CASTEL GANDOLFO (eventi) - Un importante anniversario che è stato festeggiato con una Santa Messa nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova
 
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Le Ambasciate presso la Santa Sede questa mattina si sono ritrovate a Castel Gandolfo per celebrare qui, circondati dalla storia, i 20 anni dall'ingresso di Polonia, Ungheria, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Cipro e Malta nell'Unione Europea.
 
Un importante anniversario che è stato festeggiato con una Santa Messa nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da S.E.R. Mons. Paul Richard Gallagher ed erano presenti anche Mons. Vincenzo Viva, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano e il Parroco Don Tadeusz Rozmus.
A sottolineare il carattere internazionale e la solennità del momento in onore dello "storico quinto allargamento dell'Ue attorno ai principi e valori comuni" e di quello che fu "l'evento storico politico di grande rilevanza", durante la Santa Messa è stata letta la preghiera dei fedeli nelle diverse lingue: italiano, greco, lettone, polacco, slovacco, sloveno e ungherese.
 
Tra le molte delegazioni vi erano, su delega del Sindaco Alberto De Angelis, anche gli Assessori Tiziano Mariani, Francesca Barbacci Ambrogi e il Consigliere Tiziano Nutile del Comune di Castel Gandolfo, il Direttore delle Ville Pontifice Andrea Tamburelli, il Maggiore Davide Acquaviva, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, il Maresciallo Maggiore Perrino, Comandante Stazione dei Carabinieri di Castel Gandolfo, il Luogotenente Nicotra Salvatore, Comandante Stazione Castel Gandolfo Ville Pontificie e il Luogotenente D'Alesio.
 
Al termine della Celebrazione della Santa Messa, le delegazioni sono state ricevute a Palazzo Pontificio per il benvenuto da parte della Direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, e dal Direttore delle Ville Andrea Tamburelli, nel Cortile d’Onore e la visita negli ambienti dell’appartamento privato del Santo Padre, della Galleria dei Pontefici e delle sale espositive allestite dai Musei Vaticani.

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ROMA (attualità) - Lo sgrosso impone un utilizzo di dispositivi professionali che non tutti sanno usare

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Nelle aziende la pulizia diventa importante per la buona tenuta dei macchinari, dei locali e per la sicurezza sul lavoro. Gli ambienti sporchi sono disorganizzati e avendo la presenza di macchinari e/o dipendenti, aumentano i pericoli di incidenti.

Un’azienda che ha delle pavimentazioni scivolose, sporche e viscide, non garantisce una buona superfice stabile. Un operaio potrebbe facilmente scivolare mentre è in orario lavorativo e ferirsi. La presenza di macchinari che perdono olio o che sono ricoperti di polveri diventa più difficile da controllare.

Mentre nelle aziende che forniscono solo uno stoccaggio di merci oppure di consegna, anche qui troviamo problemi che derivano dalla carenza di pulizia.

La sicurezza sul lavoro impone che i luoghi lavorativi siano puliti per impedire lo sviluppo di malattie professionali negli operai che vi lavorano. Unitamente ci deve essere una buona gestione degli spazi per riuscire a garantire prodotti di ottima qualità.

SGROSSATURA E RIPORTO A NUOVO

Le pulizie di sgrosso non sono una prerogativa esclusiva delle ditte che si occupano solo delle pulizie industriali oppure aziendali. Esse sono utili per recuperare stabili abbandonati o per gli uffici, piccole botteghe artigianali e via dicendo.

Tuttavia è vero che sono un intervento tra i più richiesti per le Pulizie per aziende. Infatti è qui che è possibile trovare più problematiche che riguardano la sporcizia solida dettata da macchinari o da materiali che si utilizzano al suo interno.

Lo sgrosso impone un utilizzo di dispositivi professionali che non tutti sanno usare. Per esempio le lucidatrici o le raschiatrici, come aspirapolveri potenti e idropulitrici a vapore che sono industriali. Tramite questi dispositivi è possibile riportano a nuovo le superfici strutturali e perfino dei macchinari.

I pavimenti che sono ormai sporchi di grassi dei macchinari, viscidi a causa di elementi chimici o solventi, come macchie di muffa o di altri batteri, non si puliscono solo con straccio e scopa. Occorre usare il vapore ad alta temperatura che sciolga la più piccola particella di sporcizia. Esso riesce a penetrare in profondità e quindi a sgrassare in modo profondo. C’è poi il recupero delle acque sporche per passare all’uso delle lucidatrici. Il pavimento, in poche ore, torna letteralmente nuovo, brillante, ottimamente pulito. Perfino i cattivi odori vengono del tutto eliminati.

Pulizia rivestimenti, vetri e polveri

Le aziende debbono presentarsi pulite perché i clienti possano valutare immediatamente quale sia la reale professionalità che propongono. L’eliminazione di cattivi odori dipende dalle pulizie che sono eseguite con dispositivi ad alta temperatura oppure idropulitrici e detersivi industriali.

Nelle ditte che sono specializzate in tali interventi è possibile avere una buona lucidatura dei vetri, dei rivestimenti alle pareti oppure alle pareti stesse se esse hanno vernici idrorepellenti fino a togliere le polveri. Quest’ultime si annidano ovunque è per toglierle si debbono unire prima interventi con aspirapolveri potenti e poi manuali.

Non tutto è facile da pulire, ma un professionista sa come intervenire rapidamente ed in modo approfondito. Una pulizia totale richiede un intervento di una squadra che appunto vada affondo, magari completando il suo operato con una sanificazione. Mentre per la tenuta si possono fare interventi settimanali per evitare che ci siano sporcizie in grandi quantità.

Foto da Pixabay. 

trasloco ilmamilioROMA (attualità) - Quando il tempo manca o ci sono situazioni in cui è necessario lasciare l’abitazione immediatamente, occorre pensare al Servizio traslochi veloci

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Un’abitazione sottosopra a causa del trasloco non è un’ambiente in cui si vuole rimanere per tanto tempo. Tutto quel caos, cose che non si trovano, improvvise necessità di trovare questo o quell’oggetto o questo o quel gioco.

Trasferirsi è un momento particolare della propria vita. Si cambia casa, città, regione, lavoro oppure sede per questioni lavorative. Le attività commerciali e gli uffici sono soliti cambiare la propria sede per trovare: spazi più grandi, maggiore visibilità o nuovi clienti. I privati invece decidono di fare il trasferimento per mille altri motivi.

In ogni caso è un lavoro complesso quello di impacchettare tutta la propria casa, gli ambienti familiari che si sono costruiti nel corso degli anni e che abbiamo reso confortevoli, in poco tempo. Sarebbe opportuno occuparsi del trasloco un pochino alla volta, dedicando tempo e attenzione a ogni oggetto che si ha. Solo che quando il tempo manca o ci sono situazioni in cui è necessario lasciare l’abitazione immediatamente, occorre pensare al Servizio traslochi veloci.

TRASLOCO VELOCE, MA QUANTO?

Le ditte di traslochi rilasciano tanti servizi che sono diversi e personalizzati oppure in “pacchetti” che riescono a soddisfare i clienti. La velocità dipende da tanti fattori che sono di metratura, posizione dell’abitazione (appartamento ai piani alti, villa a 2 piani, mansarda), volume delle merci e ampiezza dei locali.

Le stanze piccole non riescono a regalare uno spazio in cui sia facile smontare gli arredi o accumulare gli scatoloni. Questo vuol dire che gli operai, man, mano che creano delle scatole, sono costretti a portarli giù a terra e a caricarli nel furgone. Nelle abitazioni che sono molto grandi è normale che ci siano grandi volumi di merci, cioè arredi di ogni genere ed elettrodomestici. Ognuno di essi deve venire smontato e poi imballato. Il tutto per rendere facile il trasporto di facchinaggio, cioè manuale, e poi con il furgone o altri veicoli.

Una buona organizzazione del trasloco veloce avviene almeno con un sopralluogo eseguito qualche giorno prima. In questo modo la ditta riesce a capire di cosa ha bisogno, sia a livello di attrezzature che di manodopera che gli è necessaria.

Effettuando il sopralluogo è poi possibile avere un prezzo totale da pagare e in quanto tempo esso si svolga. C’è chi riesce a fare dei traslochi in un paio di ore, altri invece impiegano 6 ore, ma comunque in giornata si effettua lo sgombero.

Trasloco all’ora, prezzo

Nei traslochi “normali”, che sono lenti e più precisi, nel senso che si effettuano in modo che o il cliente abbia già preparato le merci oppure dove la ditta inizia addirittura a impacchettare gli oggetti, si ha un costo a intervento. Mentre nei traslochi che sono veloci è possibile avere delle tariffe diverse, magari più alte se avete richiesto un trasferimento dall’oggi al domani.

Di media vediamo che si preferisce imporre un costo a ora che va dalle 30 € alle 40 €. Precisiamo che però in questo lasso di tempo è possibile che ci siano diversi servizi. Se vogliamo che la ditta si occupi di tutto, perfino dell’inscatolamento degli oggetti oltre allo smontaggio di mobili ed elettrodomestici, preventivate almeno 4 ore di lavoro. Mentre se vi siete organizzati potete chiedere solo il servizio di trasporto e facchinaggio.

MARINO (attualità) - I cantautori impegnati, Valerio Mattei Saman e il rapper Fra' Sorrentino, hanno accompagnato gli approfondimenti del libro "Il segreto di Lorenzo. Testimone di omicidio sul lavoro" di Delio Fantasia commentato assieme allo scrittore e critico letterario Marco Onofrio. Un successo sottolineato dall'afflusso e dalla partecipazione attiva del pubblico

ilmamilio.it - nota stampa 

L’affluenza del pubblico, lenta e con qualche ritardo, ha infine riempito la ex chiesetta (fuori c’era il ponentino, ma un po’ fastidioso a causa delle due giornate di intensa pioggia). Ci si è accomodati, non prima, per molti – c’era chi aveva già provveduto altrove – d’essersi avvicinati al banchetto ospitato da Bibliopop ed organizzato dalla associazione “Schierarsi”, che raccoglieva le firme a sostegno della legge da istituire per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina. Con tanto di bandiera verde/rossa/nera dei palestinesi. Per racconto diretto temporale, viene immediatamente annunciato, con giusta enfasi, la decisione dell’autore ospite, Delio Fantasia, di accordare alla piccola casa editrice di Bibliopop, la Edizioni Acab, la possibilità di pubblicare e distribuire il racconto “Il segreto di Lorenzo. Testimone di omicidio sul lavoro”. Naturalmente sarà cura dell’associazione di rendere noto, appena possibile, dove trovare il libro. L’articolazione del pomeriggio ha inframezzato gli interventi musicali di Valerio Mattei “Saman”, che ha concluso anche l’evento con un pezzo magistrale, “Tutto a posto”, e del rapper Fra’ Sorrentino con lo strepitoso “Oro”, sempre cantautorale come i pezzi proposti da Saman, che al cuore e alla mente degli intervenuti hanno proposto i temi dell’alienazione sotto forma della indisponibilità/impossibilità di decidere del proprio tempo e delle proprie inclinazioni, se si accetta passivamente di essere inseriti nella “ruota del criceto” che ti fa girare all’infinito senza sapere perché e sottraendoti l’unica cosa preziosa che hai (il tuo oro), che è appunto il tempo. Il merito, il contenuto del libro è stato esposto ed analizzato con il vero e proprio “racconto” fatto dall’autore, Delio Fantasia, di come è nato. Da fatti concreti di alcuni anni fa. Due episodi di cronaca: apparenti incidenti stradali, con malcapitati che dopo degenza, più o meno lunga, comunque terribilmente straziante, sono deceduti. Apparenti, perché è bastato davvero poco, con indagini del caso e grazie a medici veritieri, per constatare che i due casi, in due posti e due tempi differenti, erano comunque camuffamenti che nascondevano rispettivamente una caduta da altezza elevata e una folgorazione da grande voltaggio. Questi due episodi hanno fatto scattare la “scintilla” a Delio Fantasia, la voglia di scrivere questo libro, e insomma l’insopprimibile necessità di urlare che non possono essere taciuti gli oltre mille morti sul lavoro ogni anno, gli oltre mille, si può ben dire, “omicidi sul lavoro” che ogni anno avvengono nel nostro Paese. E qui la denuncia del Delio Fantasia autore, ma anche sindacalista attivista – e per questo licenziato pochi mesi fa da Stellantis (ex Fiat/AlfaRomeo) di Cassino perché dava fastidio al “quieto vivere” – e attivista politico/sociale che vuole combattere con convinzione e con la ricerca di una unità di lotta il sistema capitalistico che sfrutta e annichilisce e fa addormentare certa sinistra. Che si adombra se in talune occasioni ci sono morti numericamente rilevanti – sette alla Thyssen, quattro a Firenze – ma dei singoli, che sono in media quattro al giorno, distribuiti territorialmente e in tempi differenti nel nostro Paese, omette di evidenziare la strage continua. La scintilla ha indotto l’autore, infine a pensare di mettere nero su bianco il racconto di un caso verosimile. Con denuncia netta dell’aria di mafiosità volta a colludere, a favorire e pervicacemente coltivare connivenze e convenienze reciproche. A nutrire ed essere nutriti da corruzione diffusa. Proprio lì, gettando il valore della vita di ognuno nella spazzatura, dove si venera il potere, sia esso economico o statuale, che usa lo strumento cardine: il dio denaro! Mentre Delio Fantasia raccontava il suo libro, si intrometteva a stimolare, articolare, oltremodo apprezzato, lo scrittore Marco Onofrio, qui in veste di critico letterario ma anche appassionato uomo schierato contro le nefandezze del nostro sistema. Stimoli che sono stati sciabolati sul pubblico in vari modi: con la attenta, precisa analisi – riversando a Fantasia grandi lodi – della modalità di scrittura. Con l’approvazione piena, proprio da un punto di vista letterario, della modalità di costruzione/presentazione della concatenazione dell’omicidio dell’operaio Antonio Sanabria; dell’intimo dramma del testimone/quasi complice/ma poi ribelle, Lorenzo Bellanova; del colpo di scena finale che consente di capovolgere lo straripante potere colluso. Ma Onofrio ha anche “approfittato” per offrire un altro punto di vista, più poetico e di civile indignazione oltre che di vetta morale, leggendo un passo di Pier Paolo Pasolini, sulla routine del lavoro quotidiano dalla visuale di una “scavatrice”. Si è trattato appunto della sesta e ultima parte del “Pianto della scavatrice”, tratta da “Le ceneri di Gramsci” (1957). Sublime accostamento. Gli interventi successivi, intercalati, dei protagonisti dal “palco” e di Delio Fantasia, hanno teso proprio a rimarcare la centralità della lotta di classe da assumere come coscienza di ognuno. Affinché, pure nella individualità, pure a partire da sé, si comprenda appieno che il sistema, questo sistema, si smantella se non ci si adegua. Se non si rinuncia a lottare. Se ci sentiamo stimolati a ribellarci e unirci perché altre sono le finalità della nostra vita. Di quella di ognuno: non racchiudibile nel semplice “lavorare per vivere e vivere per lavorare” in una eterna ruota del criceto. E dal pubblico si è avuto immediato riscontro positivo: un lavoratore, a sua volta licenziato tempo addietro, che per ragioni di sicurezza, proprio per non sottostare al sistema vessatorio, aveva fatto bloccare il mezzo di trasporto (con passeggeri a bordo) venendo licenziato in tronco. Ma successivamente risarcito! A riprova che ribellarsi è giusto, e organizzarsi e lottare contro il sistema è la soluzione. Da Bibliopop, come confermato dal Presidente Sergio Santinelli, non appena sarà concluso il confezionamento, inclusa l’adeguata prefazione, il libro di Delio Fantasia verrà pubblicato e diffuso con il marchio Acab Edizioni.




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