L’assurda esperienza di Goicoechea alla Roma

Pubblicato: Mercoledì, 22 Maggio 2024 - redazione attualità

goicoechea ilmamilioROMA (calcio) - Voluto da Zeman nell'estate 2012 fu una grande delusione

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Non soltanto in Italia ma anche in Europa la Roma è uno dei club calcistici più riconoscibili e importanti. La squadra attualmente allenata da Daniele De Rossi rappresenta infatti un’eccellenza nel mondo del pallone, da sempre esposto a manifestazioni mediatiche di ogni tipo.

Il calcio infatti è uno sport seguito letteralmente in tutto il mondo che, nel corso delle decadi, è diventato oggetti di ispirazione per serie tv, fumetti, film, documentari, videogiochi per console, così come anche mini giochi da casinò presenti sui portali autorizzati più importanti come potrebbe essere Jackpotcity Casino o altri siti simili. Proprio in virtù di questo, la Roma ha saputo valorizzare il suo brand in maniera ottimale, specie negli ultimi anni, sia con il grande lavoro fatto sui social che con le vittorie sul campo, come testimoniato per esempio dalle buone campagne recenti di Europa League e dalla vittoria della prima edizione della Conference League con José Mourinho in panchina.

Non è un caso, quindi, che la casacca giallorossa sia stata vestita da calciatori di importanza straordinaria. Non sempre, però, un nuovo acquisto si rivela valido come da aspettative. E uno degli esempi più lampanti in tal senso è rappresentato dall’uruguaiano Mauro Goicoechea, ricordato dai tifosi come uno dei meno brillanti portieri che abbiano mai difeso i pali delle porte dell’Olimpico.

Goicoechea alla Roma, una storia sportiva finita malissimo

Nell’estate del 2012 la Roma cerca un nuovo portiere per dare un po’ di concorrenza all’olandese Maarten Stekelenburg. Lo trova quasi sul gong del mercato estivo, il 31 agosto: dal Danubio arriva Mauro Goicoechea, che la Roma acquisisce in prestito con diritto di riscatto. Di origine basche ma nato a Montevideo, con passaporto spagnolo, Goicoechea dovrebbe rappresentare un buon secondo, magari in grado di dare “fastidio” all’esperto collega per convincere Zdenek Zeman a cambiare le gerarchie, con il boemo che ha deciso di puntare su di lui su imbeccata del suo fedelissimo Franco Mancini.

La grande occasione si presenta il 31 ottobre: Stekelenburg si fa male ed è costretto a uscire dal campo, dando quindi modo a Goicoechea di esordire con la maglia della Roma. L’esordio è però sfortunato perché la Roma (già sotto 2-1 all’intervallo) perde 3-2 in casa dei ducali, con il portiere che quindi subisce il primo (di una lunga serie) di gol in giallorosso.

Di fatto, però, dopo quella partita, Goicoechea realizza il sogno di diventare il portiere titolare della Roma. Nella gara successiva contro il Palermo fornisce una buona prestazione. Poi, però, arriva il derby: la Lazio vince 2-3 e Goicoechea si renderà protagonista della prima topica in giallorosso, facendosi beffare con un intervento goffo da una punizione di Candreva da 25 metri. L’errore nel derby inizia a pesare, con l’uruguaiano che commette altre piccole incertezze contro Chievo, Milan, Napoli e Bologna, regalando qualche gol di troppo a causa di interpretazioni sbagliate nella parata.

Uno degli errori più grossolani di sempre

Il vero dramma sportivo si consuma però nella disfatta subita in casa contro il Cagliari, che vincerà all’Olimpico per 2-4. Nella gara che sancirà anche l’esonero di Zeman, Goicoechea si rende protagonista di una papera passata alla storia, buttando clamorosamente in porta da solo un cross completamente innocuo di Avelar e firmando uno degli autogol più comici nella storia del calcio italiano. Quella sarà l’ultima partita giocata da titolare dal portiere, che con l’arrivo di Andreazzoli in panchina perderà nuovamente il posto e si farà notare soltanto per aver giocato un tempo in Fiorentina-Roma 0-1, fortunatamente per i tifosi giallorossi senza fare danni.

Ovviamente, la Roma decide però di non riscattarlo a fine stagione. La sua carriera prosegue in maniera abbastanza incolore tra Otelul Galati, Arouca, Tolosa e Boston River, squadra in cui non vedrà mai il campo. Attualmente gioca ancora: è tornato al Danubio, il club in cui è cresciuto e dal quale la Roma lo aveva prelevato. Senza potersi aspettare cosa sarebbe successo dopo.