STORIE | Piazza del Popolo: una magica prospettiva dal cuore egizio

Pubblicato: Domenica, 13 Giugno 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - L'origine del suo nome è incerta, ma la leggenda narra che derivi dal latino populus (pioppo) in quanto proprio sul luogo della piazza vi sorgeva un bosco di pioppi, proprio vicino alla tomba di Nerone

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Piazza del Popolo, spettacolare panorama dall'affaccio del Pincio, “eravamo una sola cosa” cantava Claudio Baglioni, una delle più famose e visitate piazze della capitale.

L'origine del suo nome è incerta, ma la leggenda narra che derivi dal latino populus (pioppo) in quanto proprio sul luogo della piazza vi sorgeva un bosco di pioppi, proprio vicino alla tomba di Nerone. Fu Papa Pasquale II a decidere per la costruzione di una cappella, nel 1099, col nome di Santa Maria del Popolo, la quale si trova all'ingresso della Porta Flaminia. Questa chiesa che ha visto un'edificazione stratificata fino al XVI secolo, ospita numerose opere d'arte, ma anche il monumento funebre del musicista Giovanni Battista Gisleni e la Cappella Cerasi.

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Di fronte alla Porta si elevano maestose due chiese a prima vista gemelle: Santa Maria in Montesanto a sinistra e Santa dei Miracoli, a destra. Esse vennero costruite nel '600 da Papa Alessandro VII. Il progetto iniziale contemplava due chiese simmetriche, ma l'architetto Rainaldi dovette trovare soluzione al fatto che a sinistra vi fosse meno spazio che a destra.

Il problema di capienza venne risolto con una soluzione geometrica: la chiesa di sinistra è ellittica, quella a destra è a piana circolare. Per questa ragione anche le rispettive cupole sono di diversa forma. Eppure, la strategia impiegata nella costruzione fa apparire le due chiese in identiche. L'effetto prospettico è straordinario, costituendo il celebre Tridente di via del Babuino, via del Corso e via di Ripetta completo solo nel XIX secolo.

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Santa Maria in Montesano è detta anche Chiesa degli Artisti perché negli anni '50 ospita una funzione eucaristica in cui sono presenti intellettuali ed esponenti del mondo dell'arte. Spesso qui vengono celebrate le esequie di personaggi noti e amati dal pubblico. Le fontane a muro, ritraggono la dea Roma con ai suoi lati le personificazioni del Tevere e dell'Aniene (dalla parte del Pincio), mentre quella in direzione del Tevere rappresenta il dio Nettuno affiancato da due tritoni.

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La fontana al centro con i quattro leoni è in stile egizio, realizzata da Giuseppe Valadier nel 1823, nel rispetto dell'antichissimo Obelisco Flaminio, uno dei tredici obelischi antichi di Roma, alto 25,90 metri, realizzato in parte nel 1300 a.C. e portato nel 10 a.C. A Roma per mare.

Foto tratta dal sito www.italiadascoprire.net

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