ROMA – Un anno fa, il 6 settembre 2020, veniva ucciso a Colleferro Willy Monteiro Duarte. Il 21enne, di origine capoverdiana ma residente a Paliano, in provincia di Frosinone, era arrivato nel paese in provincia di Roma per trascorrere il sabato sera insieme ad alcuni amici quando, nei pressi dei giardinetti di Largo Oberdan, rimase vittima di un brutale pestaggio.
A un anno di distanza dal tragico evento, che ha sconvolto insieme le comunità di Colleferro e di Paliano, sono molti gli appuntamenti che hanno ricordato il giovane.
Il comune di Paliano ha, inoltre, annunciato la pubblicazione di un bando per la realizzazione di un’opera da installare nel parco dedicato al giovane. Ieri, nel Parco del Castello Vecchio a Colleferro, l’inziativa “In Cammino Verso” ha ricordato il ragazzo con un evento. La morte di Willy ha provocato, nel tempo, una forte ondata emotiva nel nostro Paese: sono molti i murales e le opere dedicate al ragazzo in varie parti d’Italia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ottobre del 2020 ha conferito alla memoria giovane anche la Medaglia d’oro al valore civile.
Il sindaco di Colleferro, Pierlugi Sanna, ha ricordato, con un lungo post su Facebook, Willy Monteiro Duarte nel primo anniversario dalla scomparsa. “Un anno. Un anno può essere considerato poco davanti alla storia, allo stesso tempo può sembrare molto nella vita di una persona. Quanto vale un anno per una comunità? Per varie comunità nel nostro caso? È difficile stabilirlo; personalmente mi sembrò più lunga la giornata del 6 settembre 2020 che questo intero anno trascorso eppure sono trascorsi 365 giorni dall’uccisione barbara di Willy. Il tempo appare velocissimo questa volta perché il ricordo è ancora nitido, indelebile direi. Il ricordo di un fatto inumano che ha lasciato a terra una giovane e nobile vita, che ha colpito duramente una famiglia perbene, un fatto col quale le nostre comunità mai avrebbero pensato di doversi confrontare”.
Il post del sindaco di Colleferro prosegue: “Siamo convinti che la giustizia farà il suo corso seguendo la verità ed assegnando ai colpevoli la giusta pena; a noi spetta un compito diverso, simile a quello degli educatori e degli insegnanti che spesso continuano ad esercitare da soli il mestiere prezioso dell’accompagnamento dei giovani alla vita. La diffusione della conoscenza, del rispetto, del dialogo e la lotta culturale contro ogni forma di violenza e di discriminazione sono il nostro compito (come istituzioni e come comunità), lo abbiamo riaffermato anche ieri durante la preziosa iniziativa “In Cammino Verso” organizzata dalle associazioni”.
Sanna conclude: “Siamo vicini, come ogni giorno dell’anno, alla famiglia Monteiro Duarte. Siamo all’opera assieme agli enti locali ed alla Regione, come ogni giorno dell’anno, affinché la memoria collettiva custodisca il sacrificio di Willy attraverso tutti gli strumenti a disposizione: dalla costruzione della piazza bianca, al monumento contro ogni forma di violenza, all’arte muraria, ai premi e concorsi letterari. Siamo certi che le parole giuste per descrivere il nostro stato d’animo non le troveremo mai; le azioni, più che le parole, saranno la nostra testimonianza”.
“A un anno dalla scomparsa il mio pensiero va a Willy, alla sua famiglia e ai suoi amici”. Così il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri, in un post su Facebook. “Un anno fa, all’alba del 6 settembre 2020, nessuno di noi avrebbe mai immaginato la tregedia con la quale ci saremmo dovuti confrontare, come singole persone e come comunità. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che uno dei nostri figli, il nostro Willy, un ragazzo perbene, generoso e pieno di entusiasmo, che si era appena affacciato alla vita, se ne trovasse invece privato, nella maniera più barbara, da dei meschini balordi”.
Il sindaco del paese dove vive la famiglia di WIlly continua: “Ucciso a calci e pugni per non aver guardato dall’altra parte, per aver difeso un amico in difficoltà, per aver scelto la pace alla violenza. La scomparsa di Willy Monteiro Duarte, in questo primo anniversario, impone ancora a tutti noi, nessuno escluso, una riflessione seria su chi siamo e cosa vogliamo dal futuro, per noi e i nostri cari, consapevoli della necessità di dover costruire insieme quelle condizioni educative, culturali e sociali indispensabili per contrastare i drammi e le derive che purtroppo avvelenano il nostro presente, sempre più povero di vera umanità”.
“Oggi, in questa triste occasione – ha continuato Alfieri – mentre attendiamo la doverosa giustizia dei tribunali, il mio pensiero e le mie preghiere sono rivolte a Willy, a mamma Lucia, a papà Armando, a sua sorella Milena, a tutta la sua famiglia, ai suoi amici e a chi gli ha voluto bene. Ricordare è, al tempo stesso, fonte di sofferenza e conforto: soffriamo per il fatto di non poter più vivere determinati momenti, ma sappiamo che tanto più grande è la perdita, tanto più forte è la memoria che ci unisce, come un ponte indistruttibile, a chi non c’è più. Oggi ricordiamo con orgoglio Willy: un ragazzo che già era un uomo, e che col suo esempio ci ha consegnato una grande lezione di coraggio, civiltà e altruismo che sta a noi conservare e tramandare” ha concluso Alfieri.