FOTO - Frascati | In piazza S. Pietro l'auto di Falcone fatta saltare a Capaci nel '92

Pubblicato: Lunedì, 07 Marzo 2022 - Federico Smacchi

FRASCATI (attualità) – Dopo Colonna arriva anche nella città tuscolana la Quarto Savona 15. La sindaca Sbardella ha tenuto un discorso in ricordo delle vittime di mafia. Domani l’iniziativa con le scuole.

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È arrivata anche a Frascati la Quarto Savona 15, l’auto della scorta del giudice Giovanni Falcone distrutta nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. A quasi trent’anni dal tragico avvenimento, i resti dell’auto contenuti in una teca sono divenuti un simbolo contro le atrocità commesse dalla mafia, e sono stati esposti questo pomeriggio a piazza San Pietro in occasione del Festival della Legalità che continuerà anche nella giornata di domani coinvolgendo gli alunni delle scuole medie e superiori.

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Alle 16 e 30, dalla casa comunale di Palazzo Marconi è partito un silenzioso corteo delle forze dell’ordine insieme all’amministrazione comunale e alla signora Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone Antonio Montinaro, rimasto ucciso in quel giorno ricordato come uno dei più bui della storia italiana recente.

“L’auto presa in pieno dai 500 kili di tritolo – ha detto Tina Montinaro – quella dove stava anche mio marito Antonio. Da quella strage tutti i siciliani hanno alzato la testa, ma quei poliziotti non erano solo siciliani, erano italiani. La strage di Capaci appartiene a tutta l’Italia, quel maledetto 23 maggio non ci hanno fermati, e con questa teca dimostriamo che non ci hanno fatto niente, abbiamo vinto noi. Non ci hanno tolto il sorriso e la voglia di andare avanti”.

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Un momento di riflessione e di coinvolgimento con la cittadinanza, che ha assistito numerosa all’iniziativa. La commozione della sindaca Francesca Sbardella nel ricordare l’avvenimento, queste le sue parole durante l’iniziativa: “Se siamo qui oggi non è soltanto per ricordare le vite spezzate di quel momento. Ma è anche per dire a tutti noi e ricordare che comunque lo Stato ha vinto, non ha vinto la mafia. Se siamo qui oggi è perché le istituzioni sono più forti di qualsiasi sopruso”.

Presenti all’evento anche alcuni responsabili della guardia di finanza e dei carabinieri, oltre alla protezione civile e alla polizia municipale frascatana. A nome delle forze dell’ordine è intervenuta il commissario capo della polizia Emanuela Sorace, seguita dall’assessore Paola Gizzi che ha invitato la cittadinanza a partecipare alle iniziative che seguiranno l’esposizione della teca.

Una giornata all’insegna del ricordo, che è continuata nella sala consiliare Falcone Borsellino con il convegno “Le donne contro la Mafia”. Domani mattina alle 10:00 la messa del Vescovo Martinelli nella cattedrale frascatana, che sarà seguita da un’interpretazione dell’inno di Mameli cantato dalla soprano Graciela Dorbessan e dall’intervento degli alunni delle scuole medie, che leggeranno i nomi di 1100 vittime di mafia, e delle superiori, che leggeranno i loro pensieri sul “percorso della legalità”.

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