CIAMPINO (cronaca) – Nuovamente a fuoco rifiuti e materiale tossico

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Ieri sera la zona del campo nomadi de ‘La Barbuta’ ha preso nuovamente fuoco. Un incendio, come tanti ne sono accaduti in questi anni, che ha alzato una grande nube nera. Al rogo rifiuti e, probabilmente, materiale tossico. L’ennesima sgradita sorpresa per una comunità che tutte le volte si indigna, giustamente, e non può che assistere ad illegalità che si è fatta abitudine. A nulla valgono i convegni, le tavole rotonde, le proteste. A poco valgono i controlli, se è vero che ogni volta le forze preposte all'intervento sono costrette ad agire quando ormai l’irreparabile è accaduto.

La zona, come noto, è al centro di uno smaltimento di immondizia che produce vere e proprie discariche illegali in cui è possibile trovare di tutto. Ditte e privati cittadini sversano in questi luoghi di confine, in queste zone franche, materiali che altrimenti avrebbero un costo di bonifica. I danni per l’ambiente e la salute, da anni, è sotto gli di tutti. Su questo meccanismo sono state prodotte inchieste giornalistiche, documentari, servizi televisivi. Ancora nulla di concreto è accaduto per spezzare la trama.

Secondo le prospettive annunciate dal Campidoglio nel corso dell'estate ‘La Barbuta’ dovrebbe chiudere entro due anni, forse tre. E la domanda che circola è sempre la stessa: “E intanto? Quanta diossina saremo costretti a respirare?”. Nella speranza che il piano faccia realmente il suo corso e che i tempi siano rispettati, c’è anche chi chiede che invece la zona venga liberata subito, prima di altri roghi e di altre preoccupazioni per una comunità di migliaia di persone costretta a convivere con una qualità della vita sotto costante attacco.

(foto tratta dal gruppo Facebook 'Ciampino parola ai cittadini")