La nazionale di calcio di “Miss Mamma italiana” scende in campo al carcere di Rebibbia per il “quadrangolare del sorriso”
Pubblicato: Lunedì, 13 Maggio 2024 - REDAZIONE SPORT
Il “Quadrangolare del Sorriso”, organizzato e coordinato dalla Direzione del Carcere Femminile di Rebibbia, dall’Associazione Antigone per i diritti e le garanzie nel sistema penale e dalla Te.Ma Eventi di Paolo Teti, è stato vinto dalla formazione “Antigone” delle Mamme e Donne detenute, con il punteggio di 5 a 2, ma la vera vittoria è stata quella da parte delle Mamme Miss, di aver regalato sorrisi, abbracci ed un messaggio di solidarietà a Mamme e Donne che dovranno scontare anni di reclusione.
Tra le calciatrici “Miss”, di cui il Capitano è Barbara Semeraro, è scesa anche Patrizia Tranquilli, di Roma.
A Paolo Teti, Patron di “Miss Mamma Italiana” abbiamo chiesto come è nata l’idea di fare giocare in carcere la Nazionale di Calcio di “Miss Mamma Italiana”: “dopo la riuscita ed emozionante esperienza del 2019, quando la Nazionale di Calcio di Miss Mamma Italiana, disputò sempre a Rebibbia, la Partita del Sorriso, ho mantenuto i contatti con il Ministero di Giustizia, per valutare la possibilità di regalare nuovamente alle Mamme e Donne detenute, una giornata legata all’amicizia ed allo sport e ben diversa rispetto a quelle che loro vivono ogni giorno ed alle Mamme Miss la possibilità di portare un sorriso a queste persone. Il Ministero di Giustizia, ha approvato favorevolmente una nuova iniziativa. Posso affermare che questa giornata trascorsa nel carcere laziale, ha fatto capire a tutti noi quanto è importante la libertà e quanto è prezioso regalare affetto e sorrisi alle persone che soffrono, che siano in carcere, in ospedale o nelle proprie abitazioni.
Dopo il quadrangolare si è tenuto il “terzo tempo”, con buffet offerto dall’Associazione Antigone per i diritti e le garanzie nel sistema penale, con molti prodotti preparati dal forno del Carcere di Rebibbia e in occasione di questa ora trascorsa tutti insieme, sembrava più di essere ad una festa tra amiche in spiaggia o in campagna, anziché tra le mura di un carcere.
Essendo vietati i cellulari e l’uso delle macchine fotografiche, la nostra fotografa Gloria (l’unica autorizzata dalla Direzione dell’Istituto di Pena, a scattare fotografie), è stata letteralmente sommersa da richieste per poter avere da parte di tutte loro e da parte nostra, un ricordo che chiunque di noi custodirà gelosamente nel proprio cuore.
Le Mamme e le Donne detenute, ci hanno cordialmente invitato a voler ritornare a trovarle, ci siamo lasciate con le lacrime agli occhi, ma con la promessa di ritornare a trovarle”.