MONTEROTONDO (cronaca) - Azione del Comando provinciale dei Carabinieri

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Aveva trasformato la sua proprietà, alle porte di Roma, in una filiera vivaistica per la coltivazione di marijuana con tanto di semenzai o serre per le piantine più giovani, colture in vaso, colture in campo, rinvasi e travasi. I capillari controlli dei Carabinieri di questi giorni per l’emergenza incendi hanno consentito di sorprendere il proprietario, un 41enne romano, che è stato arrestato, mentre irrigava parte delle circa 1500 piante di canapa indiana che coltivava all’interno di un terreno agricolo, sito poco fuori dal centro abitato di Palombara Sabina.

Nello specifico, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Monterotondo hanno arrestato hanno sequestrato circa 800 piante di canapa indiana in stato di infiorescenza e dell’altezza di oltre un metro, mentre all’interno di un vicino casolare, di pertinenza del medesimo fondo agricolo, altre circa 700 piantine, sempre di canapa indiana, alcune appena  germogliate, altre pronte per essere trapiantate all’esterno, altre già in essiccazione. Il casolare ospitava il semenzaio e la serra alimentata da 18 lampade alogene, da un complesso sistema di areazione e di irrigazione. Recuperati anche 16 kg di foglie di canapa indiana, già essiccate, e numeroso materiale per il confezionamento della marijuana, tra cui una pressa manuale ed un termo-essiccatore elettronico con 2 centrifughe. Le piante, estirpate, sono state sequestrate per gli opportuni esami chimici. L’arrestato è stato sottoposto al regime dei domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’A.G. di Tivoli.

 

FRASCATI (politica) - Il sindaco che ha difficoltà a chiudere la sua Giunta ha comunque un Consiglio quasi interamente dalla sua parte. Per il momento

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La "große Koalition" è già alle spalle perché il nemico è vinto, è scappato, è battuto e dietro la collina non c'è più nessuno. Neanche i 5 stelle che per bocca di Lucia Santoro si affrettano a rivendicare la propria autonomia ma per mano di Emanuele Dessì disegnano l'Amministrazione insieme a Roberto Mastrosanti.

Mentre dunque arrivano esplicite conferme alla presenza nella Giunta che Mastrosanti sta formando e che dovrebbe essere annunciata proprio oggi di Claudio Gori (che appare già uno pseudo sindaco ombra) e di Emanuela Bruni (una con un curriculum di 10 pagine, si dice), secondo quanto anticipato ieri sera da ilmamilio.it (LEGGI l'articolo), lo stesso sindaco è già impegnato ad allargare la propria maggioranza consiliare per superare eventuali imbarazzi creati dalla stessa vastità di una coalizione che, come anticipato ancora dalla nostra testata nei giorni scorsi (e goffamente e poco dignitosamente copiato da altri), vede già i 10 consiglieri della nuova inesperta maggioranza divisi, più o meno nettamente, in due grupponi (LEGGI l'articolo del 10 luglio). Da una parte quelli di Posa-Gori, dall'altra i fedelissimi del sindaco, nella riproposizione di quanto era accaduto già fino a fine marzo, quando il gruppo di Mario Gori e Franco Posa era determinato a correre da solo per Palazzo Marconi. Prima dell'accordo.

Per arrivare alla fase 2, ovvero la "große Verwaltung" (grande Amministrazione), Roberto Mastrosanti - per tramite di alcuni ben individuati pezzi da 90 della sua squadra - ha già di fatto portato dentro i 5 stelle. Era chiaro dai mesi scorsi quando in particolare l'ex consigliere Emanuele Dessì (oggi privo di incarichi istituzionali o dirigenziali) aveva più volte espresso la propria simpatia per la coalizione di Mastrosanti e, di contro, diversi esponenti dello stesso Mastrosanti avevano ricambiato l'endorsment. Da Franco D'Uffizi a Roberto Gherardi De Candei. Questa è storia vecchia.

Un asse, quello tra Mastrosanti e Dessì che porterebbe nei prossimi mesi alla guida della Azienda Speciale Sts, una volta dimessosi operativamente il direttore generale Paride Pizzi, il direttore generale della multiservizi di Marino Walter  Bravetti. Vecchia conoscenza frascatana.

Mentre dunque Dessì fa di tutto per farsi vedere al fianco di Mastrosanti ed ai suoi alfieri (al bar, a Palazzo Marconi, ovunque), Lucia Santoro - unico consigliere comunale pentastellato - ieri sera in una civile discussione politica su Facebook ha precisato quanto segue: "Io sono stata eletta nelle fila del Movimento 5 Stelle e non nella coalizione di Mastrosanti, pertanto sarò un consigliere di opposizione a tutti gli effetti. La nostra azione in seno al consiglio comunale non avrà nulla di ibrido: saremo pronti a collaborare per il bene della cittadinanza sui temi che ci hanno sempre contraddistinto, qualora trovassimo reale disponibilità di confronto da parte dell’Amministrazione. Al contempo non verrà mai meno la nostra azione di controllo inflessibile e determinato sull’operato del nuovo governo, affinché l’interesse della collettività sia sempre tutelato e messo al primo posto. Questa è sempre stata la nostra posizione, ribadita e ripetuta numerose volte sia tramite comunicati ufficiali sulla nostra pagina Movimento 5 Stelle Frascati, che per mezzo di post sul mio profilo personale".

Di fatto già così oggi la maggioranza di Mastrosanti conta 11 consiglieri su 16. Ma andiamo oltre.

Gli altri due nomi su quali puntano senza mezzi termini quelli del sindaco sono Gianluca Travaglini (che con Mastrosanti stava nel 2014 restando fregato per poco e che quest'anno ha saggiamente cambiato sponda, sbagliando di nuovo...) e Giuseppe Privitera. Il primo difficilmente alzerà barricate contro gli ex amici (da una parte dei quali viene però considerato un traditore, e questo è particolare non trascurabile), il secondo dopo aver amoreggiato - dal referendum Costituzionale in poi - col Partito democratico proprio col Pd sarebbe in rottura.

Insomma: da 11 si sale velocemente a 13.

Restano per il momento fuori da queste logiche Lello Pagnozzi, Francesca Sbardella e Mirko Fiasco. Vale a dire 3 consiglieri per 3 gruppi autonomi. Pagnozzi, che pare determinato a rispettare il suo mandato da consigliere comunale, sembra non voler aver più niente a che fare col Partito democratico che pure proprio delle sue possibili dimissioni trarrebbe vantaggio con l'ingresso Matteo Filipponi. Il Pd, rappresentato dalla Sbardella si ritroverà quindi a tentare di fare opposizione insieme a Fiasco: mission impossible, soprattutto con le elezioni Regionali dietro l'angolo.

Con almeno 13 consiglieri su 16, insomma, almeno in partenza e prima degli inevitabili mal di pancia, Mastrosanti Giunta zoppa o meno partirà blindato.

FRASCATI (attualità) - I residenti: "Ci staccano l'acqua prima del previsto e ce la ridanno ore ed ore dopo l'orario di fine turnazione"

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A via del Frantoio romano, nella parte bassa di Frascati, permangono notevoli difficoltà di approvvigionamento idrico. I residenti lamentano distacchi ripetuti e continuati ben oltre le previste fasce orarie di "turnazione" imposte da Acea per razionare l'acqua.

"Purtroppo - dice uno dei residenti - ci staccano l'acqua prima dell'orario e ce la ridanno molte ore dopo. Ieri ad esempio è tornata alle 11 quando avrebbe dovuto tornare alle 6".

Una zona particolarmente in sofferenza. "Senza contare che tutto il comprensodio è stato già costretto ad installare cisterne e relative pompe per portare acqua ai pian alti visto che Acea dichiarò di non avere fondi per adattare le condutture e garantire le portate necessarie. E così noi da tempo paghiamo oltre alla bolletta dell'acqua anche quella, salata, dell'energia elettrica che serve per le pompe".

A disagio insomma si aggiunge disagio.

 

FRASCATI (politica) - Il sindaco entro poche ore deve formalizzare la sua squadra di Governo: le idee sono ancora confuse ma bisogna partire. La fedelissima Susanna Nicolodi come seconda donna?

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Sei mesi di rincorsa ed una Giunta che è in alto mare. Talmente alto, il mare, che secondo indiscrezioni, Roberto Mastrosanti sarebbe pronto - perché proprio deve farlo, verosimilmente entro domani - a partire con una Giunta zoppa, ovvero mancante di uno o addirittura due nomi.

Possibile?

Possibile che una coalizione partita in pompa magna addirittura lo scorso 8 aprile (dopo mesi di preparazione, accordi, cene e strette di mano, LEGGI l'articolo), non sia stata in grado strada facendo, mano mano che la sensazione di farcela diventava più forte, di individuare una possibile squadra di Governo?

Sta di fatto che, a quanto si apprende, oggi - dopo lo strappo dello scorso fine settimana - il sindaco Roberto Mastrosanti ha in mano appena un paio di nomi. Quello del pluricitato Claudio Gori e quello, già fatto nei giorni scorsi, di una Emanuela Bruni che - passata dalla coalizione del Pd 2014 a quella di Mastrosanti 2017 - in questi giorni viene data per particolarmente attiva. Per lei Mastrosanti potrebbe aver pronta la delega alla Cultura (per la quale si era speso molto l'ex sindaco Franco Posa) o in alternativa quella ai Servizi sociali. Delega quest'ultima che il sindaco vuole dare ad una donna per quanto da molte parti sia stato fatto e con forza il nome di Stefano Di Tommaso. Ma la mannaia che cade sopra "quelli che hanno già amministrato" ha fatto secco l'ex sindaco.

Possibile dunque che, anche per rispettare le quote rosa, Mastrosanti entro 24 ore comunichi una Giunta che comprenda Claudio Gori, la citata Emanuela Bruni e magari Susanna Nicolodi, sua candidata consigliera comunale in "Coalizione civica Frascati" (85 voti) e già in questi ultimi anni coordinatrice di vari gruppi politici andata e ritorno da Mastrosanti passando per Progetto Frascati di Adotti.

Di altri nomi in anticipazione non se ne scorgono. Certo è che però dopo la svolta dell'ultimo week-end, quando il sindaco ha deciso di prendere in mano la sua Giunta (lasciando molti a bocca aperta e storta), tutto è possibile.

Anche qualche nome di quelli che proprio non t'aspetti.

 

Nella foto in alto (proprietà de ilmamilio.it) Emanuela Bruni, Valina Geropanta, Claudio Gori e Roberto Mastrosanti il giorno della presentazione, l'8 aprile scorso

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