Cristopher Faroni (Gruppo INI): "Gli attacchi non ci piegheranno, continuiamo a fare sanità d'eccellenza"

Pubblicato: Venerdì, 15 Dicembre 2023 - redazione attualità

faroni cristopher ilmamilio4GROTTAFERRATA (attualità) - Il direttore generale parla del futuro e delle vicende giudiziarie che nei mesi scorsi hanno coinvolto la struttura

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Di “sanità territoriale” si è parlato molto negli ultimi anni, in particolare dopo l’emergenza Covid e con il PNRR, atteso come la soluzione di molti dei problemi della sanità italiana. Se n’è parlato molto ma ancora si fatica a vedere un risultato concreto per i pazienti. Nel frattempo nei territorio della provincia, spesso trascurati da una visione della sanità diventata “Roma-centrica”, l’apporto delle strutture private convenzionate continua ad essere fondamentale per garantire un servizio sanitario di qualità, accessibile e realmente di prossimità. Ne parliamo con Cristopher Faroni, direttore generale del Gruppo INI che a Grottaferrata ha la sua sede principale.

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Quale futuro vede per la sanità territoriale?

Oggi la vera sanità territoriale non può prescindere dal supporto fondamentale delle strutture private accreditate e così sarà anche nel futuro, è un dato di fatto. Nelle province del Lazio, e in particolare nella provincia di Roma, ci sono realtà storiche della sanità, radicate da anni nei territori, apprezzate dai pazienti ed evolute dal punto di vista tecnologico grazie agli investimenti dei privati. Sono presidi fondamentali per i pazienti, che solo grazie a queste strutture possono accedere a servizi sanitari di qualità e in tempi rapidi.

Continuerete ad investire?

Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, perché la tecnologia corre veloce in tutti i settori anche in quello della salute. Non farlo vorrebbe dire non rimanere al passo con le aspettative e le necessità dei pazienti. Negli ultimi anni abbiamo investito molto sui macchinari per la diagnostica, TC, risonanze, ecografi di ultima generazione, sull’endoscopia per la prevenzione del tumore del colon-retto, in macchinari per la riabilitazione che fanno di Grottaferrata e delle altre nostre sedi centri di livello nazionale. Siamo stati i primi a investire nella Risonanza Magnetica, nella litotrissia, in metodiche chirurgiche innovative per l’urologia, l’ortopedia e la neurochirurgia e non solo. E ovviamente investiamo di tasca nostra, da imprenditori, e non senza problemi.

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A cosa si riferisce?

Nell’ultimo anno il Gruppo INI è stato oggetto di vicende esterne che hanno tentato di infangare il nome di un’azienda e di medici la cui professionalità è apprezzata anche a livello internazionale. Mi preme ricordare, ad esempio, che rappresentiamo l’eccellenza in urologia dal 1985, e non lo diciamo noi, ma i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti in tutti questi anni. E questo vale anche per l’oncologia, per la quale il nostro centro ha ottenuto il riconoscimento internazionale da parte di ESMO, European Society for Medical Oncology recentemente di MASCC (Multinational Association Supportive Care in Cancer) 2 importantissime realtà riconosciute in tutto il mondo.

Le accuse però sono pesanti: si parla di rimborsi regionali che sarebbero stati gonfiati ad arte...

Abbiamo subito attacchi pesanti e, aggiungo, ingiusti. L’ultimo solo qualche giorno fa da parte di un programma tv. Una vera gogna mediatica, da un anno a questa parte. Alcune testate hanno addirittura parlato di prestazioni urologiche e oncologiche non erogate ai pazienti, un fatto gravissimo: niente di più falso. Tutte le prestazioni sono state erogate, all’interno dei budget a noi conferiti dalla Regione e fatturando le prestazioni con i codici utilizzati per le stesse prestazioni da tutte le strutture sanitarie del Lazio. E’ incomprensibile come solo per noi si sia aperto un procedimento penale, quando le normative prevedono già strumenti amministrativi di controllo per verificare eventuali, e sottolineo eventuali, incongruenze su alcune cartelle cliniche.

Se, come dice, non sussisterebbero le basi di un procedimento penale, perché allora è in corso? Quale risposta si è dato?

Per tanto tempo mi sono fatto la stessa domanda, senza riuscire a darmi una risposta. Fino all’aprile di quest’anno quando, con le motivazioni delle sentenze per le condanne dell’ex carabiniere e dell’ex sindacalista, da me denunciati e da cui cronologicamente sono iniziati i nostri problemi, grazie alle intercettazioni agli atti si è evidenziato come i 2 condannati ci beffeggiassero in merito agli imminenti controlli e sequestri di cui saremmo stati oggetto, poi avvenuti, e interagissero con funzionari regionali per sollecitarli a toglierci l’accreditamento.Ribadiamo la nostra fiducia nella giustizia e nelle istituzioni, nonostante in questi anni sia stata messa a dura prova.

Cosa si augura per il 2024 e per il futuro?

Sono sicuro che il presidente Rocca, grazie alla sua esperienza, riuscirà a superare le problematiche che ha incontrato restituendo alla Regione Lazio il ruolo di riferimento per il centro sud nella sanità. Noi siamo per l’integrazione pubblico-privato e siamo a disposizione della Asl e della Regione per ogni necesità dovessero avere nel nostro territorio.

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