GROTTAFERRATA (politica) – Recentemente sono stati oggetto di un duro attacco da parte di Claudio Bracci. Non hanno incarichi ufficiali, ma circolano nel Palazzo comunale. Chi sono?

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Chi sono i ‘quasi delegati’, o presunti tali, che si aggirerebbero con grande scioltezza nei corridoi di Palazzo Grutter e Palazzo Consoli? Dopo le accuse lanciate la scorsa settimana da Claudio Bracci, ex appartenente alla lista civica di maggioranza 'Prima Grottaferrata' (LEGGI l'articolo), la domanda è rimasta sospesa nell'ambito politico cittadino.

Premessa: ognuno è libero di andare al Municipio e se ha delle legittime richieste da fare è giusto che faccia le sue proposte o risolva i suoi problemi. Meno normale è se la sua frequenza è assidua, costante. Nei corridoi o negli uffici. La vicenda circola nella politica grottaferratese da un mese. Il vocìo si è fatto concreto, qualche giorno fa, come detto, dopo che il Bracci stesso ha chiaramente indicato un’anomalia, mossa su quelle persone (lo ha scritto nero su bianco, ostentando una certa sicurezza delle sua versione) “che già girano per i corridoi del Comune di Grottaferrata con le cartelline in mano, come padroni del mondo o salvatori della patria, senza averne diritto e legittimità, gli stessi che fanno un doppio lavoro o sono in pensione e che nelle riunioni paventavano rimborsi ed altro per gli eventuali incarichi da assumere”.Ma di questo – continua il Bracci - cosa ne pensa il sindaco e la segretaria comunale, oltre i consiglieri di maggioranza e minoranza: è lecito occupare uffici, ricevere persone o trattare di lavoro o presentarsi come delegati, incarico mai ricevuto e che non possono ricevere? Tutti li vedono, li salutano, ci parlano, ma nessuno si domanda di quale autorità siano in possesso per occupare queste stanze”.

Una dichiarazione senza mezze misure che nessuno, nello specifico, fino ad oggi ha smentito. Perché? D’altronde si sa che ogni Giunta, specie in anni recenti, ha avuto sempre a che fare con determinati soggetti che, senza avere incarichi (o millantandoli), frequentano le stanze del Municipio solo per aver sostenuto la coalizione durante il periodo elettorale o per vincolo di amicizia con questo o quel consigliere o esponente della Giunta. Buon per loro, ma non è normale.

Allora riassumiamo i quesiti: chi sono i ‘cartellinari’, i ‘delegati fittizi’? Esistono? E se esistono, per quale motivo usano frequentare uffici che al massimo dovrebbero essere alla portata degli eletti, degli Assessori o dei delegati ufficiali? Sono state distribuite delle nuove deleghe senza essere state ufficialmente comunicate ai cittadini, sul portale istituzionale o alla stampa (solo a quel punto la libera circolazione sarebbe legittima)?

In tutta questa vicenda non c’è scandalo o reato. La domanda sorge spontanea – come avrebbe detto Lubrano - solo per chiarire quanta differenza passa tra un semplice cittadino che deve fare la trafila per un appuntamento ed un altro residente (perché di quello si tratta) che invece si sveglia la mattina e va a Palazzo Consoli perché insignito di un privilegio che ad altri non è consentito.

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