"L'azienda in cui lavoro, insensibile all'emergenza coronavirus"
Pubblicato: Giovedì, 12 Marzo 2020 - redazione attualitàilmamilio.it
Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentilissima redazione vorrei raccontarvi la mia disarmante situazione.
Malgrado i timori, malgrado la pandemia, malgrado il rischio del collasso sanitario, malgrado i decreti, qualcuno è ancora irresponsabile a livelli estremi.
Appena uscito il decreto che suggeriva alle aziende di attivare lo smart working e/o concedere le ferie, io ed i miei colleghi ci siamo subito attivati per fare in modo che, tra computer portatili aziendali e personali, l’azienda potesse assicurare la continuità del lavoro per i clienti. Abbiamo sede a Roma, nella periferia sud-est, e siamo una società di servizi.
L’azienda ha risposto, semplicemente, con un senso di responsabilità che ha dell’assurdo.
Inizialmente hanno negato sia lo smart working che le ferie. Poi hanno pensato che potesse essere l’occasione per scalare a tutti le ferie in modo da non poterle utilizzare in agosto. Infine hanno realizzato però che, mettendo tutti in ferie, l’azienda avrebbe subito un devastante blocco del lavoro.
Da qui l’aggravante: hanno deciso di alternare presenza in ufficio, smart working (solo per alcuni selezionati da loro) e ferie. Io, ad esempio, mi trovo nella sciagurata situazione di dovermi recare due giorni in ufficio, poi due giorni di ferie ed un altro giorno di permessi orari. Il modo migliore, insomma, per portare il virus ovunque e soprattutto nella mia casa.
Hanno condito tutte queste decisioni con mail minatorie nelle quali intimano tutto il personale ad allinearsi o a cercare un altro lavoro. In queste mail si parla di dispositivi di protezione, invece ad oggi (12/03/2020) non abbiamo dispenser, mascherine o altro e l’ufficio non viene mai sanificato.
In ufficio siamo diversi dipendenti ed ognuno ha una sua storia e parenti da tutelare: madre anziana, padre paziente oncologico, moglie incinta, figlia nata da meno di 20 giorni, figlio asmatico e via dicendo. C’è un’aria di terrore tra la paura di ammalarsi, far ammalare i nostri cari e perdere il lavoro. Alcuni colleghi hanno avuto anche delle crisi di pianto.
« Non credo nello smart working »
« Siete solo degli irriconoscenti, dovete tutti fare uno sforzo ora »
« Vedere l’ufficio vuoto è brutto »
« State esagerando, basta che non vi tocchiate »
Preferirei rimanere nell’anonimato, ma nella giornata di domani intendo rivolgermi ai carabinieri per questa situazione in quanto mi è stato imposto di rientrare dalle ferie (autorizzate) che avevo regolarmente chiesto".