2024 Odissea a Frascati | Emanuela Bruni: "Sopra la panca la capra panca... Questione di arredo e decoro", panchina del poeta
Pubblicato: Venerdì, 01 Marzo 2024 - redazione politicaFRASCATI (politica) - L'installazione di via Regina Margherita continua a far discutere
ilmamilio.it
Riprendiamo il post Facebook della consigliera comunale di minoranza Emanuela Bruni.
"Panchina o mia panchina quanti versi d'amore o di dolore, baci e lacrime raccontare potresti...
A Parigi c'era la panchina di Rousseau e a Capri quella del parco di Axel Munte, due panchine che hanno fatto la storia dei luoghi e dei loro estimatori. Ai giorni nostri come dimenticare le panchine in travertino progettate da Paolo Portoghesi per piazza San Silvestro a Roma?
In questi giorni una splendida tenzone ci sollecita sulla "panchina del poeta" di Frascati, le nuove sedute, blocchi di travertino levigate e mal sagomate, che l'Amministrazione ha posto in Via Regina Margherita a corredo di un percorso accessbile per carrozine.
Questa panchina definita del "poeta", che affaccia su un brano di paesaggio tra tetti e verde che certo non è uno degli scorci più significativi della città, e che oltre le chiome verdi cedri e dei pini lascerebbe vedere i dolenti cipressi del cimitero, segue le panchine arcobaleno dipinte di giallo, lilla e bronzate della Passeggiata e l'ancor più nota "panchina letteraria" di piazza Roma inaugurata in pompa magna (salvo errori di attribuzione della poesia prontamente cancellata) vicino ad un negozio.
Ecco vorrei sommessamente ricordare ai nostri Amministratori che una panchina non è una banale seduta, ma un oggetto di arredo pubblico che non può essere "sradicata" dal contesto territoriale e funzionale. Oltre ai numerosissimi studi di arredo e design urbano, sono stati scritti fiumi d'inchiostro da letterati, poeti, filosofi e semplici appassionati che consiglio prima di procedere con altre imbarazzanti scelte.
In Svizzera qualche anno fa hanno pubblicato un rapporto dedicato al «sedersi negli spazi pubblici»: un trattato che elogia il cosiddetto «soggiorno urbano» considerato nella sua duplice vocazione, nomade e sedentaria, lo si trova anche in rete ma lo sintetizzo a favore dell'amministratore cortese! Lo spazio pubblico viene così definito un luogo da vivere come destinazione in sé, non solo da «attraversare», un ambiente in grado di rispondere alle esigenze di chi si sposta a piedi, capace di incentivare nuove forme di convivialità e socializzazione.
Certo non tutti possono avere sensibilità estetica per scegliere una panchina adeguata al luogo o, un luogo da esaltare con un punto di sosta ma questo tipo di «mobilio urbano» nasce proprio per agevolare e migliorare la vita del pedone qualsivoglia sia la sua età o l’attività che è intenzionato a compiere. E di questo dovremmo sempre prendere atto quando si decide di collocare una nuova panchina. Secondo questo rapporto che si occupa di tutto il mobilio urbano le panchine in primis, sono chiamate a soddisfare tutta una serie di «pratiche pedonali» come: riposarsi, aspettare, osservare, socializzare, comunicare, leggere, lavorare, oziare. Fondamentale importanza assumono le dimensioni, i colori, le forme e i materiali che compongono così come la cura e la costanza nella sua manutenzione e valorizzazione. Sulla base della fascia d’età dell’utenza e dell’analisi dei bisogni, ecco che si generano variopinte scene di vita.