Albano Laziale | Proroga firmata da Gualtieri per utilizzo discarica di Roncigliano: residenti chiedono aiuto al difensore Civico

Pubblicato: Giovedì, 13 Gennaio 2022 - redazione attualità
ALBANO LAZIALE (attualità)  - La riflessione di un residente
 
ilmamilio.it
Riceviamo e pubblichiamo:
 
"Buongiorno a tutti,

sono una residente di un quartiere adiacente la Discarica di Albano, in zona Roncigliano. 
Apprendo che ieri 11.01.2022  il Sindaco Gualtieri ha firmato la proroga di ulteriori 180 giorni per utilizzo discarica di Albano, ignorando completamente il grave rischio sulla salute a cui ci sta esponendo.
La discarica è stata riaperta con ordinanza urgente, per ripulire Roma, dalle tonnellate di indifferenziato che la capitale d'Italia, ancora nel 2022 butta nei cassonetti. Una cosa inconcepibile; noi residenti della zona, compresa tra i comuni di Ardea e Albano, la differenziata la facciamo da anni, e bene, con percentuali che arrivano al 68-70%.


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Ancor più scandaloso che il nuovo Sindaco di Roma, non ha trovato altra soluzione che continuare ad aggravare l'inquinamento di questi luoghi.
Qui nessuno sembra saperci spiegare, come mai l'emergenza sanitaria di Roma è più importante dell'emergenza sanitaria del nostro territorio; abbiamo chiesto  quindi al difensore civico della regione Lazio e di Città Metropolitana, se ci sono misure che possono mettere in atto o proporre, per proteggere la salute di noi cittadini dell'intera area.

Il diritto alla salute è un diritto fondamentale e inviolabile come riporta la nostra costituzione, per TUTTI, indistintamente, mentre qui, con le scelte che stiamo subendo, sembra che per noi residenti intorno alla discarica, questo valga un po' meno. Riteniamo che il diritto all'ambiente salubre spetta anche a noi e neppure la pubblica amministrazione può sacrificare o comprimere, anche se agisce a tutela specifica della salute pubblica” Una sentenza della cassazione avvalora questo nostro pensiero (Cass.S.U. n. 5172/1979).

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Ci ripetono che Roma rischia un'emergenza sanitaria.

Onestamente non si capisce come l'accumulo di rifiuti in strada possa essere paragonato all'emergenza sanitaria che stiamo vivendo noi, con falde idriche compromesse da sostanze cancerogene e aria irrespirabile. (tutto avvalorato da dati di ArpaLazio e AslRoma6).

il malessere dei cittadini romani costretti a respirare il cattivo odore dei rifiuti, o il disturbo di vedere la la città inondata di sacchetti, non è minimamente paragonabile alla gravità delle risultanze dello studio Eras del 2016 ripubblicato recentemente, alle analisi dei pozzi spia della discarica, che vengono pubblicate mensilmente. Tutte le analisi riportano sforamenti di sostanze cancerogene e pericolose che stanno inquinando l'acqua che usiamo, e l'aria che respiriamo.

i rifiuti che giornalmente vengono conferiti, sono mal stabilizzati e in alcuni casi non conformi quindi fuori legge, come risulta dai verbali pubblicati sul sito del comune di Albano.

Le prime case del quartiere sono a 200 metri dalla discarica, e sprovviste di acquedotto pubblico quindi attingono l'acqua degli stessi pozzi che la discarica sta inquinando, l'aria è irrespirabile, con vapori ed esalazioni che aumentano quando avvengono gli sversamenti dei TIR. Le foto aeree spesso evidenziano il ristagno di percolato, sui teloni che coprono temporaneamente i rifiuti nella discarica, l'area è presa d'assalto dai gabbiani che stazionano in zona in attesa degli scarichi, esponendoci quindi al rischio di infezioni trasmissibili come per esempio la salmonellosi. 

Su Roma, non c'è nessuna evidenza di aumento di malattie o di infezioni dovute ai topi o cinghiali che, eventualmente, circolano a causa dei rifiuti a terra;

C'è invece la certificazione che le zone intorno alle discariche hanno un tasso di ospedalizzazione o incidenza tumorale superiore alla media.acquacita ilmamilioComunita Tuscolana banner ilmamilio

Nella zona intorno alla discarica quasi tutte le famiglie hanno subito un lutto, a causa di tumori o malattie respiratorie.

Per tutti questi motivi abbiamo chiesto un intervento di tutela. Si avverte l'incombente pericolo per residenti e famiglie, di contrarre malattie, o peggio di avere vita breve a causa di patologie gravi, come il tumore.

Ci sentiamo, discriminati, in quanto residenti in zone ai margini, zone periferiche.

Discriminati perché siamo un gruppo più piccolo, rispetto alla popolazione romana. Sentiamo di non avere diritti, neanche quello di respirare liberamente perchè oltre ai miasmi, siamo consapevoli che,  forse,  stiamo inalando gas e sostanze nocive che possono causare malattia e morte.

Sentiamo il peso di far crescere i nostri figli in questi luoghi, mettendo a rischio la loro incolumità. Questo causa stress e un peggioramento della qualità della vita.

Ci sentiamo non difesi, la responsabilità di chiudere definitivamente Roncigliano e di bonificare, sembra non competere a nessuno, e sembra che nessuno debba pagare per quanto causato finora e per quello che succederà nei prossimi anni, quando per gli effetti di questi nuovi sversamenti, si conteranno i nuovi malati di tumore.

Una gestione ottusa e aberrante del territorio, che non tiene minimamente conto del principio comunitario di massima precauzione, (art. 50 e 54 del T.U.E.L.  e art. 217 TUS) che prevede invece di adottare atti preventivi a tutela della salute dei residenti e l’integrità dell’ambiente.

saluti"