenti sociali del Comune di Frascati per un codice rosso, non appena si sono trovati di fronte alla donna al pronto Soccorso dell’ospedale Sa Sebastiano, hanno capito che la storia si era ripetuta. Ancora una volta, il compagno l’aveva aggredita solo perché lei gli aveva negato 20 euro.
Ricostruiti tutti gli episodi, all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i poliziotti hanno dato esecuzione all’ordinanza con cui il giudice ha disposto nei confronti dell’uomo la custodia cautelare in carcere. L’uomo, attualmente è ristretto presso il carcere di Regina Coeli, è gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione. Il quarantatreenne, peraltro, era già stato colpito da un provvedimento di ammonimento del Questore di Roma perché resosi responsabile dei fatti risalenti al mese di febbraio e in altre occasioni.
Il procuratore capo di Velletri molto sensibile a questa tematica ha più volte ribadito che la "Rete" d'intervento può fare la differenza ed evitare conseguenze peggiori in casi di violenze di genere. Come in questo caso ha funzionato la "Rete " grazie all'intervento della Polizia di Stato, degli assistenti sociali e dei medici del pronto soccorso che hanno collaborato insieme e aiutano la donna ad uscire dall'inferno in cui era caduta.