Marino, Forgetta (Lega): “Su mozione omotransfobia teatrino della maggioranza”
Pubblicato: Lunedì, 10 Agosto 2020 - Redazione politicailmamilio.it - nota stampa
Dal coordinatore della Lega – Città di Marino, Maurizio Forgetta, riceviamo e pubblichiamo.
“La Lega - Città di Marino ribadisce la sua contrarietà al ddl Zan, un disegno di legge che rischia di rivelarsi una vera e propria bomba antidemocratica che potrebbe andare a minare la libertà di espressione di tutte quelle persone che non condividono i canoni dell'ideologia gender che l'ha ispirato.
Constatiamo nei fatti di cronaca locale di questi giorni che la pentastellata amministrazione della Città di Marino, forse in un goffo tentativo di distrarre l'opinione pubblica dalle sue innumerevoli inefficienze e dal suo brancolare nel buio senza nemmeno più un percorso politico ben definito da seguire, mostra la volontà di garantirsi tutti i vantaggi politici che derivano dall'essere accomodanti e acritici verso quello che oggi può essere definito "politicamente corretto".
Nella discussione riguardante la mozione presentata dai consiglieri di opposizione di centrodestra in consiglio comunale, avente come obbiettivo quello di impegnare la giunta ed il sindaco ad esprimere contrarietà al predetto disegno di legge, abbiamo assistito ad un vero e proprio teatrino con contorni al limite del ridicolo di finto stupore e di finta indignazione per quello che era scritto proprio sulla mozione in oggetto, durante gli interventi degli esponenti di maggioranza infatti non sono mancati i soliti slogan che sono ormai un ritornello, come "vi sentivo e se avessi chiuso gli occhi avrei detto: sono nel ventennio", o insinuazioni rivolte agli esponenti di opposizione accusati dalla maggioranza di essere favorevoli alle discriminazioni fondate sulla sessualità, o dei titoli di comunicati divulgati sui social dove si afferma che i consiglieri firmatari della mozione siano contro l'eguaglianza di genere. Spicca fra tutti gli interventi della maggioranza la "pontificata" conclusiva del sindaco Carlo Colizza che ha affermato: "non diventiamo strumenti di chi perde le battaglie parlamentari e poi cerca di trovarle nei consigli comunali", ebbene ci preme ricordare al primo cittadino, che i primi ad usare il consiglio comunale per uno scopo affine sono stati proprio i componenti della maggioranza che lo sostiene, quando a meno di una settimana dalle elezioni politiche del 2018, è stato approvato il "reddito di cittadinanza locale", nonostante la stessa misura fosse stata bocciata in parlamento durante la diciassettesima legislatura. Tutto ciò ci fa sorgere il dubbio che la maggioranza, presa dall'inscenare questa battaglia ai mulini a vento contro presunti omofobi, misogini (contando anche il fatto che tra le firme della mozione ci fossero anche quelle di due consiglieri donna) e retrogradi non si sia neanche presa la briga di leggere la mozione oggetto del dibattito, dove veniva specificato tra le considerazioni che "ogni persona umana, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, merita sempre di essere tutelata e rispettata;" , "già oggi in Italia sono presenti norme che tutelano la dignità e il decoro delle persone e la loro integrità fisica e psicologica, quali ad esempio l’art. 595 del codice penale (diffamazione), l’art. 612 cp (minaccia), l’art. 581 cp (percosse), l’art. 582 cp (lesioni personali), l’art. 594 cp (ingiuria);", "l’aggravante dei motivi abietti o futili è già stata applicata più volte per episodi di aggressioni ai danni di persone omosessuali", e "anche le persone con orientamento omosessuale sono, pertanto, ampiamente tutelate dalla normativa vigente che ne protegge onore, decoro, integrità fisica e psicologica;".
Tutto questo finto buonismo per noi si traduce solo con altra propaganda elettorale per l'imminente campagna, usando degli specchietti "sempreverde" come quello della lotta all' "oscurantismo" della destra ed alla sua presunta volontà di generare discriminazione ed odio. Secondo noi i veri antidemocratici sono proprio coloro che dietro finte buone intenzioni non permettono agli altri di esprimere opinioni se diverse dalle proprie, e sono disposti ad avallare e a difendere strenuamente provvedimenti come il ddl Zan solo per fini di mero tornaconto elettorale”.