Frascati | La famiglia Dandini dona alla tomba di Angelo Celli una nuova pietra e nuove iscrizioni

Pubblicato: Lunedì, 26 Febbraio 2024 - redazione attualità

celli tomba 1 frascati ilmamilioFRASCATI (attualità) - La dottoressa Valeria: "Riconoscenti al medico ed a sua moglie Anna, che ho avuto il piacere di conoscere da giovane". Purtroppo però la pietra tombale presenta già una profonda crepa. "Non capiamo perché"

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Negli scorsi mesi la famiglia della dottoressa Valeria Dandini, che già si era presa cura della sepoltura negli anni scorsi, ha voluto intervenire sulla tomba di Angelo Celli, il famoso igienista e malariologo scomparso a Frascati nel 1914.

"Il dottor Angelo Celli - racconta proprio Valeria Dandini - era arrivato a Frascati negli ultimi anni della sua vita insieme alla moglie Anna, ospite degli Aldobrandini a Villa Rasponi, ma nonostante questo aveva amato la nostra città e qui ha voluto essere seppellito. Da Frascati i coniugi Celli si recavano nell'agro pontino per combattere la malaria, diffondendo le pratiche igieniche e distribuendo chinino ai contadini. La sua opera è stata meritoria".

"In questi ultimi anni - prosegue - la sua tomba, posizionata su un piccolo poggio all'interno del cimitero comunale, circondata da un piccolo giardino, si è molto rovinata e così insieme alla mia famiglia abbiamo deciso di intervenire. Lo abbiamo fatto col cuore e con la riconoscenza, anche personale, per un medico che ha saputo dare tanto alla medicina ed al territorio".

La famiglia Dandini ha così provveduto alla sistemazione dell'antica sepoltura con una nuova pietra tombale e relative iscrizioni. Purtroppo però proprio la pietra presenta già una profonda crepa. "Sono addolorata, non so spiegarmi come sia potuto accadere".

Il legame che unisce Valeria Dandini alla famiglia Celli non è solo di affinità elettive e professionali, ma anche personale. "Alla morte del marito la signora Anna volle piantare al fianco della tomba un albero di lauro, che è ancora quello oggi presenti. Anna è rimasta nel nostro territorio, assistita dal medico condotto Evaristo Dandini, mio padre. A lui volle regalare una copia del libro "Uomini che non scompaiono", pregevole opera sulla medicina e l'igiene di quei tempi di cui lei stessa era autrice, con tanto di dedica per il dottor Evaristo. Da bambina ricordo la signora Anna, alta diafana, con i capelli bianchi raccolti e vestita di nero", dice ancora Valeria.

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Già nel 1914, pochissimi mesi prima di morire, il 6 giugno su proposta del medico condotto e consigliere comunale Domenico Seghetti Frascati conferiva ad Angelo Celli la cittadinanza onoraria. Nel 1957 poi proprio Evaristo Dandini propose all'Amministrazione comunale del tempo l'intitolazione di una strada all'illustre scenziato: nel 1961 ad Angelo Celli venne intitolata la strada che costeggia il parco dell'Ombrellino salendo verso Tuscolo.

"Ad Angelo Celli è stata dedicata l'Aula magna dell'istituto di Igiene dell'Università La Sapienza. Con questo piccolo gesto di ricoscenza, abbiamo voluto onorare chi ha saputo tramandarci i propri valori e che, insieme ai citati Domenico Seghetti ed Evaristo Dandini, fa parte della storia della nostra Frascati", conclude Valeria Dandini.