Quello che il PD di Grottaferrata probabilmente ha dimenticato
Pubblicato: Giovedì, 12 Ottobre 2023 - redazione politicaGROTTAFERRATA (politica) - Anni di dualismi e una storia recente di spaccature e di linee... personali
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Facciamo un piccolo passo indietro, perché per perdere 2 terzi dei voti in appena otto anni bisogna seriamente impegnarsi ed è necessario ricordare i recenti trascorsi a chi oggi pensa ad attaccare invece di analizzare e fare autocritica.
Il profondo rosso nel quale si è catapultato il PD di Grottaferrata e del quale abbiamo raccontato ieri, è l'epilogo di un percorso faticoso e sostanzialmente non riuscito: quel percorso che, per ripartire dalle considerazioni di ieri, ha portato i dem criptensi - a livello locale - a passare dai 2.260 voti del 2014 ai 788 del 2022.
Perdita netta: 65%, ovvero praticamente 2 voti su 3 del 2014 sono evaporati.
Vale però, come detto, la pena guardare indietro di un paio di anni. Perché poi è lì che si è consumato il fallimento del PD di Grottaferrata. Un PD che prima del breve commissariamento dopo la caduta del sindaco architetto in Consiglio comunale contava inizialmente 2 consiglieri, Paola Franzoso e Fabrizio Mari (dopo le dimissioni del candidato sindaco sconfitto al battottaggio, Stefano Bertuzzi), con quest'ultimo poi presto passato a Italia Viva.
Mai, sostanzialmente, si è potuto parlare di "gruppo PD", al netto dell'eseguità dei numeri, perché da sempre la consigliera Franzoso ha scelto una linea "personale" (non lo diciamo certamente noi) distante dalle linee del direttivo.
Non a caso nel 2020 scrivevamo "Lo strano caso del Pd di Grottaferrata: con la Franzoso il sindaco gli mette la... "corona"" e non a caso nei mesi precedenti alle elezioni del giugno 2022, al culmine di una vera e propria guerra fredda interna, la segretaria dem Silvana Pappaianni, si dissociava pubblicamente dalle dichiarazioni rese dall'ex consigliera che aveva pubblicamente dichiarato il suo sostegno a Rita Consoli (LEGGI Grottaferrata | Pappaianni (PD): "Dichiarazioni Franzoso a titolo personale. Ora coalizione al lavoro per l'unità") alle Primarie di aprile.
Non a caso, infine, la stessa segretaria Pappaianni che con grande senso di responsabilità del ruolo aveva tenuto duro sino alle elezioni, proprio all'indomani della vittoria di Di Bernardo aveva con grande dignità rassegnato le proprie dimissioni. Lasciando al commissario dem Sebastiano Angeletti e quindi all'attuale nuovo segretario Andrea Bisegni.
A chiusura della breve sintesi delle puntate precedenti degli avvenimenti di via Isonzo 33, valga ricordare che per anni il PD cittadino ha vissuto del fortissimo dualismo tra la corrente che si riconosceva in Alessandro Broccatelli ed in quella di Stefano Bertuzzi: non a caso, alla fine dei conti, entrambi sconfitti al ballottaggio da altri candidati sindaco.
Quantomeno però, ai tempi di quel dualismo, il PD navigava in acque meno secche di quelle attuali.