La solidarietà di Francesca Maria Passini per la sindaca Anna Gentili. "Il body shaming è un reato"

Pubblicato: Lunedì, 11 Luglio 2022 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - La nota dell'assessore

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"La rete siamo noi. La violenza ha mille volti, qualcuno più marcato dell’altro che si fa riconoscere nella sua portata più deplorevole perché associata ad azioni fisiche. Esiste tuttavia, con il suo volto spesso subdolo e disincantato, la violenza verbale, frutto marcio di quel processo di evoluzione (!) tecnologica figlia dei nostri tempi. I due volti, in tutte le loro sfaccettature, vanno sempre condannati: la violenza non è mai un rimedio, è sempre un errore, il più grave", dice l'assessore ai Servizi sociali di Grottaferrata Francesca Maria Passini riferendosi al vergognoso episodio di body-shaming di cui è rimasta vittima - denunciandolo - la sindaca di Rocca Priora Anna Gentili.

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"Per me, purtroppo, forse per il ruolo che ricopro, è un fatto noto. Ho dovuto lavorare tanto su me stessa per arginare la portata emotiva dell’offesa e far diventare la stessa occasione positiva di buone pratiche. È proprio in virtù del ruolo che ricopro che ho compreso quanto il crescendo di queste offese avesse raggiunto livelli non più tollerabili e non tanto perché espressi nei confronti di una rappresentante delle Istituzioni piuttosto perché offensivi nei confronti di QUALSIASI ESSERE UMANO che vive una situazione di conflittualità con il proprio corpo. Non è il mio caso. Ho la fortuna di avere un rapporto sereno con il mio corpo, le mie curve ed i miei spigoli".

"Ma questa sono io, Anna. Ma Anna non è Rossella, Marco, Gloria, Stefania, Piero. Non è la giovane tredicenne di Cesena che si è gettata dal suo balcone perché costantemente considerata dalla “società” “troppo grassa”. In Rete, spesso l’aggressività prende il sopravvento, domina tra tweet, post, status e stories. I social media sono luoghi virtuali, ma le persone che vi si incontrano sono reali e le conseguenze sono reali. Il body shaming è un reato e crea vittime ogni giorno, tra bambini, adolescenti e adulti. Non possiamo più permettercelo, dobbiamo fare rete, dobbiamo assieme arginare la portata di questo scempio e fare fronte comune".

"Abbiamo bisogno di comunità inclusive, che favoriscano il dialogo, che si oppongano con forza a modelli stereotipati e che condannino ogni forma di violenza. Vi ringrazio per la solidarietà, ricevuta pubblicamente e privatamente, grazie di cuore, è una bella testimonianza di condivisone su temi centrali che segnano il nostro modo di stare al mondo e che ci devono mettere nella condizione di agire e di farlo subito. E vi abbraccio forte anche a nome di chi mi ha scritto condividendo come me un’offesa ma che gli/le ha lasciato una ferita più profonda, che accarezzo con la delicatezza e il rispetto che tutti i corpi meritano. A nome loro, per loro, per tutti, troppi ancora, proseguirò questa battaglia per le vie legali.

Con infinito affetto Anna".

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