Le 5 cose assolutamente da non perdere nell’Abbazia di San Nilo
Pubblicato: Domenica, 12 Luglio 2020 - F.S.GROTTAFERRATA (attualità) - Un luogo di bellezza straordinaria e di importanza storico-artistico-religiosa capitale
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Una buona idea per fuggire dal caldo romano nel weekend è sicuramente una visita al monastero di Santa Maria di Grottaferrata, chiamato anche Abbazia greca di San Nilo. Il monastero, fondato nel 1004 da un gruppo di monaci dell’Italia meridionale, è l’ultimo dei numerosi monasteri bizantini risalenti al medioevo e sparsi in tutto il Sud della penisola. Fondato prima dello scisma del 1054 tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa, conserva ancora oggi il rito Bizantino-Greco e la tradizione monastica delle origini. Pur essendo da sempre fedele alla Chiesa di Roma e dipendendo direttamente, come enclave extra diocesi, dal Papa.
All’interno delle possenti mura costruite in età rinascimentale, il monastero custodisce una ricca eredità artistica, culturale e spirituale accumulata in oltre mille anni di storia. Vediamo 5 delle attrazioni da non perdere con la ripresa delle visite guidate:
La Chiesa di Santa Maria
Dedicata alla Vergine e consacrata nel 1024, la chiesa vanta un connubio di stili risalenti a vari periodi storici. All’esterno, l’architettura è in stile romano-gotico come il campanile a destra della struttura. All’interno è possibile ammirare una rappresentazione della Pentecoste in un affresco del tredicesimo secolo, l’iconostasi in marmi pregiati e bronzo dorato di età barocca, l’altare della liturgia bizantina e molte altre opere medievali e rinascimentali.
La Cappella Farnesiana
All’interno della chiesa, sulla navata destra, si può ammirare la cappella dedicata a San Nilo e San Bartolomeo, fondatori dell’Abbazia. La cappella, completata nel 1610, fu realizzata dal Domenichino ed è considerata il capolavoro giovanile dell’artista bolognese.
La crypta ferrata
Struttura risalente a un periodo persino antecedente alla fondazione del monastero. Secondo la leggenda, San Nilo, durante un lungo pellegrinaggio, si fermò a pregare davanti alla cripta. In quel momento, si racconta che il Santo vide la Vergine Maria, che gli disse di erigere in quel punto una chiesa ad essa dedicata. La città di Grottaferrata prende il nome proprio da questa famosa cripta ancora visitabile e situata al di sotto della chiesa.
Il Museo Nazionale
L’attività di questo museo risale al 1874, quando venne dichiarato Monumento Nazionale. Al suo interno ci si immerge in una raccolta storico-archeologica formatasi attraverso i secoli e custodita con cura dai monaci basiliani.
Il Laboratorio di Restauro del Libro Antico
Nata nel 1931 e ancora in attività, è la prima istituzione italiana a carattere scientifico nel campo della conservazione dei testi antichi. Grazie alla tradizione millenaria dello scriptorum dell’Abbazia, è stato possibile far giungere ai giorni nostri opere di grande rilevanza storico culturale, come il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.