Raccolte alimentari per l'Ucraina a Roma e provincia, un volontario della Protezione Civile: 'Va fatta in maniera organizzata da personale qualificato'
Pubblicato: Domenica, 06 Marzo 2022 - redazione attualità-
ROMA (attualità) - Il volontario lancia un appelloilmamilio.itRaccolte scorte alimentari per l'Ucraina a Roma e provincia, un volontario esperto della protezione civile di un paese dei Castelli Romani lancia un messaggio affinchè tutto questo materiale donato non vada a finire male .
" La generosità del popolo italiano è evidente, così come quella dei cittadini di Roma e provincia - dice il volontario M.I. che ha scritto la nota alla nostra redazione - ma bisogna stare attenti che poi tutto questo materiale raccolto, sparpagliato, qui e lì, vada poi gestito bene e non finisca poi scaduto o che venga buttato. Ci sono delle organizzazioni umanitarie specializzate a livello europeo che seguono queste programmazioni di aiuto, con camion, tir, mezzi attrezzati, con bancali e strutture, suddivise e ordinate. Portare di tutto e di più ad ogni raccolta organizzata dalle varie associazioni, dai partiti, parrocchie e gruppi di volontari , è lodevole, ma la raccolta va organizzata in maniera ordinata, e seguita da personale specializzato della protezione civile, croce rossa o altre organizzazioni umanitarie. Che sappiano poi gestire e ordinare il materiale, stoccarlo in bancali, dividerlo per tipo, per farlo poi arrivare a destinazione già pronto all'uso, altrimenti si rischia solo di fare confusione e disperdere il cibo e i beni alimentari donati in maniera non organizzata. In questi giorni ad esempio, personalmente ho assistito alla raccolta di generi alimentari e altro materiale in molte zone, alla rinfusa. Ad esempio nel quartiere Boccea a Roma, l'iniziativa organizzata dalla comunità di Santa Sofia (vedi foto sopra), con migliaia di pacchi, scatole, materiale vario, non differenziato per tipo, portato nel piazzale della parrocchia e fermo li da giorni.
Mi chiedo, se qualcuno poi sarà in grado di usarlo, chi se ne occuperà, non basta mettere a disposizione una vasta area e annunciare di portare il cibo e il materiale in quel posto. Ci vuole una organizzazione governativa, specializzata, gestita da enti e personale qualificato come protezione civile, croce rossa o altre associazioni umanitarie che sappiano gestire queste emergenze e queste raccolte. Altrimenti si rischia di disperdere tutta la raccolta, se fatta in maniera disordinata, questo il mio appello, da esperto volontario, che ho partecipato in varie missioni umanitarie in Italia e all'estero, non stiamo parlando di piccoli paesi del Lazio, ma di una grande nazione, a migliaia di km dall'Italia, le raccolte vanno organizzate in collaborazione con gli enti e le associazioni preposte a questi corridoi umanitari europei che sanno come procedere ".