ACCADDE OGGI – Una vicenda in cui per troppi anni depistaggi e bugie hanno respinto la verità
ilmamilio.it
Il Comandante Domenico Edmondo Gatti, originario di Boccassuolo di Palagano, risiedeva a Grottaferrata, in via IV Novembre, con moglie e due figli. 44 anni, classe 1936, laurea in ingegneria, aveva effettuato 7430 ore di volo. Era un professionista esperto e attento. Il 27 giugno del 1980 era alla guida del DC9 dell’Itavia, decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a Punta Raisi con orario previsto di arrivo alle 21.13.
Alle 20,50, come è stato accertato dalla registrazione del dialogo con il copilota, la conversazione si interruppe improvvisamente. La registrazione si fermò all'ultima frase, rintracciata con la pulizia del nastro da una inchiesta di Rainews24 alcuni anni fa: “"Guarda, cos'è?" ”. Poi l'improvvisa troncatura.
Il viaggio, quel giorno, era partito con la consueta routine. ''Signore e signori buonasera, brevi informazioni sul volo dalla cabina di pilotaggio. Stiamo procedendo a una quota di 7500 metri e circa due minuti fa abbiamo lasciato l’Isola di Ponza per volare in linea retta su Palermo dove stimiamo di atterrare tra circa mezzora. Il tempo, procedendo verso sud è in miglioramento per cui a Palermo è previsto tempo buono e visibilità ottima, temperatura di 22° e leggero vento. La nostra rotta dopo il decollo è stata, da Bologna poi Firenze, abbiamo lasciato Roma alla nostra destra, poi la cittadina di Latina verso Ponza. La nostra velocità al suolo è di circa 800 Km/h. Grazie''. Sono queste le parole documentabili di quel tragitto del Comandante, prima dei fatti sopra citati. Lui, come i 77 passeggeri dell'aereo e l'equipaggio di bordo, ignoravano che dopo pochi minuti l'aereo sarebbe precipitato, spezzato e dilaniato, inabissandosi nel mare vicino Ustica.
L’audio originale del messaggio di saluto e di comunicazione di Gatti dura poco più di 2 minuti ed è stato pubblicato nel 2013 dal sito Stragi80.it, l’archivio storico-giornalistico creato da Daniele Biacchessi e Fabrizio Colarieti.
IL 1980 - L’estate del 1980 è per l’Italia una delle più terribili della sua storia. Una serie di fatti turbano un’opinione pubblica già assediata da anni di terrorismo, tensioni politiche, morti per le strade, criminalità, crisi politiche, strategia della tensione. Una stagione, quella di quell'anno, che si apre con l’arrestato di Michele Sindona per il fallimento della Franklin National Bank. Un mese dopo sarà indiziato anche per l'omicidio Ambrosoli. Il 23 giugno, Mario Amato, sostituto procuratore della repubblica, è assassinato dal gruppo terrorista dei NAR mentre attende l'autobus.
E’ in questo quadro allarmante che la sera di venerdì 27 giugno 1980 gli italiani, sul tardi, apprendono dalla televisione che nei cieli del Sud Italia è accaduto qualcosa. Qualcosa che nel corso degli anni, con una definizione azzeccata, continuerà a rimbalzare contro un ‘muro di gomma’ architettato per non sapere la verità.
Quella notte, il Douglas DC-9-15 della compagnia aerea italiana Itavia si squarcia in volo all'improvviso e cade nella tratta di mare compreso tra le isole tirreniche di Ustica e Ponza. Nell'evento perdono la vita 81 occupanti dell'aereo, tra cui 11 bambini e due neonati.
Nel corso degli anni, sulla strage di Ustica, si sono dibattute principalmente tre ipotesi: quella ormai più accreditata di un coinvolgimento internazionale in cui un missile andò a colpire il DC-9, quella di un cedimento strutturale e di un attentato terroristico con un ordigno esplosivo piazzato nella toilette del velivolo.
La sparizione di documenti e prove, il mancato apporto dei dieci radar dislocati nella zona del Tirreno, rimangono dei fatti. Il Dc9, lungo la propria rotta, finì, come insistono molte inchieste giornalistiche negli anni, in mezzo ad una sorta di ‘battaglia aerea’.
Di quella strage solo 39 corpi furono identificati. Il muro di menzogne eretto e che ha impedito la ricerca della verità rimane una pagina buia della nostra storia.
Poco più di un mese dopo dai fatti di Ustica l’Italia sarà sconvolta da un altro eccidio orribile. Il 2 agosto, alla stazione di Bologna, una bomba esplosa nella sala di aspetto compie una carneficina: 85 morti e 200 feriti. Anche in questo caso, nonostante le verità processuali e le condanne agli appartenenti ai NAR, un fitto mistero di depistaggi e di deviazioni ha continuato a negare la completa verità dei fatti.
Sul caso di Ustica Il 28 gennaio 2013 la corte di cassazione, nel respingere i ricorsi dell'avvocatura dello Stato, ha condiviso che il DC-9 Itavia fosse caduto a causa di un missile o di una collisione con un aereo militare, essendosi trovato nel mezzo di una vera e propria azione di guerra. I competenti Ministeri sono strati condannati a risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. Un nuovo ricorso dell'avvocatura dello Stato è stato rigettato dalla corte d'appello di Palermo, che ha nuovamente accreditato la causa dell'incidente a un atto ostile perpetrato da un aereo militare straniero
Qui sotto sono riportati i nomi delle vittime della Strage di Ustica. Leggeteli. Vi convinceranno che l’impegno a favore della verità che ha animato centinaia di persone rimaste senza un familiare o un amico in questi anni sarà sempre un segno di civiltà e di memoria.
(I membri dell'equipaggio sono indicati con un asterisco)
Andres Cinzia (24)
Andres Luigi (32)
Baiamonte Francesco (55)
Bonati Paola (16)
Bonfietti Alberto (37)
Bosco Alberto (41)
Calderone Maria Vincenza (58)
Cammarata Giuseppe (19)
Campanini Arnaldo (45)
Casdia Antonio (32)
Cappellini Antonella (57)
Cerami Giovanni (34)
Croce Maria Grazia (40)
D'Alfonso Francesca (7)
D'Alfonso Salvatore (39)
D'Alfonso Sebastiano (4)
Davì Michele (45)
De Cicco Giuseppe Calogero (28)
De Dominicis Rosa (Allieva Assistente di volo Itavia) (21)*
De Lisi Elvira (37),
Di Natale Francesco (2),
Diodato Antonella (7),
Diodato Giuseppe (1),
Diodato Vincenzo (10),
Filippi Giacomo (47),
Fontana Enzo (Copilota Itavia) (32)*
Fontana Vito (25),
Fullone Carmela (17),
Fullone Rosario (49),
Gallo Vito (25),
Gatti Domenico (Comandante Pilota Itavia) (44)*
Gherardi Guelfo (59),
Greco Antonino (23),
Gruber Berta (55),
Guarano Andrea (37),
Guardì Vincenzo (26),
Guerino Giacomo (19),
Guerra Graziella (27),
Guzzo Rita (30),
Lachina Giuseppe (58),
La Rocca Gaetano (39),
Licata Paolo (71),
Liotta Maria Rosaria (24),
Lupo Francesca (17),
Lupo Giovanna (32),
Manitta Giuseppe (54),
Marchese Claudio (23),
Marfisi Daniela (10),
Marfisi Tiziana (5),
Mazzel Rita Giovanna (37),
Mazzel Erta Dora Erica (48),
Mignani Maria Assunta (30),
Molteni Annino (59),
Morici Paolo (Assistente di volo Itavia) (39)*
Norrito Guglielmo (37),
Ongari Lorenzo (23),
Papi Paola (39),
Parisi Alessandra (5),
Parrinello Carlo (43),
Parrinello Francesca (49),
Pelliccioni Anna Paola (44),
Pinocchio Antonella (23),
Pinocchio Giovanni (13),
Prestileo Gaetano (36),
Reina Andrea (34),
Reina Giulia (51),
Ronchini Costanzo (34),
Siracusa Marianna (61),
Speciale Maria Elena (55),
Superchi Giuliana (11),
Torres Pierantonio (32),
Tripiciano Giulia Maria Concetta (45)
Ugolini Pierpaolo (33),
Valentini Daniela (29),
Valenza Giuseppe (33),
Venturi Massimo (31),
Volanti Marco (26),
Volpe Maria (48),
Zanetti Alessandro (18),
Zanetti Emanuele (39),
Zanetti Nicola (6).