Asl Rm 6 e Comitati Croce Rossa di Velletri, Appia, 'Tusculum' e Anzio Nettuno: Protocollo d'intesa per personale negli hub vaccinali
Pubblicato: Mercoledì, 26 Maggio 2021 - redazione attualitàFRASCATI (attualità) - I gruppi croce Rossa dei Castelli romani protagonisti
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Si è svolto ieri 25 maggio alle ore 16.30 presso l’Aula Magna della Sede legale della Asl Roma 6 l’incontro tra la direzione aziendale e i quattro Comitati Territoriali CRI (Cri Tusculum, Cri Comuni dell'Appia, Cri Velletri e Anzio Nettuno) la cui competenza territoriale si estende ai quattro presidi ospedalieri di Frascati, Ariccia, Velletri e Anzio-Nettuno.
Durante l’incontro, alla presenza del direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, del direttore sanitario Roberto Corsi e del presidente della CRI Lazio Adriano De Nardis, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa (nell’ambito del tavolo misto di partecipazione degli enti del terzo settore) volto a favorire la presenza di personale volontario della Croce Rossa Italiana presso gli HUB vaccinali dell’Asl Roma 6 per supportare il personale dell’Accoglienza.
Presenti anche i presidenti dei quattro comitati:
CRI Tusculum Mario Lepore
CRI Comuni dell'Appia Enzo Scascitelli
CRI Velletri Roberta Bianchini
CRI Anzio-Nettuno Di Gregorio Anna Maria
"Fino ad oggi l’accoglienza è stata gestita con la massima disponibilità da tutte le figure professionali aziendali, ma sara’ necessario continuare questa attività ancora per lunghi mesi- ha detto il dott. Corsi - In quest’ottica la collaborazione con CRI e’ per noi una grande ricchezza, un percorso rispettoso dei ruoli e delle esigenze che si vivono all’interno dei nostri centri vaccinali.”
“Sentiamo forte il desiderio di spenderci per le nostre comunità e la possibilità di garantire la nostra presenza nella campagna vaccinale al fianco della ASL Roma6 ci onora - ha ribadito Adriano De Nardis - abbiamo lanciato qualche giorno fa il video della Croce Rossa del Lazio a supporto della campagna vaccinale, ciascuno può fare qualcosa e insieme siamo inarrestabili. Vogliamo esserci per tornare ‘liberi di respirare’.”
In conclusione, prima di siglare il protocollo d’intesa, è intervenuto il direttore generale Narciso Mostarda:
“Stiamo ratificando una cosa che non è scritta ma accade in questo paese da più di 100 anni, abbiamo necessità di rendere visibile a tutti che c’è il mondo delle professioni e il mondo del volontariato che in questo paese ha un valore grandissimo. Mi piacerebbe che questo mondo, di cui siete parte pregiatissima, nella pianificazione dei servizi abbia un ruolo decisivo, stabile. La sanità da dicembre del 2019 non può essere più la stessa. Non si può tornare alla sanità di ieri perché non era in una condizione ottimale, la pandemia ha scoperto forti debolezze sul sistema. Ed oggi siamo diventati più forti di prima nella gestione emergenziale. Dobbiamo puntare ad una sanità territoriale. E il primo punto centrale siete voi ...persone che stanno vicino alle persone. Solo per ultimo dovrebbero arrivare gli ospedali. Dobbiamo pensare insieme ad un’altra sanità".
"Quello che oggi è frutto di passione e amore per gli altri - ha concluso - deve diventare progetto permanente, senza perdere queste due caratteristiche che fanno la differenza. L’accoglienza é sempre il primo pezzo di un progetto di cura. La cura comincia con l’ascolto e l’accoglienza. Progettiamo insieme e con coraggio”.
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