Governo | Ecco l'assegno unico figli da luglio 2021: a chi spetta
Pubblicato: Sabato, 05 Giugno 2021 - redazione attualitàVia libera del governo Draghi all'Assegno unico, che consente di renderlo valido da luglio a dicembre 2021 per chi non goda già di assegni familiari e con un Isee che non dovrebbe superare il tetto dei 50mila euro.
Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all'assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se: è iscritto all’università; è un tirocinante; è iscritto a un corso professionale; svolge il servizio civile; svolge un lavoro a basso reddito.
L'assegno unico familiare consiste in un assegno mensile a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Inoltre, l’assegno ha un valore massimo di 250 euro, in base all'Isee, ed è composto da un valore fisso e uno variabile al variare del reddito complessivo della famiglia.
Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza.
Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all'assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:
- è iscritto all’università; è un tirocinante; è iscritto a un corso professionale; svolge il servizio civile; svolge un lavoro a basso reddito.
L'assegno -come credito di imposta o accredito mensile- ingloberà le agevolazioni attualmente esistenti e sarà legato all'Isee. Secondo lo scenario prospettato l'80% delle famiglie italiane prenderebbe 161 euro al mese per ogni figlio minore e 97 per ogni figlio under 21. Il calcolo è legato alla considerazione secondo cui 8 famiglie su 10 hanno un'Isee sotto i 30 mila euro. L'importo dell'assegno diminuisce se si alza l'Isee: per un Isee sopra i 52mila euro, il contributo scende a 67 euro mensili per i figli minori e a 40 euro per i figli maggiorenni ma di età inferiore ai 21 anni. Il quadro favorirebbe autonomi e incapienti, categorie oggi escluse dagli assegni famigliari. Risulterebbero sfavoriti i lavoratori dipendenti: 1,35 milioni di famiglie perderebbero in media 381 euro all'anno. Per tamponare questa disparità, si sottolinea, occorrono 800 milioni in più all'anno.